da Aldo Vincent (http://cassate.blog.excite.it)
Il presidente del Senato Marcello Pera ieri ha fatto passare a Palazzo Madama l’assegnazione di un posto al Consiglio d’Europa, l’assemblea di Strasburgo alla quale mandano rappresentanti 45 Stati membri, dal Portogallo alla Russia.«Come comunicato alla conferenza dei capigruppo – ha comunicato Pera – la presidenza propone che alla nomina del sostituto, sulla base della ricordata designazione del gruppo, possa procedere direttamente il presidente, in applicazione dell’articolo 25, comma 5, del regolamento. Non facendosi osservazioni, tale procedura si intende adottata. Il senatore Dell’Utri è pertanto nominato componente supplente della delegazione». (SEGUE)
da Massimo Bocchia, Roma
“Ma che cos’è la deflazione?”- chiede Floris. Panico in studio. “Significa forse prezzi in discesa?”- insiste Floris. Silenzio ed imbarazzo generale. Beh, ecco: come in politica 1+1 non fa due (o 2+2 non fa 4, come ha ricordato Diamanti), forse meglio non approfondire tematiche economiche con certi politici. “Deflazione” poi, è un termine di per sé ambiguo anche per gli economisti di professione: a volte usato come sinonimo di recessione, altre volte per definire quel generico stato economico caratterizzato da prezzi in calo. E siccome, fatta eccezione per alcuni casi tipo la “stagflazione”, nelle economie in crisi di crescita quasi sempre anche i prezzi scendono… Difficile comunque spiegarlo a quei politici che ancora trovano complicata persino una semplicissima sottrazione: togliere un punto e mezzo percentuale (circa) per confrontare in modo omogeneo due distinti risultati elettorali. E questa sì che è pura ed elementare aritmetica che niente ha a che vedere con la politica. O no? 😉
da Primo Casalini, Monza
Trovo il ragionamento del signor Freeman simpaticamente khomeinista, sia pure da bar sport, ed è un sollievo veder miscelati turbanti e flipper. Tutti i triciclisti – quorum ego – sarebbero sciocchi e/o cattivi. Le alternative sono tre: o ci converte (vaste programme), o si converte lui, o si rimanda la soluzione dell’interessante caso ai nostri nepoti, se ci saranno. Credo che un partito riformatore del 31% – meglio di più – sia indispensabile, se si vuole convincere qualcuno che ha votato dall’altra parte (sciocchissimi e/o cattivissimi, secondo la teoria Freeman). E non come prassi furbesca, ma perché bisogna pure dare una risposta ad una serie di interessi legittimi. Faccio solo un esempio, ma ce ne sarebbero tanti: in Svezia il livello di tassazione è superiore al 50%, ma ne vedono il ritorno, che si vede molto meno da noi. Quando sento dire che quel comune è sotto organico mi vien da chiedere: chi l’ha stabilito, l’organico? Quando? Su che basi? Ma evidentemente sono cattivo (lo preferisco a sciocco).
da Maurizio Capri
A Bologna ha vinto la Sinistra con Cofferati. Guazzaloca ormai è un lontano ricordo, un personaggio troppo impegnato a presenziare ad inaugurazioni di cose fatte dal predecessore Vitali, pure lui di Sinistra. Dispiace constatare che esiste ancora chi nega l evidenza dei fatti (Avaldi ) del resto non tutti possiamo essere d ‘accordo.
da Peter Freeman
Caro Csf, per me uno piu’ uno fa due, sempre. E quattro piu’ due fa sei.
da Mario Oriani
Una vita a millantare perbenismo, a costruire una macchina del tempo ad uso delle televisioni per le brave famiglie timorate di Dio. Poi, a share in picchiata, tenta la strada a doppia corsia, bacino di voti sicuri per la consorteria. Ma è troppo tardi: la consorteria non lo prende in considerazione e lo respinge. Non basta mettersi in mutande per raccogliere i suoi consensi. (…)
da Jacopo Lodi http://maaloxblog.splinder.it/
Alcune settimane fa i vari Giuliano Ferrara, Christian Rocca e tutti i neoconservative all’amatriciana chiedevano, con una certa protervia, le dimmissioni della direttora dell’espresso Daniela Hamaui per le foto taroccate tratte dal Daily Mirror sulla questione delle torture. Ora che la commissione indipendente americana sull’ 11/9 ha smentito collegamenti operativi tra il regime iracheno di Saddam Hussein e la rete terroristica di Al Quaeda, come da loro infinitamente sostenuto, se lor signori fossero coerenti dovrebbero trarne le dovute conseguenze.
da Alessandro Ceratti
Dovessi scegliere tra Casini e Bertinotti, chissà, forse sceglierei Casini anch’io. Il fatto che tra Di Pietro (moolto di centro, mooolto moderato, moolto onesto) e Boselli (epigono non pentito di un partito di ladri e affaristi) uno possa scegliere Boselli mi lascia mooolto perplesso.
da Luca Serpieri
Sì è vero, Forza Italia ha preso un colpetto non indifferente, ma la CdL ha mantenuto i suoi voti. In fin dei conti Forza Italia era il partito egemone nella coalizione ed è passato da una condizione di strapotenza ad un’altra condizione di strapotenza soltanto un po’ meno strapotente. Se votaste Forza Italia vi preoccupereste?
da Giovanni Trombetti
Di Pietro non è di sinistra, Boselli è indegno, il triciclo deve scomparire, il triciclo deve mandare a cagare i comunisti, i comunisti vincono se mandano a cagare il centro, la sinistra deve essere riformista, Prodi è bollito, la sinistra deve essere più di sinistra, senza Prodi non si va da nessuna parte, Bertinotti rilancia la sinistra ma la affonda pure. Abbiamo un sistema che è bipolare, due soli contenitori nei quali farci entrare i bisogni e i desideri di 50 milioni di italiani. Carissimi tutti, dovremo convivere, anche se non ci piacciamo.