da Luigi Castaldi
Gentile dottor Sabelli Fioretti, sarei vivamente punto dalla voglia di sentirla ripetere che “non c’è una cultura superiore ad un’altra” nel pentolone d’una tribù d’antropofagi del Ghana. Se il sedano a tocchetti non le impaccia la laringe, ovviamente.
Caro Castaldi, gli antropofagi del Ghana, raccolti attorno al pentolone, se ragionassero come lei (ma lo escludo), esprimerebbero molti dubbi sulla superiorità di una cultura e di una civiltà che inventa bugie per giustificare l’aggressione di un popolo. Il problema è: finché lei usa le sue categorie per giudicare una civiltà “altra” si darà sempre ragione. Lei deve fare uno sforzo: immagini un marziano che arrivi sulla Terra. Pensa veramente che il marziano, ammesso che ne abbia voglia, farebbe classifiche di civiltà e farebbe vincere la medaglia d’oro all’Occidente?
da Carmelo I.
Egr. dott. Sabelli Fioretti, il “Cavaliere in bandana” di cui tanto si parla nei giornali e nei media in generale, credo abbia fatto centro ancora una volta alla faccia di tutti coloro i quali hanno sempre qualcosa da rimproverargli. Le scrive una persona che non nutre per nulla alcuna simpatia nei suoi (di lui) riguardi. Quindi, e me ne dispiace, ha centrato il suo obiettivo anche alla faccia mia! Il Cavaliere dalla “vacanza operosa” ha infatti messo in moto, ancora una volta, con la trovata della bandana, la macchina mediatica (…) Mi permetta di dire che se tutto ciò è avvento è perché Voi giornalisti avete abboccato come il topo al formaggio, consumando litri di inchiostro e intere pagine per commentare il fatto in qualunque salsa; l?importante per lui è parlarne! (…)
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.com)
Stucchi ha ragione ma ha anche torto. Non furono gli indu’ a “inventare” lo zero e la notazione posizionale in base 10 ma gli indiani. Interessante è completare la storia dello zero: nasce in India con il nome di sunya (che significa nulla) nel 500 d.C., viene importato prima nei paesi arabi con il nome di sifr (da cui cifra) e poi nel ‘200 Fibonacci ne scrisse nel suo Liber Abacus come zefiro. Un’altra cosa interessante è che quando ci fu il cambio di millennio si discuteva se questo dovesse avvenire la notte del 31/12/1999 o quella del 31/12/2000. Bhé, la storia dello zero ci può dire che il nostro conteggio degli anni si basa sui calcoli di Dionigi il Piccolo che viveva nel sesto secolo, quindi senza lo zero. Ciò implica che gli anni si contino in maniera ordinale dal primo al millesimo, non dall’anno zero come si suol dire. Il millennio secondo finì quindi il 31/12/2000.
da Raffaela Bellagamba,Pesaro
Finalmente,caro Sub.,una settimana normale! Normale…,arguta,incisiva,chiara la tua lettura dei quotidiani. Finalmente abbiamo risentito Teresa Mattei. Finalmente viene citato Massimo Fini. Finalmente dopo la scialba, evasiva lettura di S.Messina, dopo la revisionista, aggressiva settimana di M.Valensise possiamo,noi persone di comune sentire,insomma la casalinga di Voghera,ascoltare rilassati la tua rassegna stampa.
da Bruno Stucchi
E’ opinione diffusa, ma sbagliata, che gli Arabi inventarono la notazione posizionale per i numeri. Non e’ vero: la notazione posizionale (e le cifre “arabe”, compreso lo zero) sono un’invenzione indu’. Se non ci credete, consultate una qualsiasi storia della matematica.
da Giuseppe Zanotto
Gentile Sabelli Fioretti, questa mattina l’ho sentita ripetere un paio di volte che non c’è una cultura superiore ad un’altra. Io penso che le culture abbiano pari dignità ma non siano uguali ed il non essere uguali comporta che qualcuna abbia degli espetti migliori (o peggiori) dell’altra. Come gli uomini tutti hanno pari dignità… ma c’è, ad esempio, chi riesce a capire la matematica e chi no, e credo si possa dire tranquillamente che, in campo matematico, chi la capisce è superiore ha chi non la capisce. Così penso che una cultura che ritiene che le donne possano votare come gli umini sia superiore/migliore di una cultura in cui le donne non hanno questo diritto. Un’altra osservazione: nella rassegna stampa, di Avvenire ha letto il titolo di prima pagina, a me sembra più interessante ed originale l’articolo a pagina 14 “trecento milioni di indigeni prigionieri in casa propria”.
