da Luca Sofri
Davvero, mi costa rispondere alla malafede. Ma non non ho ragione di immaginare malafede in Ceratti, anche se come lui stesso spiega l’ignoranza dovrebbe trattenerlo dalla perentorietà del giudizio che io invece posso permettermi: gli dovrebbe bastare sapere che se due persone altrimenti complici e famiglie fanno entrambe riferimento alle stesse identiche cifre prive di qualsiasi legame con la realtà e che nessun altra fonte ha mai indicato, qualche rinnovata complicità è difficile da negare. Quanto al resto, abbiamo risposto, smontato e dimostrato per sedici anni: chi aveva orecchie per intendere, ha inteso e sa come stanno le cose. Gli altri sono legittimamente disinteressati, o maramaldi.
da Alessandro Ceratti
Io sono estremamente perplesso. Mi rendo conto che per Luca Sofri l’argomento “carcere di suo padre” ha un valore che non ha per me, né per molti altri. Mi rendo conto che qualsiasi mio intervento, o di Sabina Guzzanti, a lui può apparire decisamente obsoleto perché ha seguito una per una le diecimila puntate di quella “telenovela” mentre noi (io e Sabina) semplici cittadini ci siamo distratti, abbiamo pensato ad altro, e magari ora gli facciamo l’impressione di quelli che arrivano a film finito e fanno domande sciocche perché non hanno seguito tutta la trama. Però veramente non capisco perché debba immaginare che le cose che afferma pubblicamente, la Guzzanti se le sia dovuta far scrivere da qualche mandante, perché lei non ci sarebbe arrivata da sola. Questa sì, è una stronzata. E basta aver seguito solo questa puntata per capirlo.
«Lo chiamavano il banchiere rosso, Nerio Nesi. Pur essendo un manager affermato, era notoriamente di sinistra. Socialista lombardiano. Nel ’96 venne perfino eletto nelle liste di Rifondazione che più a sinistra non si può. È stato presidente della Banca Nazionale del Lavoro, ha lavorato alla Rai di Torino, all’Olivetti del mitico Adriano. È stato ministro dei Lavori Pubblici. Era uno di quelli che si chiamano «boiardi di Stato», ma affezionato alla bandiera rossa. Ci tiene a dire che è l’unico Cavaliere del Lavoro di sinistra. Per salvare il centro-sinistra ha partecipato alla scissione dei cossuttiani. Oggi ha abbandonato anche i Comunisti italiani.». Sul sito. (csf)
da Peter Freeman
Caro Csf, pongo la domanda: perche’ alle sfilate militari del 2 giugno quelli della destra (Fini in primis) indossano sempre occhiali da sole neri modello golpista sudamericano? Ieri a Roma il tempo era bruttino e di sole non ce n’era.
Lei caro Freeman pensa male. Ma a pensar male, non si fa mai male (csf)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Parlo della musica classica che Rai Tre non trasmette più. Si possono ascoltare solo brevi parti di brani, slegati da senso logico, tante parole e tanta pubblicità (dove, una volta, questa era bandita). Per ascoltare un brano completo bisogna aspettare le ore piccole della notte. Inutile dire che questo sciagurato quanto incomprensibile modo di programmare, è nato da tre anni, circa… Speriamo che presto cambi “anche la musica suonata”.
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
La lettura dei giornali all’indomani del messaggio radiofonico del leader della Lega Umberto Bossi è un vero trionfo di ipocrisia mediatica. Tutti i più prestigiosi quotidiani premettono una distinzione tra l’uomo Bossi e il politico Bossi per poi lanciarsi nell’umana compassione per l’uomo pur mantenendo le riserve sul politico. Certo, anch’io auguro al Senatur una rapida e completa guarigione, ma a commuovermi (vedi La Repubblica), proprio non ci penso.Forse perchè non sono mai riuscito a distinguere tra le cazzate che Bossi dice da politico e quelle invece che dice da uomo.
da Giorgio Trono
Riuscire a scrivere sessantaquattro volte la parola “merda” in centoquarantasei righe (una volta ogni 2,28 righe) è impresa straordinaria. Solo uno pseudo scrittore come Tabucchi in una pseudo rivista come Micromega ci poteva riuscire. A qualcun altro hanno dato il Nobel per molto meno.
Avviso In arrivo lettere pericolosissime e piene di imbrogli: bruciateledi STEFANO BENNI per il Manifesto
Dal NASP, nucleo anti-sofisticazioni propagandistiche. A tutte le questure e i cittadini. E’ stata appurata l’esistenza di una vasta operazione truffaldina e terroristica che potrebbe coinvolgere milioni di potenziali vittime. Un sedicente statista, che millanta di rappresentare tutti gli italiani, ha inviato a mezzo posta quindici milioni di depliant pubblicitari che stanno sommergendo le cassette postali del paese. Avvertiamo che detto personaggio, il mago Sil-Sil, è coinvolto in diversi episodi giudiziari, è iscritto alla setta esoterico-golpista detta P2 e non ha mai spiegato da dove venga la sua smisurata ricchezza. SEGUE
da Lorenzo Barracco
Due lampi di genio in poche righe. Il primo, firmarsi “Sabina Guzzanti” (è il nome di un’attrice). Il secondo, strepitoso, definire il carcere “strumento inutilmente crudele”. Attenzione: “quasi per chiunque”.
da Claudio Trezzani (http://matitanera.ilcannocchiale.it)
(…) Se vogliamo stare con le deliberazioni di una magistratura di uno Stato democratico, i latitanti sono latitanti. Lo fu Craxi, non lo è Adriano Sofri. Il che non toglie che è un pluricondannato con sentenze passate in giudicato. In questo sito ci fu chi diede del forcaiolo a Travaglio per averlo ribadito, semplicemente riportando atti giudiziari. Il che mi fa dire: dare del forcaiolo è da forcaiolo. Perchè non vi è mai vera necessità di spasmi populistici. Come m’appare di voyeuristica morbosità aver ospitato l’esacerbata scomposta reazione di un figlio – Luca – che difende il padre perchè lo ama.