da Cesare Bardaro, http://bardarossanews.splinder.it
Dopo l’ umiliazione subita da Chiraq ( non è un errore di battitura) in Normandia, Berlusconi, per dimostrare che l’ Italia è veramente protagonista in Europa e nel mondo (vedi opuscolo elettorale), si ricicla come albergatore di lusso a villa la Certosa. Ha infatti dichiarato: «Ci sono già sette primi ministri prenotati e uno mi ha chiesto anche di stare cinque giorni”
da Marco Trellini, esperto in inesistente trascendenza
Caro Sabelli Fioretti, in qualità di esperto di inesistente trascendenza, mi chiedevo se potevo segnalare all’attenzione dei lobbisti (inesistenti e non) la puntata speciale della trasmissione WebRadio di PProserpina e Qpassi in onda mercoledì 9 giugno alle ore 23.00. No, è che se le apparizioni mediatiche di Selvaggia sono giustamente imperdibili, una puntata dal titolo “Ho un Rufus per cappello” (http://www.saltodelcanale.it/2004/06/s-ci-siamo-sempre-quasi.html) forse merita una certa particolare disattenzione. E dico forse. Forse.
da Peter Freeman
Caro Csf, rispondo a Melotti e Trezzani. Non sono un feticista del diritto, ci sono buone leggi e cattive leggi. Pero’ penso che il diritto, nazionale e internazionale, sia una buona bussola per orientarsi quando il mare si fa agitato. Ad esempio, posso criticare una sentenza ma devo anche prenderne atto. Per questo la condizione di Sofri e’ identica a quella di Battisti, essendo entrambi condannati con sentenza definitiva. Per questo non capisco Melotti quando afferma che io chiedo “l’applicazione di una legge speciale e diversa per i reati “politici”. Non l’ho mai detto ne’ so dove Melotti abbia letto una mia dichiarazione in tal senso. Le leggi speciali furono in effetti varate (legge Cossiga, che prevedeva aggravanti specifiche per i reati a fini di terrorismo e financo l’allungamento di un terzo dei tempi di carcerazione preventiva) e Cesare Battisti ne fu oggetto. Non Sofri che venne processato e condannato in tempi successivi, quando la legge Cossiga non era piu’ in vigore. Nel caso degli anni di piombo, e solo per i reati commessi in quel periodo, penso invece che l’amnistia sia la soluzione giusta e sensata. E’ una mia opinione che sono disposto a discutere con chiunque, ma non ha nulla a che fare con “leggi speciali”. Basta capirsi. Trezzani dice invece che la legittimita’ della latitanza “e’ una cosa che lo fa star male” e cosi’ il fatto che “l’imputato non ha piu’ il dovere di dire la verita’”. Va be’, prendiamo atto dei dolori di Trezzani. Pero’ l’imputato, da che esiste il diritto moderno, ha il pieno diritto di difendersi negando persino l’evidenza. E l’idea del processo che si e’ fatto Trezzani mi fa un po’ paura.
da Barbara Melotti
Io li capisco, ma davvero, Freda e Freeman. Epperò quello che in realtà chiedono è l’applicazione di una legge speciale e diversa per i reati “politici”. Niente di male. E niente di diverso da quelli che chiedono una legge speciale e diversa per i reati contro il patrimonio di amministratori pubblici o di banchieri. E da quelli che chiedono una legge speciale e diversa per i reati di droga della gente di spettacolo e dei manager (per non parlar di sottosegretari). E, infine, niente di molto diverso da quello che chiede Berlusconi per i reati di Berlusconi. Basta capirsi. E capire anche la povera Palombelli, che in fondo chiede la stessa cosa. E, certo, occorre pure considerare Travaglio un giustizialista forcaiolo. Per un minimo di coerenza.
