da Alessandro Ceratti
Ma come, è morto il Pa.po.po. e non ne so niente? Non mi hanno neppure detto quando era il funerale! Ma poi che è successo? Il non esaltante risultato elettorale gli è stato fatale? E il subcomandante? Si è dato, fuggiasco, alla macchia? Que viva il Partito Popolar Populista!
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.it)
Se a qualcuno interessa ieri ho chiesto al mio amico come fosse stato possibile che nel suo seggio ci fossero lui, sua madre e suo fratello. Le cose sono andate così: la sera prima un rappresentante della commissione elettorale di Ferrara gli ha telefonato dicendogli che gli scrutatori estratti non si sarebbero presentati il giorno dopo ed ha aggiunto “o te li porti tu o te ne mandiamo due noi”.
da Lorenzo Barracco
Peter Freeman ha scritto, almeno dieci giorni fa, che la latitanza è “un diritto dell’imputato”, e nessuno ha avuto da ridire, anzi. Siccome mi risultava che la latitanza fosse lecita quanto l’evasione, vorrei sapere cosa dice la legge esattamente. Grazie.
da Massimo Puleo
Per me il buon Fausto non esiste come persona, ma come argomento. Sarà garbato, ben vestito, e farà pure audience; saprà pure annodare fantasticamente le cravatte, ma per me rimane il simbolo disincarnato di questa singolare sinistra italiana: quella che preferisce stare all’opposizione perché più comodo (per le persone per bene). D’altronde, come ci si può sporcare le mani non esistendo? Buon Berlusconi a tutti, nei secoli dei secoli. PS- firmerei cambiali per veder pubblicata questa mia.
E lo ha fatto!
da Giorgio Goldoni
Con appena un quinto di muro costruito e l’eliminazione fisica di gran parte dei capi del terrorismo palestinese, Israele può comunque già affermare la sconfitta della seconda Intifada. Questo mentre gli Stati Uniti (rallegriamoci, non succede solo in Europa) si chiedono dove sono finiti gran parte dei fondi pubblici passati nelle mani dei palestinesi: l’UNAID (organizzazione assistenziale pubblica americana) ha finito per finanziare tra l’altro la costruzione di uno stadio a Nablus, che poi è stato intitolato al terrorista Salah Khalaf, che si è macchiato di innumerevoli atti di terrorismo, tra cui l’uccisioni di alcuni atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco nel 1972. La stessa UNAID ammette di non essere ancora riuscita ad ottenere dai palestinesi una dichiarazione scritta che il denaro non finisca in mano ai terroristi .
da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro Rocchino condivido tutto quello che dici, tuttavia se i partiti non potranno tornare ad essere quello che erano, ciò non esclude che si possa studiare il modo di “cooptare” le intelligenze locali. A “Ballarò” il bravo Bersani si poneva il problema più o meno nei termini in cui l’ho posto su questo blog. Segno che qualcuno si è accorto che non si può continuare in eterno a riproporre le stesse facce. Non che i dirigenti attuali siano tutti da buttar via, al contrario, ma l’emersione del “nero delle intelligenze” potrebbe servire da stimolo a quelle capatoste che dopo ogni apparente risveglio, pur di tornare a riposare nel limbo delle loro certezze, s’inventano sconfitte inesistenti.
Anche il terrorista saudita Al Muqrihn, capo locale di Al Qaeda, è rimasto vittima della follia sua e di chi gliel’ha instillata. Perchè nascondere il mio sentimento di grande soddisfazione nell’apprendere la notizia della sua uccisione? Non lo nascondo ma ne inorridisco, perché sarebbe stato più giusto vederlo alla sbarra, giudicato in un regolare processo senza pena di morte. Sì, è fantascienza.
Ai bloggers che esaltavano la figura dello Chiraq anticonformista che si presentava in tenuta presidenziale al vertice G8 in Georgia dove tutti gli altri erano in “businness casual” devo dare un brutta notizia. Come mostra la foto pubblicata da Time a pagina 21 anche Chiraq poi si è adeguato.
Notizia non proprio di giornata. Fu data in uno (o più) dei Tg Rai di quel giorno.
dall’avv. Lina Arena
Sfogliando il magazine del Corriere della Sera ho notato che le Sue interviste presentano il carattere in neretto per le domande ed il corsivo per le risposte. Solitamente si segue uno stile di stampa diverso perchè si dà risalto alle risposte dell’intervistato. Nel caso in questione la regola è stravolta. Forse perchè l’intervistatore è il soggetto da mettere in evidenza? Vuole per avventura sperimentare lo stesso percorso della Gruber? Vuole una poltrona in un parlamento? Vuole prugne a colazione? Ormai non ha che da scegliere.In fin dei conti, mal che vada, c’è un provvidenziale damuso in qualche isoletta del Mediterraneo. Non è così?
E’ così, diavolo di un’avvocata! (csf)
Oggi, 19 giugno 2004, alle 13.45, abbiamo raggiunto le 500 mila visite al sito. Mezzo milione. Eh? (csf)