da Pier Franco Schiavone, Milano
Dal 24 maggio al 4 giugno sono stato in Russia dove dell’Italia non si Parla mai. Cos’è successo d’interessante in questi pochi giorni? Ho appreso stamani, in ordine d’importanza, che è morto il grande Manfredi, che la Guzzanti è impazzita, che la Lucarelli conduce “Cominciamo bene”, che Montezemolo è sempre più presidente di qualcosa (ma come fa?), che Bush è a Roma (chissà se si ricorda di quando ha chiesto se il Colosseo fosse stato costruito prima del Vaticano). Vasco, che ha detto Vasco? A proposito di Russia, lo sapevate che lo Stato Italiano ha recentemente regalato una bellissima cancellata alla residenza presidenziale di Putin a San Pietroburgo?
da Massimo Bocchia, Roma
Vi è differenza (e di sostanza), caro Peter Freeman, tra decidere quando, perché e se pensare male, e pensare male sempre od “una tantum”. Comunque, vorrei poter essere io a rassicurarLa, semplicemente accendomi l’ennesima sigaretta: perché io ho smesso, come si sa… Cari saluti.
Lentamente: Mala tempora, di Giovanni Sartori (Laterza. Mi colpisce la copertina a specchio. Ma perché?
Con cura e attenzione: Una cosa di (centro) sinistra, di Giovannoi Floris, Mondadori. Gli ho chiesto: “Ma perché proprio con la casa editrice di Berlusconi?” Mi ha risposto che fino a prova contraria bisogna dare fiducia a tutti.
Con curiosità: Montanelli e il Cavaliere, di Marco Travaglio, Garzanti. E’ un malloppazzo di 500 pagine. Ne avrò per giorni.
D’un fiato: Colpo di Stato, di Camillo Arcuri, Bur. L’ho cominciato e l’ho finito. Storia vera di una inchiesta censurata. Il racconto del golpe Borghese, il caso Mattei e la morte di De Mauro. Della serie: esiste libertà di stampa in Italia?
Con passione: Che cosa sono le Br, di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini, Bur. Quasi finito. Dietrologia o no, qualcuno non la conta giusta.
D’obbligo: L’orto biologico, di Marco Tringale, La casa verde. Poche storie. Tra un paio di giorni bisogna seminare basilico e prezzemolo.
Oggi lo si ricorda come il protagonista, insieme a Baldassarre, del più lungo e scopertamente polemico braccio di ferro tra un CdA Rai e una parte consistente della maggioranza che lo aveva espresso. Ci vorrà tempo per dimenticare l’immagine dei due “giapponesi” rinchiusi all’ultimo piano di viale Mazzini in totale solitudine e a dispetto di quasi tutti, unico conforto l’allora direttore Saccà. Ma in quel maggio del 2002 nel quale io l’ho intervistato, Ettore Adalberto Albertoni rappresentava la “novità” di quel CdA: un leghista in RAI. Rileggendo l’intervista, due anni e un Cda e mezzo dopo, un termine mi pare appropriato a descriverla: lunare. (csf)
da Fausta Maria Rigo
Se l’avvocato Lina Arena con un pugno di cretini si riferisce ai tre ritardati (poveri loro) che hanno scandito i disgustosi slogan contro i carabinieri in Iraq, le rispondo di sì. In effetti a mio parere è giusto che si impegnino forze di polizia per sedare i tafferugli di quattro gatti stupidi. I restanti tot-mila manifestanti, che non mi son sembrati affatto cretini, avevano tutto il diritto di manifestare il loro dissenso. Lo dice anche la Costituzione, o volete dare una ritoccatina anche a quella? Il presidente della regione Lazio ha rilasciato un’intervista nella quale si diceva uno che non nasconde la sua nostalgia. Vogliamo cambiare anche questa parte della suddetta Costituzione? Mi spiace per lei, cara Lina: in Italia è legale manifestare con il permesso della questura. Inoltre ci si può dire comunisti, è dirsi fasciti che non si può.
da Aldo Vincent (http://cassate.blog.excite.it)
Per la salvaguardia della vita di Bush, l’antiterrorismp ha vietato la vendita di salatini nel centro storico di Roma.
da Peter Freeman
Caro Csf, mi consenta tre osservazioni tre.1. E’ una vita che penso male e di smettere non se ne parla proprio. E’ una droga, appunto. Pero’ cerco di mangiare e bere bene. Anche questa e’ una droga. Rassicuriamo Massimo Bocchia: quelli che pensano male “una tantum” sono come quelli che “si’, mi drogo, ma solo una volta al mese”. E fatelo piu’ spesso, perdio!2. Dice Ceratti che Benni, insomma, vuoi vedere che vota quello e non quell’altro. E se qualcuno ha notizie (o prove) che Benni vota quell’altro, glielo faccia sapere (a Ceratti) prima che sia troppo tardi (sempre per Ceratti). So una sega io di che vota Benni. E se anche lo sapessi, machissenefrega. 3. Dice l’Arena avvocato Lilla che lei “ha da tempo abbandonato la sinistra comunista”. Alt! Fermi tutti. Voglio sapere quando e come Lilla e la Sinistra Comunista (quella spartachista? Otto Ruhle? I consigliaristi?) si sono frequentati. E’ stato bello? E’ stato brutto? Sono venuti insieme e poi se ne sono andati separatamente? Che cosa non ha funzionato? Voglio sapere i particolari. Qui l’affare si ingrossa.
da Alberto Arienti
Bella l’idea di usare sovversivamente strumenti di normale uso quotidiano. Sorprendente che sia l’avv. Lina Arena a sollecitarne, sia pure ironicamente, una sua diffusione. Del resto lei fa già un uso sovversivo della lingua italiana.
da Francesco Pieri, Pisa
A proposito del dibattito sulla sillaba UR nel titolo della versione originaria del Partigiano Johnny di Fenoglio: non so nulla di Fenoglio, ma può darsi che si tratti della sillaba che si premette in tedesco ad significare la versione originaria, iniziale, di qualcosa? Ad esempio “Ur-text” (manoscritto, versione autografa, molto usato per le partiture), “Ur-geschichte” (pre-istoria), e molte altre.