da Peter Freeman
L’avv. Arena è una presenza fissa, si dichiara leguleia e punteggia in modo tale che se in tribunale presentasse un’istanza scritta in quel modo non vincerebbe una causa che sia una. Pero’ lo confesso: mi attizza. Voglio la foto.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Poniamo che gli USA vogliano davvero favorire la democrazia in Irak e che da libere elezioni esca vincitore un partito teocratico che, secondo le regole stabilite dal Corano, concepisca lo Stato in maniera tutt’altro che democratica, nel senso occidentale del termine. Gli Americani dovrebbero necessariamente annullare le libere elezioni, altrimenti avrebbero fatto una guerra per eliminare una dittatura laica, favorendo l’instaurarsi di un egime non democratico, a meno che si ritenga che il concetto di democrazia si esaurisca nell’idea delle libere elezioni, in tal caso nulla quaestio. Se gli americani imponessero un governo democratico di tipo occidentale, contro la maggioranza degli Irakeni, non realizzerebbero la democrazia in Irak. Tertius non datur. Mi piacerebbe sapere se qualcuno immagina uno scenario diverso; escluso quello, fantasioso, che a vincere libere elezioni in Irak sia un partito filo-occidentale.
di Luca Sofri (Wittgenstein)
Tra splendori e miserie, il Grande Fratello e la tarda opera di Oriana Fallaci hanno avuto simili sorti. Entrambi sono stati rivoluzionari dal punto di vista dell’innovazione del linguaggio, della promozione di se stessi, della diffusione nel tessuto sociale, del coinvolgimento generale di fans e detrattori. Entrambi hanno vinto – grazie a questo loro essere nuovi e agguerriti – a dispetto dei propri contenuti, del loro valore, della loro qualità morale. (da Vanity Fair). SEGUE
da Pino Granata
Caro Santi non so quanto i bloggisti saranno interessati al mio parere, ma visto che me lo chiedi telo do. Mi aspettavo di peggio. Il giornale e’ guardabile, ma francamente non capisco, e questo tu me lo devi spiegare, perche’ aprire il primo numero con un servizio su Igor Marini. Questo servizio non ha senso.Su Marini tuttto quello che c’era da dire e’ stato detto e visto che Dipiu’ non dice niente di nuovo, della sua nuova fidanzata non ce ne puo’ fregare di meno, non capisco perche’ parlare di questo ambiguo (tanto per usare un eufemismo) personaggio. Cui prodest?
da Santi Urso
Mi rendo conto che viviamo in tempi interessanti, secondo l’antica maledizione cinese, ma Le sarei grato se potesse farsi latore presso il gentile corrispondente Pino Granata di una domanda minima. Mentre sistema il Vicino Oriente e da’ sagaci indicazioni sulla guerra (Lei mi scusera’, non riesco a usare la parola dopoguerra) in Iraq, puo’, il Granata, dare un parere sul recente evento editorialpopolare, cioe’ l’uscita di Dipiu’? Naturalmente, se si tratta di un caso di omonimia (ma non credo che Dio, perquanto crudele, possa aver mandato due Pino Granata), non tenga conto della richiesta. saluti vie piu’ dalemiani
Sono stato una ventina di giorni in giro per lo Zambia (o la Zambia: non è chiaro, ci sono due scuole di pensiero). Poco turismo, molti progetti di sviluppo portati avanti da preti e da volontari laici. Ve ne parlerò. Ma adesso non è tanto facile. Sono tornato in Italia un paio di giorni or sono. Venti giorni fra gente piegata dall’aids, dalla malaria e dalla miseria hanno bisogno di metabolizzazione soprattutto se le prima notizia che ti accoglie al ritorno è che Carolina è uscita dalla casa del Grande Fratello e che quei senzacervello dei leghisti vogliono la tortura. Grazie al Celim e al Cta (e grazie a Michele che ci ha accompagnato) ho mangiato nelle case dei ragazzi orfani e sieropositivi, ho dormito nelle guest house dei volontari che cercano d aiutare gli zambiani a sollevarsi da soli, ho cantato e riso con bambini che una volta sniffavano colla, ho ascoltato Gianclaudio, Sabrina, Manuela, Maurizio, Roberto, Silvia raccontare come dedicano con allegria tre anni della loro vita a gente che ha la sola colpa di essere nata nel posto sbagliato, ho resistito, per ora, alla sirene di Don Maurizio che mi chiedeva di rimanere a dargli una mano (lezioni di giornalismo? lezioni di italiano? lezioni di ceramica? qualsiasi cosa purché questi ragazzi abbiano qualcosa da fare e non passino il tempo semplicemente a diffondere l’Aids). Per oggi basta. Un solo suggerimento. Se state programmando vacanze, andate sul sito del Cta prima di decidere. (csf)
dall’avv. Lina Arena
Non pensavo di suscitare tante critiche da parte dei puristi di sinistra per qualche virgola in più o uno spazio in meno.Vorrei sussurrare all’orecchio degli ex compagni che del vecchio PCI ho conservato l’odio per la grammatica normativa. Il buon Tullio De Mauro diceva che troppe regole di grammatica soffocano la libertà di espressione.Il principio è identico a quello che vige nell’economia capitalistica.
Cara avv., la grammatica non ha colore. La usano le persone intelligenti, se hanno studiato. Ma la campagna “sputtanarne uno per educarne cento” non ha come oggetto la grammatica, ma la mia sopravvivenza. Poiché non sopporto i post con virgole, puntini, punti, spazi usati in maniera anarchica, perdo moltissimo tempo a correggere e formattare. Quindi chiedo a tutti, poiché sanno farlo, di scrivere come hanno imparato a scuola. Educazione vorrebbe che io venissi accontentato. E molti lo hanno fatto. L’anarchia a me piace. Ma non sulla punteggiatura. (csf)
da Claudio Trezzani (claudiotrezzani.splinder.it; ilquinto.blog.tiscali.it)
Il Ministero del Lavoro ha affittato due pagine sui periodici per parlarci del part-time. Guardo la sigla del relativo sito: lì si chiama welfare. Per carità, non depreco l’uso di mutuare termini ad hoc da altri idiomi. Ma anche nella Sicilia del 1812 si scrisse di budget e bills, con gli esiti che sappiamo.Vogliamo allora tornare all’italiano? Buon Governo, per esempio, era la denominazione di un tribunale ecclesiastico soppresso da Napoleone…
da Gianni Guasto
Ma chi glielo fa fare al centrodestra di imprimersi un marchio di ridicolo per i decenni a venire? Forse l’odio per una modernità cominciata da più di quattro secoli? Possibile che alla Moratti non interessi nemmeno un po’ di essere ricordata come un ministro non imbarazzante? E perchè prendersela proprio con Darwin? Forse nell’improbabile speranza di un ritorno al creazionismo? E il sistema tolemaico, lo vogliamo trascurare? Forse i cattolici provvisti di un minimo di conoscenze scientifiche si vergogneranno e protesteranno, perchè non sarà certo l’evoluzionismo, conquista assodata e irrinunciabile, a mettere in discussione la Fede. E i dentisti, i medici, i biologi, gli insegnanti, che l’evoluzione la vedono in faccia tutti i giorni, che cosa diranno?
di Alessandro Robecchi (per il Manifesto)
Come italiano sono davvero sollevato: mi potranno torturare, ma una volta soltanto. Spero di non essere sollevato per le palle, perché temo faccia parecchio male anche la prima volta. SEGUE