da Giorgio Salvatori
I giochi di Atene si sono chiusi con una coreografia gioiosa, mettendo in evidenza, nello stadio, le differenze di colori e di costumi delle popolazioni di duecento regioni del mondo: le diversità dell’umanità nell’unità dello stadio, in un’aria di festa e di forte desiderio di amicizia. Tuttavia in Irak le stragi hanno fatto nuove vittime e i profughi hanno sciamato ancora verso le nostre coste. Bush, su tutto, ha dichiarato essere un uomo che fa la storia: dovendo, purtroppo, noi prenderne atto. Io e il giornalista Farina, come persone, apparteniamo allo stesso genere umano, ed è probabile che ci sentiamo entrambi italiani, con identica intensità. Cosa che non riesco a spiegarmi sentendomi, io, completamente diverso da Farina, credendo anche che la dignità umana sia un valore.
da Vittorio Grondona
Eppure faccio fatica a credere che i rapimenti e le successive uccisioni siano frutto di gente criminale con il gusto stupido di uccidere in nome di un Dio. I fedeli non sono vezzi a mascherarsi quando compiono azioni per la gloria del loro Dio. Chi compie questi atti criminosi sa benissimo che i loro assurdi ricatti sono politicamente inaccettabili. Il fatto è che, purtroppo, la morte degli irakeni e dei militari sta passando quasi inosservata dall’opinione pubblica. Semplice routine, quasi. E poi i francesi… Mi risulta che l’odio dei francesi per l’Iraq manchi ancora all’appello! In fondo poi anche la mia è solo un’opinione, fra le tante.
da Germano Paciocco
…quello della nostra avvocata, che passa per i centimetri di pelle scoperta nei programmi televisivi. Intendiamoci, anch’io sono per la libertà dei costumi (concetto che dobbiamo alla tanto vituperata contestazione degli anni 60), ma ricordo un tale, al quale la nostra avvocatessa ogni tanto indirizza messaggi ai limiti del melenso, che tra le tante disse «non ne posso più di vergognarmi a girare con i miei figli. Prostituzione ovunque, perizoma in mostra, e anche il resto, dappertutto, senza ritegno». Ai poveracci e ai disperati non è quindi permesso ciò che nelle tv del re è la regola?
da Paolo Beretta
Ho avuto la sfortuna di sentire alcuni pezzi su Baldoni scritti su Libero da Mattia Feltri. Il primo che mi viene ancora a parlare dell’intelligenza dei Feltri (padre e figlio), le prende, lo giuro. (…)
dall’avv. Lina Arena
(…) Dove sono le povere suorine velate della nostra chiesa cattolica che scelgono liberamente di coprire il capo ed il corpo di vestine e velette quasi provassero vergogna di essere femminucce? Vergognamoci di questa barbarie e dico che alle suorine velate preferisco le Veline.Se son libere le prime di nascondere il corpo, le seconde son parimenti libere di scoprirlo e di trarne gratificazioni anche economiche
da Adua Varitti, Roma
Il tg2, dopo i servizi iniziali su Baldoni modello “vita in diretta”, non rinuncia ad una critica al giornalista trattato come uno sprovveduto perchè aveva paura di morire per un colpo di fucile dei soldati occidentali. Il servizio termina nel seguente modo : “forse proprio l’aver paura dei missili americani invece che degli iracheni lo ha portato alla morte”. L’immoralità dei tg che passano senza scrupoli dai servizi sugli amori delle veline a tragedie fa veramente ribrezzo.
Puó darsi che abbia ragione, Sig. Grondona, ma qualcuno ha anche detto di non attribuire a malizia quanto viene agevolmente spiegato dalla stupiditá. Visto anche il sequestro dei due giornalisti francesi e le conseguenti richieste cervellotiche, mi viene da pensare di piú a questa ipotesi.
da Pino Granata
Caro Freda, ti ringrazio per aver mandato il pezzo di Baldoni. Onestamente devo dire che ho pianto , altro che basta lacrime. Non conoscevo Baldoni e quendo ho letto il suo pezzo ho provato un grande dolore. Pensare che un uomo che aveva questo atteggiamento nei confronti della vita , non sia più tra noi , mi fa veramente male. Si credo proprio che Baldoni abbia ragione nel volere un funerale come quello che lui descrive, e spero proprio che sia accontentato in questo.E’ naturalmente sono d’accordo con lui sulla certezza dell’immortalità. Abbracci a tutti quelli che come me lo piangono.
Qualcuno ritiene giusto che per mantenere la pace bisogna preparare la guerra. Io non sono d’accordo. Sono però fortemente convinto che per fare la guerra bisogna preparare l’odio. L’odio è come il fuoco, quando tende a spegnersi occorre riattivarlo. Un fatto eclatante è proprio quello che ci vuole in questi casi. Non riesco a trovare un motivo diverso che possa giustificare la barbarie dell’uccisione di Enzo Baldoni.
da Primo Casalini, Monza
Grazie a Barbara e grazie a Gianluca, e lascio perdere i cognomi, per stavolta. Riguardo al Farina, c’è una cosa che sbalordisce: nello stesso giorno scrive quelle quelle righe nauseanti e gorgheggia di comunità cristiana al meeting di Rimini. Li riconosceremo dai frutti, diceva qualcuno. Il Feltri si starà contando le 18 copie in più, fra l’ammirazione invida di tanti pennaioli. Cambiare marciapiede, quando li si incontra, passare su quello al sole. E guardare con attenzione il programma della Festa dell’Unità, potrebbero essere fra gli invitati.