da Enrico Urbinati
Il militare va fatto, ma non come marmittone; e farlo diverso è difficile. Proprio per non dire ” tanto sono pagati lascia che..” Intendo proprio che occorre difendersi. sento più le difficoltà di quanto siano chiare le soluzioni.
da Paolo Bonavia
Egregio signor Guglielmo Calori, sono molto lusingato dal fatto che abbia trovato il tempo e la voglia di rispondere alla mia notarella. Mi chiedo, Le chiedo: non sarebbe più intelligente, da parte di entrambi, leggere e commentare il discorso del signor Paolo Bolognesi http://www.stragi.it/pagina.php?id=disc2004 e l’articolo di Marco Travaglio – BANANAS, riposi in pace – ?
da Pino Granata
Se la situazione italiana è quella che è, e le banane che compaiono su questo sito sono significative in quel senso, il merito, o demerito, è di quelli come Travaglio che omettono di dire molte cose su Tangentopoli. Omette di dire, chissà perchè, che subito dopo Tangentopoli, parecchi leghisti (o squadristi come qualcuno giustamente li chiama), furono colti con le mani nel sacco. Se non ricordo male tra questi parecchi c’era anche il tesoriere della Lega. Quello che, comunque, vorrei ricordare che tutta la montatura di Tangentopoli, montatura alla quale contribuirono non poco gli ex-comunisti, si è poi risolta come è sotto i nostri occhi, a vantaggio della destra e gli unici che hanno pagato sono stati i socialisti, con grande soddisfazione di Travaglio e c.
La montatura di Tangentopoli? Ma Pino, che dici? Sei andato fuori di testa? (csf)
da Giorgio Salvatori
Uffah,CSF!Questa storia della prescrizione degli spazi dopo tutti i punti e le virgole innervosisce un po’ il loggione, specialmente nell’afa di questi tempi! D’altronde, tanto si stigmatizza a dritta e a manca l’enorme sperpero della nostra opulentissima società, che quando qualcuno se ne esce con una pur piccola azione di risparmio (anche uno spazietto dopo un punto, o qualche lettera in meno in una parola), andrebbe piuttosto incoraggiato e accolto con un bcio infronte.
Appunto. La necessita’ dello spazio non è una stupida regola estetica, senza lo spazio,infatti,piu’,parole,diventano,come,una,che,non,ci,sta,più,in,una,porzione,di,riga,ma,deve,andare,per,forza,a,capo, e se non mi credete sulla parola fate un po’ di prove di editing e poi riparliamone. Uffah a voi!
da Claudio Urbani
Non ritengo affatto legittima la domanda dell’on.Cè. Almeno non nel personale. Al massimo potrebbe essere rivolta a tutti i parlamentari. Io ne avrei una, da rivolgere ai parlamentari leghisti, della cui coerenza ho forti dubbi. Soprattutto i ministri leghisti e Bossi in particolare. Ha giurato di difendere la Costituzione su quella Bandiera il cui uso ha pubblicamente indicato quale dovrebbe essere, tranquillamente incassa lo stipendio di Roma Ladrona. Castelli, ministro della Giustizia, che ridicolandosi saltella in piazza e sbeffeggia quegli italiani che dovrebbe tutelare. Con quale merito e diritto sono stati eletti?
Ben detto (csf)
da Vittorio Grondona
L’abolizione del servizio militare in un Paese ?civile? è senza dubbio un sano ed auspicabile obiettivo. Ma noi non viviamo ancora in un Paese ?civile?? Il nostro è un Paese che fa le guerre? O per lo meno partecipa con mal celata allegria alle guerre degli altri. Mi sembra quindi abbastanza giusto che si mantenga l’attuale sistema che in ogni caso riesce a coinvolgere l’intera società, anziché adottarne un altro, apparentemente più bello, ma che in sostanza obbligherebbe le nostre truppe ad imbracciare comunque un fucile mercenario, fra l’altro nell’indifferenza generale dei ben (mal) pensanti opportunisti: ?tanto sono pagati?.
da Alberto Oldrini
Chiarisco subito: non sono un simpatizzante leghista e sono politicamente distante anni luce dal centrodestra. Ritengo, comunque, legittima la domanda posta dall’On. Cè (mi pare) all’On.Chiara Moroni: “A quale titolo è stata eletta?”. Ricordo che il padre era il responsabile finanziario regionale del PSI diretto dal latitante Bettino Craxi. Il padre dell’On. Chiara Moroni si è tolto la vita non per un errore giudiziario ma per errori suoi.Le vittime di Stato sono altre.
Lo spazio. Dopo la punteggiatura, tutta la punteggiatura, e anche dopo il punto nelle abbreviazioni, ci vuole sempre lo spazio. Per favore!
Io il militare l’ho subito più che fatto. 60 giorni di convalescenza all’inizio, 90 giorni di convalescenza alla fine era il mio modo per rivoltarmi ad una imposizione. Però se gli Italiani sono una squadra dobbiamo avere un gioco e non possiamo pagare qualcuno che giochi e muoia per noi. Voglio dire che non basta una battuta per chiudere e risolvere il problema.
Va bene, ma come risolvi la tua contraddizione? Non vuoi i mercenari, non vuoi fare il militare e vuoi essere difeso. Da chi? (csf)
di Marco Travaglio
Premesso che quanto è accaduto ieri alla Camera è roba da squadristi. Premesso che Chiara Moroni è in Parlamento perché l’hanno eletta e ha il diritto di dire ciò che crede senza essere insultata. Premesso che chi ha malmenato Renzo Lusetti in aula non dovrebbe metterci piede mai più. Ecco, premesso tutto ciò, forse il modo migliore per ricordare Sergio Moroni, l’ex tesoriere del Psi lombardo morto suicida il 2 settembre ’92 nella sua casa di Brescia dopo un avviso di garanzia per finanziamento illecito, è quello di rileggere la sua lettera di addio al mondo, inviata all’allora presidente della Camera Giorgio Napolitano. In quella lettera – diversamente da quel che ha detto la figlia Chiara l’altro giorno alla Camera e hanno scritto ieri vari giornali – non compariva mai la parola “innocenza”. Perché Moroni non si proclamava affatto innocente, ma partecipe di un sistema illegale, pur sostenendo che così facevan tutti e che le inchieste (com’era inevitabile, del resto) colpivano soltanto alcuni (quelli raggiunti da prove o chiamati in causa dai complici), in una “ruota della fortuna” che “assegna a singoli il compito di vittime sacrificali”. (SEGUE)
dall’avv. Lina Arena
Le suggerisco di organizzare un viaggio studio in Albania per ammirare, fotografare e studiare l’arma usata dal compagno Valter Audisio per uccidere Mussolini. Bisognerebbe dare una memoria al silenzio per la dignità con cui i compagni italici hanno nascosto la notizia.