da Fausta Maria Rigo
Signor Barracco, lei sente il silenzio con cui la Rigo accetta una sentenza giudiziaria? Bè, le consiglio vivamente un apparecchio acustico, qualcosa nel suo apparato uditivo non va. Il caso vuole che io abbia subito un processo e che stata assolta. Il silenzio ha poco a che vedere con un’aula di Tribunale, mi creda. Si viene chiamati a difendersi e se si è innocenti, si viene assolti, questo nel 99% dei casi. Ci sono pochissime vergini che intrecciano cestini di vimini in Italia, davvero poche.
da Gianluca Freda
Cara Melotti, non buttarti giù così. Io avrei un sacco di cose da ridire sui tuoi post, se non lo faccio è solo perchè sono così tante che mi manca lo spazio. Per esempio: Battisti, se vogliamo, qualche motivo di nutrire poca fiducia nello Stato ce l’aveva dopo l’arresto del suo stesso avvocato difensore. Quello che più mi stupisce è il rifiuto collettivo di entrare nel merito della sua vicenda processuale, che è stata indegna, quanto e più di quella di Sofri. Vorrei sapere: Battisti è davvero così antipatico da rendere irrilevante il discorso sullo scempio del diritto perpetrato a fine anni ’70 e sui motivi politici che ne sono stati alla base? Nessun paragone tra i due, ma è un discorso in cui entra anche Sofri, eccome se c’entra.
Oltre al generico dettato costituzionale, dovrebbe ancora essere vigente la legge 645/1952 che punisce l’apologia del fascismo. Essa prevede al comma 4 la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa da ? 400.000 a 1.000.000 per chi, tra l’altro, “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. Ora, se proclamarsi fieramente fascisti non è apologia, qualcuno mi spieghi che vuol dire “fascista”, che vuol dire “apologia” e a cosa diavolo serve avere un codice penale che nessuno applica. Qualcuno dirà che bisogna essere tolleranti. Se ne può discutere, ma senza dimenticarsi che tollerare e legittimare sono concetti differenti.
Esistono però anche leggi stupide sulle quali non è il caso di soffermarsi troppo (csf)
da Claudio Trezzani (http://carboncinonero.ilcannocchiale.it)
Freeman (già nel nome, un auspicio garantista) risponde a Ceratti. Nella Seconda Cosa dice: la latitanza non è nè reato nè aggravante. E sia. Ma è una di quelle cose che ancora ha il potere di farmi star male, nell’attuale ordinamento. L’altra è che l’imputato non ha più il dovere di dire la verità.
da Gianni Guasto
Un vero fuoco di copertura, sui TG RAI, rende incandescente l’ultima settimana di campagna elettorale: una full-immersion di propaganda per la CDL, su TG1 e TG2, e nella Striscia Cerchio-Ribattista. Roba da far rimpiangere Fede, che non ha nemmeno bisogno di fingersi al di sopra dele parti.
Ero davvero un po’ preoccupata: possibile che nessuno trovasse mai da ridire sui miei post? Non essendo di quelli che “se la tirano”, lungi dal pensare di aver sempre ragione, mi stavo convincendo di essere una che pensa e scrive solo banalità e ogni volta riscopre l’acqua fresca. Perciò ringrazio di cuore Peter Freeman per avermi fermato sul punto di decidere di non intervenire più. Non paga di siffatta vendetta, volevo anche fargli rilevare quello che secondo me fa la differenza fra i casi di Carlotto (lui pure, e legittimamente certo, latitante) e di Battisti, tanto per lasciar quietare Sofri, che appunto una volta tanto non c’entra: la latitanza e il silenzio (eventuale) come scelta difensiva, o la “non difesa”, cioè la scelta di non riconoscere lo Stato come tale, con il conseguente diritto/dovere di giudicare, come Battisti medesimo ha ammesso di aver fatto. E mi permetto d’insistere: secondo me questo secondo approccio non può che ricevere, in democrazia, la dura sanzione di lasciare chi lo sceglie solo ad affrontare il prezzo dei propri errori.