Anche io penso come lei che le culture abbiano pari dignità, quindi che non ce ne sia una superiore ad un altra. (csf)
da Giovanni Ragazzini
Persanalmente, ritengo che parlare del palio da parte di non senesi non abbia senso. Il palio fa parte di una cultura che non ci appartiene e che è strettamente patrimonio dei senesi. Proprio perchè è dei senesi lasciamolo ai senesi; non pubblicizziamolo, non esaltiamolo, non sponsarizziamolo, non finanziamolo – ad iniziare dalla RAI. Ad esempio, se venissero abolite le riprese dell’avvenimento e non si ricercasse un sensazionalismo esasperato ed esaltato ed uno scoop continuo, sono convinto che gli interessi di ogni genere che ruotano attorno alla manifestazione verrebbero automaticamente ridimensionati e pertanto l’evento ritornerebbe, nel tempo, ad essere un fatto di costume e di cultura locale. Lei cosa ne pensa? Grato per l’ora e mezzo di simpatia che ci concede in questa settimana Le auguro ogni bene.P,S. – Una piccola postilla per quanto riguarda la bandana. Senza essere irriverente per la memoria della signora, ma l’immagine patetica del nostro “amato” boss mi ha richiamato alla mente una vecchia foto che mi ricordo tanto tempo fa vidi su di una rivista: donna Rachele che impastava la piadina; stessa testa coperta stesso sguardo beato.
da P.E. Howard
Gentile Signor Sabelli Fioretti, che Lei sia un gentiluomo si capisce da come, in modo garbato, ha espresso le Sue posizioni nei confronti della crudelta’ verso gli animali rispondendo al sig. Sergio – da Bologna, mi pare – quando questa persona, anziché essere propositivo, ha solo saputo esprimere le sue considerazione riguardo l’esagerazione della nuova legge che INIZIA a colpire chi pratica abusi verso gli animali. Forse questo signore, che si prodiga verso gli anziani, avrebbe fatto meglio a criticare l’ASSENZA di provvedimenti che servono a garantire, ad anziani ed ammalati soli, un civile ed accurato accudimento e protezione. E di questi provvedimenti, si’, che se ne ha un gran bisogno. Criticare una quasi buona legge dato che non esiste una altrettanto quasi buona per altri, dimostra un inceppo mentale. Questo atteggiamento puo’ solo dare adito ad altre ingiustizie che subiamo giornalmente. (…)
da Massimo Puleo
Siete veramente inqualificabili. Quella era una bandana antiproiettile per la sicurezza del nostro premier!
da Paolo di Nola
Caro Sabelli, dopo i complimenti non rituali per la sua conduzione di Prima Pagina, vengo al motivo di questa lettera, che prende spunto da una notizia data dal giornale radio stamane e che lei stranamente non ha letto , e cioè che si è invertito dopo moltissimi anni il trend delle domande di pensionamento per vecchiaia od anzianità magari come effetto della crescente denatalità, e che è poi una domanda che mi pongo da tempo e che pongo a miei amici di ambo i sessi, senza ottenere risposte soddisfacenti: perchè le donne vanno in pensione a 60 anni e gli uomini a 65?La nostra Costituzione vieta, giustamente, che la Persona sia discriminata in base al sesso, oltre che naturalmente in base ad altri elementi come la fede religiosa, etc.. (…)
Sono d’accordo con lei. Non capisco proprio perché le donne vadano in pensione prima visto che oltretutto sembra che vivano più a lungo. (csf)