da Pier Franco Schiavone, Milano
Porque morreu o Pa.Po.Po.? Acho que quem decidiu a morte e portanto a derrota do Pa.Po.Po., nunca encontrará paz durante a sua vida. Pa.Po.Po. foi chama para o povo desventurado. Por isso Pa.Po.Po não morreu, mas continua a viver na cabeça dos proletários e no coração dos intelectuais (que notoriamente não tem cabeça). È da responsabilidade do seu sub-secretário, que não teve coragem de continuar, a desaparição do Pa.Po.Po.? Não, porque o primeiro secretário é o povo, portanto a responsabilidade é do povo. Mas se a responsabilidade é do povo, significa que o povo traiu-se a si mesmo. (Caramba! Há algo de errado no meu discurso). Sem mais, cumprimentos a todos. Viva Pa.Po.Po., viva Brasil.
da Mirco Pirini
Il muro è lì, già pronto ad essere abbattuto. Vale un miliardo di euro, ed è la spesa che per funzionare la Camera dei deputati supererà per la prima volta nella sua storia nel bilancio 2006.(segue su Il Tempo on-line di oggi)
da Vittorio Grondona
Nel nostro Bel Paese, dove tutte le garanzie ed i servizi sociali sono in pratica raggiungibili solo da coloro che se li possono pagare; dove il solito furbo, amico degli amici, diventa miliardario in pochissimo tempo per il solo fatto che è riuscito a farsi eleggere parlamentare; dove gli avvoltoi, cd riformatori, cercano di fregare la futura pensione ai lavoratori solo perché campano statisticamente di più, parlare di tasse è davvero difficile. Pagarle per fare le guerre missionarie di pace è da incoscienti. Pagarle per servizi sociali inesistenti è davvero da stupidi!. Che sia per questo che in Italia vengono istituzionalmente “perdonate” ai più bravi, cioè ai più coscienti ed ai meno stupidi?
da Maurizio Capri
Talvolta ascolto la radio sulle frequenze di Radio Sfera Regione cui gravitano diversi esponenti di Destra bolognesi e non e una volta ogni tanto un esponente Ds che fa la differenza, culturalmente con il resto, un abisso insondabile. Si prova un piacere sadico a sentire i vari commenti sui nuovi komunisti al potere cittadino, il livore che esce quasi dall altoparlante fiumi di odio e invidia per il potere (chi non ce l’ha e chi l’ha perso) e le telefonate in diretta degli aficionados al fascio lasciano esterrefatti dalla rigidezza di idee condite dai soliti stereotipi fatti e artefatti.
da Peter Freeman
Caro Csf, Tom Benetollo ci ha lasciato. Era un uomo buono e generoso e ci manchera’ tanto. Per chi vuole dargli l’ultimo saluto l’appuntamento e’ per domani, martedi 22, alle 11 presso la sede nazionale dell’ARCI in via Monti di Pietralata.
da Chiara Libero Claudio Sabelli Fioretti, Milano
Io c’ero. Ho assistito impotente allo scioglimento del Partito. Non ho avuto cuore di scattare immagini del momento fatale. Ma ora lo spirito di CSF aleggia in me.
da Alessandro Ceratti
Già che ci siamo, oltre a mandare nuove truppe in Iraq, per garantire la sicurezza del personale dell’ONU, visto che i marines americani non sono stati capaci perché notoriamente sono delle ciofeche nello svolgere questo tipo di ruoli, perché non le mandiamo anche in Ruanda e in Sudan per garantire una buona volta la pace, e poi anche facciamo un spedizione in Cecenia dove non aspettano che il nostro arrivo per ristabilire la pace? Se poi ci avanza tempo, una volta finito il lavoro in Iraq, Afghanistan, Ruanda, Cecenia, Sudan ecc. potremmo anche inviarle a Cuba, per riportare finalmente la democrazia in quell’isola caraibica.P.S. Solo ai riformisti possono venire in mente certe minchiate!
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, sono più blogghista io di voi tutti messi assieme! Voi non avete una coscienza! E la mattina, quando mi guardo allo specchio, sembro pure un bell’uomo!
da Paolo Beretta
Pino Granata e’ sorpreso dalle mie affermazioni, ma mi domando il perche’. Siamo tutti pronti a scandalizzarci se un kamikaze fa saltare in aria un autobus pieno di civili ma nessuno fa un plisse’ quando un elicottero israeliano fa saltare in aria un palazzo pieno di civili. In ogni caso, quando parlavo di intifada e di poveri cristi, non mi riferivo in particolare ai kamikaze, ma a quei disperati che difendono le loro case a sassate contro dei militari armati di mitra. Le loro case, sulla loro terra, e a dirlo non sono io, ma l’ONU. Per quel che vale.
Carlo Catalanotti, Bologna
Riporto il commento di un amico, ma che condivido in pieno. Sig.Avaldi lei ha proprio ragione.“L’unico potere economico-mediatico-politico che esiste da sempre a Bologna è quello del PCI-PDS-DS. Guazzaloca è stato un sindaco in gamba che, senza pestare i piedi a nessuno, ha lavorato per la città facendo poche, semplici cose. E cioè, cercando di rimediare le ventennali scemenze compiute dalle giunte rosse in termini di traffico, opera titanica, sistemando e ripulendo il centro storico che i compagni avevano trasformato in un suk mediorientale, dando il via ad iniziative edilizie in una città dove non si costruiva un’abitazione nuova da vent’anni e impostando il progetto della metropolitana, opera attesa da sempre e che ovviamente Cofferati affosserà. Cofferati, uomo d’apparato, è stato messo lì solo per ripristinare quel metifico e gigantesco giro di affari che tanto dinero porta nelle tasche del suo partito: cooperative che fanno e disfano la stessa strada due volte in un anno, dirigenti Ds con la doppia pensione perchè assunti in cooperative che non li hanno mai visti, consulenze dai costi stratosferici affidate agli amici degli amici etc etc. E’ l’espressione più limpida di una popolazione ultrasessantenne,quella che parla bene e razzola male affittando posti letto agli universitari a 500 euro al mese per intanderci, e di una classe dirigente (vedi l’università) di piccoli burocrati strapagati e improduttivi. Altro che libera: Bologna si ritrova in pieno medioevo“