da Maria Rosa Degasperi
Alcuni mesi fa il Sole 24ore avevava pubblicato un’indagine dove si rilevava che una donna con famiglia lavora in casa 28 ore la settimana (oltre il lavoro fuori) ed un un uomo 1 ora. Io per esempio sono da sola con un figlio, lavoro, e le assicuro che arrivo a sera stremata. E questa vedo è la situazione della maggior parte delle donne che lavorano. La facciamo finalmente fino in fondo questa rivoluzione? Cari uomini italiani vi volete prendere cura del ‘ lavoro di cura’? Allora sarò disposta a parlare di parità di età di pensionamento (che comunque rimane una disparità che compensa in parte quanto esposto)
da Stefano Pezzati
Gentilissimo sig. Claudio, una curiosità che ho da tempo, tornata prepotente con la sua conduzione: perchè moltissimi giornalisti, quando citano Il Foglio, aggiungono immancabilmente “quotidiano diretto da Giuliano Ferrara”? Succede spesso anche con Il Riformista di Antonio Polito o l’altro di Giordano Bruno Guerri ma non con altri quotidiani, piccoli o grandi. Ci sarà pure una ragione o un significato.Tanti saluti e complimenti per la sua conduzione che aspetto ogni estate.
da Germano Paciocco
Sento il bisogno di appoggiare la tua risposta al signor Castaldi per quello che riguarda la questione delle culture superiori, ed aggiungere, in risposta al signor Zanotto, che qualsiasi valutazione di merito sulla cultura di un popolo, anche se riferita ai diritti delle donne o delle minoranze, è assolutamente fuori luogo, soprattutto se data in modo superficiale e senza tenere in considerazione motivazioni e responsabilità storiche. Bisogna semplicemente farsi una ragione del fatto che per simili questioni non esistono metri di giudizio che non siano quelli di un’analisi storica approfondita, che mi sembra assolutamente fuori dalla portata delle nostre chiacchiere.
da Vincenzo Ruggieri
Buongiorno Sabelli Fioretti, buongiorno Sig.ra Paola De Monte, noi elettori del centrpdestra non abbiamo facile accesso alla rubrica che Lai dirige. Nella TV occupata dal Berlusca non è facile manifestare le proprie idee. Sono diverse settimante che chiedo di commentare una mia idea o una mia proposta ma niente. Lo chieda alla Signora De Monte. La situazione carceraria è una delle mille negatività ereditate dal centrosinistra. Prima i detenuti erano 55mila ora sono 46mila. Tuttavia anche Corlenone, già sottosegreteraio alla giusrizia, non ha detto qualcosa di importante. I detenuti preferiscono scontare la detenzione vicino alla residenza dei familiari. Un motivi di conforto. Pertanto sono affollate le carceri delle regioni ad alta densità delinquenziale: Campania, Lazio, Sicilia. Mentre altre carceri sono quasi vuote. Ad esempio quello di Brissogne in Valle d’Aosta. Un detenuto che ha la famiglia a Palermo noon gradisce scontare la pena a Brissogne o a Trento. Alla Signora Paola De Monte un invito a lascare spazio anche agli ascoltato non di sinistra. Spero che il mio appello sia ascoltato. Grazie per l’attenzione. Senza rancore. Vivissime cordialità.
da Santi Longo, Milano
Egr. Dott. Claudio Sabelli Fioretti, la mia è forse una voce fuori dal coro. Infatti le prospettive del Governo riguardano tante belle cose, come ad esempio la riduzione delle tasse, ecc. Ma nessuno, compreso il ministro del lavoro, si occupa del lavoro dei giovani. Addirittura è previsto un incentivo a rimanere sul posto di lavoro anche oltre l’età prevista, e i giovani rimangono in attesa! Forse il problema è connesso all’INPS, che fa fatica a pagare le pensioni? Se è così, lo si deve soprattutto alla grossa schiera di prepensionamenti, prospettati in un discorso del 1987 dall’allora Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi. Che ne dice Lei? Chi le scrive è un papà che ha un figlio di ventotto anni laureato “a spasso”.
