da Pier Franco Schiavone, Milano
Perché? gli ha chiesto un giornalista, “ahó, Pússene m’a tirato e treccine”. “È vero”, intervene Vieri, “Puzzen è cattivo e se lo rivedo gli spacco il muso”. “No, Bobbo”, ribatte Gattuso, “glielo ppacco io il muso a Potten, a me ha pettato un piede e a Camomanesi ha infilato un dito nell’occhio”. “Voio giocaaale”; chi frigna? È Pirlo, deluso perché il Trap non lo vuole in campo. Il povero giornalista chiede al Trap perché non lo fa giocare. “Pecché è cattivo, e finché sono mistel, Pillo non gioca”. “L’uccellino, chi ha spiaccicato il mio uccellino?” chiede Del Piero, “È stat chillu strunz e Pukken”. A questa risposta di Cannavaro, il buon giornalista corre via avvilito, inseguito da Cassano che cerca di spruzzarlo con un pannolino pieno d’acqua.
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, ieri sera ho girato su Ballarò giusto in tempo per gustarmi (?) il servizio sulla Lega, in cui un neoeletto deputato a Bruxelles interveniva in radio affermando che di lì a breve avrebbe dato notizie su Italia-Danimarca, in quanto molti ascoltatori erano tifosi danesi. Probabilmente lo avrà detto sapendo di essere ripreso dalle telecamere, ciò non toglie che alcune dichiarazioni folkloristiche non possono passare sotto silenzio, se poi si fa tanto casino su quattro deficienti che gridano inneggiando a Nassirya. Comunque, un culto della persona di Bossi come quello praticato dalla Lega credo trovi pochi riscontri nella politica moderna.
da Alessandro Ceratti
Capisco benissimo invece il boselliano Pino Granata. Ecco una persona coerente. Guardate che ha ragione lui, per come si sta formando, il listone è alternativo al resto della sinistra. Così come lo è stato esplicitamente nei confronti di Di Pietro. E una postilla ai commenti calcistici di CSF. Quello che pensi tu potrà anche essere vero, ma sta di fatto che il piccolo goal (ebbene sì, in politica esistono i goal piccoli) l’ha segnato soltanto proprio chi è passato dal 2,2 al 3,3.
E non me ne può fregare di meno (csf)
da Gianluca Freda
1) E’ cocciuto. Conosce la differenza che passa tra il compromesso e la resa ideologica. 2) E’ borghese e comunista. Eroe dei due mondi. 3) E’ generoso. Ai ballottaggi offre sempre i voti del PRC a sindaci di CS che lo hanno preso a calci, i quali rifiutano e vengono puntualmente trombati. 4) Non parla mai “il linguaggio della gente”. Permette alla gente di crescere intellettualmente per capire il suo. 5) Vede benissimo la linea di confine che separa una politica di sinistra da una di destra. 6) Ha fatto cadere il governo Prodi che non la vedeva. 7) E’ paziente ed educato. Ha messo casa sulla riva del fiume e saluta con cortesia i cadaveri dei nemici man mano che passano. 8) Preferisce la visione del mondo (o ideologia) che si può godere da una piazza a quella che si può godere da una poltrona. 9) Sa essere se stesso. Può arringare minatori in sciopero senza nascondere il pullover di cachemire. 10) Ha salvato la vita al comunismo nell’Italia di Berlusconi. Non so se la storia si ricorderà di lui, ma negli annali della chirurgia il suo nome viene subito dopo quello di Barnard.
Ah, riuscissi a capire perché Primo Casalini vota “naturalmente” Uniti per l’Ulivo. Con quello che pensa e che scrive! Se fossi Socci direi: perché? perché? perché? perché? perché? perché? P.S. Avevo scritto questa mail troppo presto, dopo aver letto soltanto le righe iniziali. Poi leggo che a Casalini è piaciuto D’Alema e allora, forse, incomincio a capire.
Beh, invidiatemi pure, ho partecipato a una “degustazione verticale di Giulio Ferrari”. Chi ha capito ha capito. Chi non ha capito non merita. Sette Riserva Giulio Ferrari, provenienti dai filari di chardonnay di Maso Pianizza, degustati uno dietro l’altro, con i commenti e i racconti di Mauro Lunelli, il creatore, e di Marco Sabellico (quasi omonimo), il critico. 1994, 1992, 1990, 1988, 1985, 1983, 1978. Io assaggiavo, e Sabellico mi spiegava perché mi piaceva. Giovanile, tonico, floreale (1994), elegante, delicato, cioccolato bianco (1992), meringa, albicocca, pesca, mela (1990), pane tostato, sottobosco, fungo, tensione nervosa (1988), brioche, creme caramel, frutta secca (1985), prugna bianca, tartufo, esuberante, grasso, confidente (1983), minerale, agrumi, brodo di carne, pasticcceria, antiquariato, cera d’api, cuoio (1978). E io bevevo, bevevo, bevevo. (csf)
da wittgenstein.it
Più saliva per Totti.
Caro Freeman, è vero, i volti sono noti, i programmi pure, chi coordina è lo stesso di alcuni anni fa, ci si aspettava qualcosina di più, posso essere d’accordo, ma tanto io ho votato AN, in fondo a me cosa può interessare se l’opposizione si contorce ancora in fondo alla buca cercando una via d’uscita? A grandi linee, non penso ci possano essere differenze esistenziali, ontologiche, sostanziali tra chi ha votato Triciclo o Polo. Li avrei votati anch’io, ma non ho visto alcuna differenza con i miei candidati. Per essere una replica, hanno fatto dunque molto ascolto.
da Giovanni Trombetti
Il centro sinistra alle europee porta a casa un seggio in più del centro destra; alle amministrative ha polverizzato il polo. Alla tv mi dicono che la sinistra ha perso. I politici di destra mi spiegano il perché abbiamo perso. Io rimango dell’idea che si sia portato a casa un risultato buono, poteva andare meglio, ma pure peggio, come le ultime politiche insegnano.
da Gianni Guasto
Ieri sera, a Ballarò, il ministro Alemanno, visibilmente contrariato per le domande incalzanti del conduttore sulla futura tenuta del Governo, ha rischiato di passare a vie di fatto: “Tranquillo, tranquillo, tranquillo, tranquillo” continuava a urlare con l’aria alterata e minacciosa. Floris si è prontamente allontanato, per evitare sviluppi imbarazzanti. Bravo Floris: se vien meno Berlusconi, collante e “ubi consistam” di questa Destra, chissà che da qualche grisaglia, sia pure ministeriale, non spunti il manganello.