da Annibale Antonelli
Ritengo che Berlusconi abbia perso non per aver mandato dei sodati in Iraq, ma per le sue esternazioni incontrollabili che infastidiscono notevolmente anche i suoi affezionati elettori. A questo proposito vorrei ricordare l’ottimo articolo di Francesco Merlo “Oltre il limite” , sul Corriere del 5 settembre 2003 , in cui affermava che contnuando ad esternare Berlusconi si sarebbe sbriciolato da sè. Non passa un mese che, come si dice dalle mie parti, parla a vanvera. Devo dire che, ancora una volta, otturandomi il naso alla Montanelli l’ho votato facendolo votare da mia moglie, ma non ci sono riuscito con i familiari che hanno preferito diversificare i voti. (…)
L’ha fatto “votare da sua moglie”? Ne è proprio certo?
da Valerio Manuguerra
Molti lo pensano, ma nessuno osa ancora dirlo: queste elezioni sono state taroccate per dispiacere al cav. Banana e al prof. Mortadella. Mandanti la coppia di rivoluzionari Fausto B. e Totò C. che da soli hanno sbarellato sia il pentapartito di destra che quello di sinistra (non chiamateli più poli, che mi viene da ridere). La prova: era tutto scritto con dovizia di particolari in un volantino catto-giro-comunista pubblicato Giovedì 10 Giugno 2004 (vedi Diario n. 21/22, ancora in edicola).
da Pino Granata
Mi secca usare la parola socialtraditore che è il termine con il quale i massimalisti definivano i socialisti riformisti tra i quali c’erano grandi uomini come Turati, Matteotti e Treves. Questi ultimi mai e poi mai si sarebbero schierati con la destra reazionaria e fascista cosa che invece De Michelis e gli altri suoi “colleghi” di questo minipartito hanno fatto. Ho militato, ed in fondo milito ancora, nella sinistra socialista sin dal lontano 1969 e constatare che quelli che una volta erano i pupilli del grande Riccardo Lombardi (De Michelis, Cicchitto, Signorile etc) adesso sono nello stesso schieramento di Borghezio, Bondi, Schifani etc, mi fa veramente male. Adesso De Michelis dichiara di voler unire tutti i socialisti. Se lo scordi. Nessun vero socialista si fida di lui e dei suoi colleghi.
da Mariarosaria Di Domenico
Tricologicamente la nazionale di calcio può vantare delle acconciature niente male, il triciclo sta ancora al Renova che usa Prodi e l’effetto fata turchina della chioma di Rutelli:-) , sono simili davvero!
da Ezio Avaldi
Ha detto Romano Prodi: “Noi siamo il vero grande punto di riferimento della politica nazionale”.Ovviamente è una bugia. Per fortuna.
da Vittorio Grondona
Solo un orbo politico non si è accorto che il “listone” non è altro che un “pastone” in cui sono affluiti gusti diversi che difficilmente si potranno amalgamare fra loro e dove non potevano in via preventiva essere accettati i partiti cd della sinistra radicale. Gli “ammessi” hanno in comune solo la capacità di adattarsi per convenienza politica, al centro o a sinistra, ma non la tradizione di partito. Si è tentato di formare un’unica grande forza “moderata” non solo per strappare la qualifica di primo partito a Forza Italia, ma principalmente per tentare possibili recuperi al centro con la speranza (palese) di lasciare fuori per sempre il PRC e possibilmente anche Di Pietro e il PdCI dalle coalizioni future di sinistra. Io ho l’impressione che solo i “fedelissimi triciclisti” lo abbiano votato. (…)
da Massimo Bocchia, Roma
Continuare a confondere la politica (anche quella con la “p” microscopica) con una partita di calcio è la peggiore delle perfomance possibili. Ed il dibattito per me, caro Freeman, è chiuso. Anzi, in questi temini, non si è mai aperto. Cari saluti.
di Santi Urso
Oggi 12 giugno il Suo blog e’ tornato perfettamente integro sul mio schermo. Considerati i contenuti, cioe’ l’intelligente propaganda governativa, la cosa potrebbe apparire strana. Pero’ io sono contento lo stesso, e ho festeggiato correndo a votare nel migliore dei modi possibili. Cordialita’ dalemiane
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, la peggiore performance è quella della Nazionale: questi pseudo-campioni giocano assieme, con lo stesso modulo, da un po’ di tempo; i triciclisti, invece, devono ancora capire posizione in campo, modulo, e mentalità. Del resto, il loro ct Prodi è spesso assente.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Letta l’intervista a Battista. Premesso che non lo facevo cosi, relativamente, giovane, mi chiedo: Battista ha fatto il ’68 a tredici anni? Un sessantottino di 49 anni non lo avevo mai visto. Ho un anno meno di lui ma nel 68 giocavo coi soldatini. Inoltre nei licei si entra a 14 anni; a me quelli dell’ultimo triennio sembravano dei vecchi inaccessibili, come ha fatto Battista a intrecciare tutte quelle relazioni? Aveva già i baffetti? Oppure definirsi ex-sessantottino fa chic? Va bene che il nostro 68 è avvenuto nel 69, ma vogliamo considerare 68 anche il 70, il 71, ecc.?