da Gianluca Freda
(…) Goldoni dice anche che il pietismo danneggia la lotta all’immigrazione clandestina. Lo so bene, ed è per questo che ne faccio uso insistente. Anche se, refrattario come sono alle revisioni orwelliane del lessico, preferisco parlare non di “pietismo” (come parli, frate?) ma di comune solidarietà umana verso chi è spinto sul mare da necessità assai più banali di quelle che a volte fantastichiamo nei nostri strafottenti arzigogoli.
da Santi Urso
Noto che un cospicuo numero di gentili corrispondenti usa il mio cognome (urso) all’interno delle loro lettere, sia pure in forma mascherata e anagrammatica. Sono costretto a ricordare che non ho mai autorizzato l’uso del mio casato come password, in nessuna forma. Anche perche’ non mi va di essere infilato in delirii, come quello che ho letto, sulla esposizione di bandiere tra loro confliggenti (saranno complementari fra cent’anni, o forse un po’ prima, ma ci e’ toccato di vivere oggi). Saluti diffidosi
da Giovanni Trombetti, Monza
Signor Capri, ci sto. Chi va per mare sa che legge universale è quella che impone al navigante di dare soccorso al naufrago, quindi i natanti alla deriva vengano trasportati a terra e si dia alle persone a bordo assistenza e cura. A tutti e sempre. Si stabilisca quali popoli hanno diritto d’asilo – per motivi di guerre, di dittature e catastrofi naturali – e questo diritto venga fatto rispettare accogliendo gli stranieri. Gli altri vengano rimpatriati. La società pagherà gli oneri di tutto questo con i soldi altrimenti destinati alle guerre che sosteniamo.
da Vittorio Grondona
Siamo sicuri che la legge Fini/Bossi sia frutto di un dibattito serio? Chiunque l’avesse letta dovrebbe aver notato che è in sostanza una legge razzista e disumana. E’ stata fatta frettolosamente per meri fini elettorali ed offre fra l’altro diversi spunti di cui hanno approfittato molti imprenditori del grande nord, e non solo, per tristi azioni di ricatto. Inoltre la sua pratica inattuabilità ha creato grossi e costosissimi disagi nella gestione da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. (…) Togliamo di mezzo questo schifo di legge e poi possiamo auspicare un dibattito serio per regolamentare come si deve questo difficile problema sociale. Paghiamo di meno i politici improvvisati ed aiutiamo di più chi soffre. Accidenti, mi sono proprio arrabbiato!
da Gianni Guasto
Nel processo di Cogne, i sospetti della difesa vengono espressi dopo la sentenza: colpa di indagini troppo lunghe, o precisa scelta strategica? E di quale strategia si tratterebbe? Sembra che l’avv. Taormina non voglia parlare tanto ai giudici, quanto piuttosto all’opinione pubblica, che certi populisti vorrebbero depositaria della capacità divinatoria di conoscere il Vero, purchè diffuso da reti amiche. Ma quale è lo scopo di tutto ciò? Forse che la fase successiva prevede i magistrati sottomessi al giudizio popolare? O forse, l’unica cosa che conta, alla fin fine, è quella di rimanere a lungo in prima pagina?
da Giorgio Goldoni
Il pietismo ci danneggia nel combattere il fenomeno dell’immigrazione clandestina. I media non ci aiutano a capire come funzionano le procedure che le nostre autorità devono attuare. (…)Secondo recenti dati europei gran parte dei presunti asilanti appartengono in realtà al racket internazionale dello spaccio di stupefacenti, o perchè questa è la loro attività di origine ,o perchè, una volta in Europa ,si rendono conto che è una fonte rapida di guadagno senza rischi.Dal racket proverrebbero anche i soldi per coprire il costo del viaggio.
da Maurizio Capri
Auspico su questo blog un serio dibattito sul tema sbarchi evitando i luoghi comuni e i buoni sentimenti che poi alla fine non servono a nessuno se non a dispensare compassione che, per me, non è certo ciò che vogliono.
Dato l’obiettivo è facilissimo costruirci intorno la statistica più opportuna, perfettamente reale e incontestabile, da dare in pasto alle masse. C’è un vecchio detto bolognese che dice: “Chi legge il cartello non mangia il vitello”.
dall’avv. Lina Arena
Sull’Unità di ieri a pag. 25 è dato leggere un articolo di Tabucchi volto a ricordare un suo amico che, adepto del socialcomunismo, è stato condannato per fare uccidere un servitore dello Stato capitalista. Ogni commento è inutile. Sarebbe utile un consiglio: dia il cambio a Sofri e stia al fresco il buon Tabucchi. Ne potrebbe trarre giovamento la sua psiche.
da Giorgio Salvatori
(…) Anch’io, nel pieno delle polemiche esplose dopo l’11 settembre, misi al balcone la bandiera americana: la affiancai ad una per la pace e ad un’altra italiana. Miei amici mi dissero che ero un qualunquista. Tutto perché amo l’America, avendoci anche molti amici; sono convinto che la pace sia la migliore strategia di soluzione dei problemi moderni; mi sento italiano. Tre cose che sento convivere in me senza alcun disagio. Essendo anche convinto che Bush conoscesse meglio di tutti la verità su Saddam e le sue armi di distruzione di massa, e che abbia voluto attaccare l’Iraq per motivi altri da quelli di proteggere l’America dal terrorismo, pur pretendendo che gli americani e il mondo credessero a questo.