da Aldo Mariconda
Il problema mi sembra un po’ più complesso. Da un lato vi è il fenomeno spicciolo del caffé preso senza scontrino, che certamente richiede la tacita complicità del barista e del cliente. Qui è il barista che ci guadagna, sia in termini di Iva che di Irpef e altre imposte sull’azienza. Qui a Venezia direi che quasi non succede, mentre in regioni del Sud mi è parso un fenomeno assai diffuso. Dall’altro vi è una coincidenza d’interessi tra il fornitore in genere di servizi ed il privato, nel caso di lavori effettuati non scalabili fiscalmente da quest’ultimo. Tipico è il caso dei lavori edili. Laddove l’Iva è al 20% e non al 10% e non trattasi di lavori detraibili (…), il cliente ha interesse ad accettare il nero, specie se riesce a trattare uno sconto (…) Questo può succedere il tanti settori, nell’ambito della PMI, p.es. col meccanico dell’automobile o dell’elettrodomestico, in barba a tutti i coefficienti di settore inventati dal fisco. Qui i problemi sono due: la lealtà del cittadino, che in Italia manca per ragioni anche storiche, e il meccanismo fiscale.Sono vissuto in Danimarca negli anni ’70. Vi era una lealtà del cittadino qui inimmaginabile, ma tutte le spese di “investimento”, compreso l’acquisto dell’auto (pur tassato al 75% del valore d’acquisto) erano detraibili. Malgrado questo, l’evasione, non solo il nero, che qui è stimata attorno al 27-30% dell’economia, in Scandinavia è pur sempre valutata circa al 15%, includendo anche la grande impresa.
da Flavia Marconi
Sono un’insegnante contenta del suo lavoro, nonostante i problemi economici che Lei ha citato nella trasmissione. Mi riferisco alla questione scontrini. E’ vero, se non li pretendo sono “complice” di evasione che poi si ritorce contro di me. Ma se vado dal meccanico che mi dice”Sono519€ ,se non vuole lo scontrino facciamo 500″, non sono sempre io a pagare le tasse? C’ un modo di aggirare questo ostacolo?Per me anche una questione morale. Grazie della risposta e uno scontatissimo “Complimenti per la trasmissione”.
da Lucia Levi
Apprezzo molto la trasmissione “Prima Pagina” su radio3 e stimo la Sua conduzione. Forse la passione nello rispondere alle domande oggi Le ha giocato un piccolo scherzo: nei primi 5 minuti di risposte ha detto che ci sono lavori migliori di quello delle colf e che non augura a nessuno di fare il lavoro di guardia carceraria. Mi hanno sempre insegnato che ogni lavoro ha la sua dignità ed un lavoro è bello, se piace. Non tutti sono fortunati e possono studiare, non tutti sono dotati e possono giungere alla laurea. Una guardia carceraria ha appena vinto un oro olimpico nel tiro a volo.
da Giorgio Audisio
Per prima cosa complimenti per la Sua conduzione di Primapagina. Poi domanda: visto che i giornali del presidente fanno indagini sulle spese degli enti locali, soprattutto se gestiti dal centro sinistra, sarei curioso di sapere quanto costa la presidenza del consiglio. Per ogni sua vacanza, e sono tante, o per ogni sua passeggiata per Roma, e sono tantissime, è circondato da nugoli di guardie del corpo. Sono stipendiate dal più ricco d’Italia o con le mie tasse? I buncher della Certosa sono “privati” (e allora che centra la sicurezza dello stato) o sono pagati da denaro pubblico? ecc.Le spese dei precedenti presidenti erano sicuramente finanziate con le mie tasse e quindi le potevo giudicare e criticare in modo sereno, ora la confusione, almeno per me , è massima. Mi parrebbe auspicabile un approfondimento giornalistico sull’oggetto, forse più della bandana che evidentemente si commenta da sola e non necessita di ulteriori approfondimenti.
da Claudio Pighin
Gentile giornalista, ho sentito dire nella rassegna stampa che Al Sadr ha di nuovo cambiato idea e non ha mantenuto la promessa di ritiro. Ma non aveva detto di essere disponibile a farlo DOPO che gli americani se ne fossero andati? Non so se sia proprio così, ma ho l’impressione che vengano confezionate notizie non corrette e che non ci sia il necessario approfondimento: nel caso di Al Sadr si potrebbe sentire l’opinione di un giornale arabo o delle persone a lui vicine!