da Rosemary e Fernando Vasetti
Simpatico Claudio Sabelli Fioretti, anzitutto abbiamo apprezzato le sue oppinioni inequivocabili sulla disastrosa Guerra e le responsabilità dell’irresponsabile Bush. Ma nell’ambito della discussione sul diritto alla pensione di noi donne “di una certa età” si è parlato stammatina della reversibilità alle vedove del 60% della pensione del marito, e io concordo con Lei che per mantenere una sola persona anzichè due, è una ripartizione abbastanza giusta. Ma a me risulta… e viene un tantino sottacciuto… l ‘ulteriore ripartizione alquanto iniqua che riduce a 30% la riversibilità ad una vedova che abbia un proprio reddito superiore a tre volte la pensione minima, per cui i contributi pagati dal marito di una donna nulla tenente valgono il doppio di quelli versati da un’altro sposato con una moglie che si è guadagnata una propria pensioncina e dovrà ugualmente affrontare il futuro da sola. (…)
da Mario Guzzardi
Oggi è stato il suo ultimo giorno a Prima Pagina. Spero di risentirla presto. Lei lo ha fatto quasi sempre ma non tutti lo fanno, cioè di dire sempre alla fine della lettura o del commento di un pezzo, non solo il nome dell’autore ma anche il nome del giornale dove è pubblicato. Dirlo prima serve a poco. L’interesse al pezzo viene dopo averlo ascoltato, non prima. La bella trasmissione di Radio 3 dovrebbe anche promuovele la lettura dei giornali che tanto bisogno di vendere. Le auguro buone vacanze, se non le ha ancora fatte, ed ogni bene.
da Gianni Guasto
Nient’altro che un gesto di altruismo. Diventa anche tu donatore di cuoio capelluto. Ecco come IL SECOLO XIX riporta la notizia (reportage di F. Stingo)
da Gianluca Freda
A Najaf è morto l’ennesimo “interprete irakeno”. Si chiamava Ghareeb, era un personaggio noto ad ogni giornalista occidentale che si ritrovasse a lavorare nell’inferno dell’Iraq “democratizzato” dagli USA. E’ caduto in un’imboscata tornando da Najaf insieme al giornalista Enzo G. Baldoni, di cui non si hanno più notizie, dopo aver consegnato un carico di acqua e medicinali alla popolazione assediata. Noi che seguiamo da un mese i reportage di Baldoni dall’Iraq sul suo blog (bloghdad.splinder.com) avevamo imparato ad amarlo quasi come se lo conoscessimo. Quando si parla di “civiltà superiori” la prima immagine che mi viene in mente è quella di un piccolo paese in cui vivano soltanto persone come Ghareeb.
da Paolo Di Nola
Caro Sabelli Fioretti, è stato molto gentile a leggere il succo della mia email sulla disparità di trattamento pensionistico tra uomini e donne; il fatto che qualche ascoltatore abbia espresso un suo parere, in un senso o nell’altro, mi conferma che il problema esiste, anzi diciamolo francamente: affrontarlo è quasi tabù nella nostra società occidentale, in cui il discorso sulla parttà dei sessi è visto solo a senso unico, e in cui una equiparazione comporterebbe un dissipamento di consenso elettorale incredibile.Eppure, un tetto, che so, di 63 o 64 anni uguale per tutti con correttivi legati al numero di figli allevati fino alla maggiore età non è, io credo, una chimera. In realtà questa sarebbe una battaglia di civiltà, oltretutto remunerativa per le casse dello Stato, così scomoda che nemmeno Pannella, che pure di battaglie scomode ne ha conosciute, la cavalcherebbe. Lei stesso, sig. Sabelli Fioretti (l’ho accontentata: niente “dottore”), che pure mi sembra d’accordo, si farebbe promotore di una campagna giornalistica in tal senso sulla rivista “Io donna”, per la quale attualmente lavora?
da Sara Seri, Venezia
La ringrazio per la settimana di conduzione cordiale, competente e ironica! Le scrivo in merito alle considerazioni emerse riguardo alla pensione anticipata alle donne rispetto agli uomini. Non entro nel merito di quanto è già stato rilevato rispetto a questa disparità; vorrei invece sottolineare quanto il pensionamento anticipato possa trovare probabilmente significato se lo contestualizziamo in un sistema di welfare ancora imperfetto e, ahimé, sempre più carente! Lì dove i servizi sociali (asili nido, scuole materne, scuola a tempo pieno, assistenza domiciliare) sono insufficienti sia qualitativamente che quantitativamente, il ruolo della donna, a maggior ragione al momento del pensionamento, si esprime con maggiori impegni di cura nei confronti dei familiari bisognosi. In particolare l’assistenza agli anziani, spesso non autosufficienti (che sempre più si realizza a livello domiciliare), evidenzia tali carenze che ancora più comportano per la donna un sovraccarico negli impegni di cura. In conclusione, non mi sembra che la “disparità” rilevata si possa connotare come un privilegio, ma come il riconoscimento di un ruolo vicariante in un sistema di sicurezza sociale non ancora pienamente raggiunto.
Le segnalo un pezzetto di Enzo Baldoni, anzi, due: http://bloghdad.splinder.com/post/2626742#2626742, http://bloghdad.splinder.com/post/2626768#2626768
PS: maledizione, cambi settimana a Prima Pagina!! Questa è proprio una di quelle in cui mi alzo presto per andare a pescare a traina. Comunque, leggo che si sta meritando un mucchio di complimenti, e la cosa non mi meraviglia.
da Giuseppe Zanotto
Vengo ancora a disturbarla sul problema dell’uguaglianza delle culture. Il motivo è che mi dispiace che, nel suo commento, mi abbia presentato come uno che ritiene la propria cultura superiore alle altre. Ripeto, ci sono ASPETTI di tutte le culture che possono avere elementi negativi. Credo si difficile sostenere che il “valore” vendetta della cultura mafiosa possa essere ritenuto uguale al valore “giustizia” che la cultura occidentale affida all’autorità. La cultura che pratica la giustizia dell'”occhio per occhio” che fa tagliare le mani ai ladri non mi sembra uguale alla cultura in cui si prevede la rieducazioe del ladro. La cultura occidentale che giudica come comportamento normale abbandonare l’anziano nell’ospizio non mi sembra uguale alla cultura orientale in cui l’anziano è rispettato e tenuto in casa fino alla sua morte.
da M.Teresa Santalucia Scibona
Gent.mo Signor Claudio Sabelli Fioretti, è un piacere ascoltarLa la mattina a “Prima Pagina”, sono una scrittrice disabile, una non visibile e senza voce…..il mio sito è: http://www.scibona.org. Se vorrà avere la cortesia di visitarlo, conoscerà meglio la mia anima. Grazie, scrivo con estrema difficoltà mi scuso se le frasi non saranno troppo corrette come le desidera Lei. Volevo solo esternarLe la mia ammirazione. Un cordiale saluto e spero che torni presto in Radio.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.com)
Siamo impazziti? Si ricomincia ancora con l’amnistia e l’indulto? Ma il suicidio del sindaco di Roccaraso non vi ha messo una pulce nell’orecchio? Le carceri sono sì soraffollate ma il problema non è la metà che è condannata ma la metà che è dentro in attesa di giudizio. Non si può pensare di condonare la pena a un colpevole tenendo dentro un presunto innocente.