da Christian Rocca (Camillo)
Massimo D’Alema racconta la partenza per i funerali di Jurij Andropov: “Scesi a Bari. Comprai un vestito adeguato, guanti, sciarpa”. Così, tanto per non andarci con le pezze al culo.
da Gianluca Freda (e da Enzo)
Avrei voluto parlare della disperazione che mi ha preso nel saperedella morte di Enzo Baldoni. Poi ho letto il pezzo che allego,scritto da Baldoni un pò di tempo fa per la sua mailing list, e hodeciso di non essere maleducato. Basta, basta lacrime. Passo echiudo.
“…Ordunque, trascurando il fatto che io sono certamente immortale, se per qualche errore del Creatore prima o poi divesse succedere anche a me dimorire – evento verso cui serbo la più tranquilla e sorridente delle disposizioni – ecco le mie istruzioni per l’uso. La mia bara posata a terra, in un ambiente possibilmente laico, ma va bene anche una chiesa, chi se ne frega. Potrebbe anche essere la Casa delle Balene, se ci sarà già o ci sarà ancora. L’ora? Tardo pomeriggio, verso l’ora dell’aperitivo. Se non sarà stato possibile recuperare il cadavere perché magari sono sparito in mare (non è una cattiva morte, ci sono stato vicino: ti prende una gran serenità) in uno dei miei viaggi, andrà bene la sedia dove lavoro col mio ritratto sopra. Verrà data comunicazione, naturalmente per posta elettronica, alla lista EnzoB e a tutte le altre mailing list che avrò all’epoca. Si farà anche un annuncio sui miei blog e su qualsiasi altra diavoleria elettronica verrà inventata nei prossimi cent’anni. Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri ecolorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e i miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che *assolutamente* non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati. Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato. Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli UNZA, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violinie sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me. Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita. Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega. Basta che non facciate come nel Grande Lebowski.”
da Laura Apuleo
…in questo momento, dopo la morte del giornalista indipendente, vorrei ricevere commenti da tutti per capirci qualcosa. Sono sicura che dietro questo fatto c’è qualcosa che non ci dicono…come se questa morte facesse molto comodo a qualcuno…neanche troppo lontano…mi meraviglio di provare ancora tanto dolore per fatti che accadono, nonostante tutto..
da Bianca Baldan
Fino alla settimana scorsa, io non sapevo nulla di Enzo Baldoni. Poi è pimbato, suo malgrado nella mia vita, all’improvviso. E ancora adesso tante cose non posso dirle di averle capite. Quello che ho capito è che ci sono persone, che si dicono “giornalisti” che hanno gettato fango su questa persona, scrivendo cose indefinibili su di lui. Se avevamo ancora dei dubbi sul loro modo di esercitare la loro professione, ora ce li siamo tolti del tutto. DI enzo Baldoni rimangono le parole dell’ultima mail: “….sappiate che sono morto felice facendo quello che più mi piace al mondo: viaggiare in paesi che non hanno mai visto un turista prima di me. ” Ora sò qualcosa di Enzo Baldoni. E questo qualcosa mi basta.
da Barbara Melotti
Una frequentatrice di questo blog, un’amica, una volta mi disse essere Renato Farina, che conosce bene, una persona “dolce e timida”. Questo tenerone e il suo capo, nelle pochissime ore intercorse fra la certezza del rapimento di Baldoni e la sua morte, e in solo 3 articoli 3, sono riusciti a scrivere una quantità di infamie difficilmente immaginabili da persone perbene. Oggi il “dolce” Farina tenta di accreditare l’improbabile tesi che tutto quanto scritto in negativo dovesse “anche” contribuire a salvargli la pelle. Non ci crederemo.. E non dimenticheremo. Qualche esempio QUI.
da Gianni Guasto
Ritornando su un post di Enzo Baldoni al suo sito (Ci sarà figa a Baghdad?), ho provato a rileggerlo con gli occhi di un fondamentalista: non importa se musulmano, cristiano, ebreo, laico, o qualunquista. Mi sono sentito raggelare, pensando che quelle parole così accorate e sottili, così onestamente ambigue e malinconiche, potessero incontrare lo sguardo e la lama di chi non comprende il senso (doppio, triplo ….) delle parole. Mi sono immaginato un mondo dominato dall’emergenza linguistica, un mondo nel quale, la prima misura di sicurezza sia quella di bruciare Proust e Joyce e Kafka.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.com)
Dov’erano le guardie del corpo donne di Gheddafi durante l’incontro con Berlusconi? Rumors dicono che il supertinto libico le abbia nascoste alla vista del marpione italico visto quello che successe in Russia quando volle baciare l’operaia più bella.
da Claudio Urbani
Baldoni non è morto: è stato assassinato. Come tutte le vittime della guarra in Irak. Da chi? Dai terroristi o da chi li ha creati, da chi ha voluto questa guerra assurda, da chi la continua per uso strumentale ai propri scopi politici, da chi continua a propinarci favole fasulle come le facce rifatte. Dopo la conferenza stampa di ieri il ministro Frattini dovrebbe solo avere un solo pudore, dimettersi, ma non lo farà mai. Il quotidiano “Libero” è uscito con un titolo che invito tutti a guardare, oltre non si può andare, ognuno ne tragga le proprie conclusioni. Nulla da dire perché c’è troppo da dire. Forse è solo venuto il momento di agire.
dall’avv. Lina Arena
Leggo che Veltroni sta pubblicando un libro di racconti ambientati in America latina. Ha trovato subito un editore. Grazie al mercato, comprerò quel libercolo e lo leggerò anche per capire quanta saggezza si annida in chi riesce ancora a far tesoro della versione social-rivoluzionaria della storia.
da Laura Tomasello, Roma
Caro Csf, ho vent’anni. Stasera durante il programma sulle olimpiadi trasmesso su Rai Due, il conduttore Marco Mazzocchi ha comunicato la morte di Enzo Baldoni. Come è possibile che, subito dopo, come se niente fosse, uno degli ospiti in studio dica, sorridendo: “Per sdrammatizzare (?) volevo fare una domanda a Cagnotto. Perché Tania si tuffa tranquillamente dalla piattaforma dei 10 metri a differenza tua che avevi paura!” e che il sig. Cagnotto gli risponda tranquillamente, con fare scherzoso, come se Mazzocchi non avesse detto nulla? Posso immaginare che a questi signori non interessi che un giornalista italiano abbia pagato con la vita il fatto di aver portato soccorso a tanti inermi civili vittime della “guerra al terrorismo e alla dittatura”, ma perché un “giornalista” della Rai permette che i suoi ospiti non abbiano rispetto di un uomo così barbaramente ucciso, di quelli che lo conoscevano e più semplicemente, di chi, come me, ha seguito con angoscia la sua drammatica vicenda? E’ meglio che il sig. Mazzocchi, dopo la disgustosa esibizione di oggi, pensi seriamente a tornare a fare l’inviato dell’isola dei famosi.