da Manuela Fuin
Chissà come mai! la jane è piaciuta molto ad un uomo e non è piaciuta ad una donna!strani meccanismi si scatenano durante le nostre letture!avrei potuto leggermi l’articolo di sergio romano,ma ho preferito leggere prima l’intervista di sabelli fioretti e la jane è simpatica,non se la tira,e soprattutto non dice che un uomo per farla innamorare la deve far ridere!! evviva le controveline!
da Pier Franco Schiavone, Milano
Roma è capitale d’Italia ed è simbolo per la maggior parte degli elettori. Nessun parlamentare puó permettersi d’insultarla, nemmeno in “senso metaforico”. Male hanno fatto i Presidenti che in passato hanno tollerato gli oltraggi della Lega. Quando un Presidente interromperà per altre ragioni, sarà la coscienza civile a giudicare. Se è vero che esiste la prassi per cui un parlamentare possa dire ciò che vuole, e non venga redarguito dal Presidente, è altresì vero che la prassi si può innovare. Diano sfogo al loro linguaggio da operetta nelle loro adunate e nei loro giornalini, non in Parlamento.
da Carlo
A me l’intervista a Jane Alexander è piaciuta moltissimo, tanto da riproporla in un post nel mio blog.
da Laura Venturini
Ci dica, la prego, la verità: ma davvero avevamo bisogno di leggere un’intervista a Jane Alexander?! Aprendo “Sette” ieri sera ho temuto fosse accaduto l’irreparabile.Forse uno dei giornalisti più intelligenti ed originali d’Italia -mi sono chiesta- si presta ad una stampa che strizza l’occhio ad operazioni tipiche di riviste patinate o di trasmissioni televisive pomeridiane? Volevamo davvero leggere il commento dell’attrice sulle burrose tette della Clerici? E sapere che trova Fassino e La Russa sexy? Davvero, caro Sabelli Fioretti, questa un’intervista può inserirsi nell’ottima inchiesta sull’Italia dei cortigiani? Con stima e sincera gratitudine per il suo lavoro
da Paolo Beretta
Ieri l’onorevole Cè ha fatto una indegna gazzarra in aula, indignato per la legge sulle cartolarizzazioni in votazione in quel momento. Al grido di “Roma ladrona” si è fatto rifilare un bel cartellino rosso da Fiori, salvo poi rientrare giusto in tempo per votare la fiducia alla legge di Roma Ladrona. Mah, forse era un Primo Aprile in anticipo.
da Claudio Urbani
A denti stretti, ma molto molto stretti, debbo dirti che hai ragione!
Lo so che rischio di scatenare un pandemonio. Ma lasciatemelo dire. Cè aveva ragione. O meglio, aveva ragione nei primi cinque secondi della bagarre. Che il presidente Fiori lo interrompesse per invitarlo a moderare i termini del suo discorso è un fatto assolutamente inconcepibile. Un parlamentare può dire quello che vuole e la prassi è sempre stata rispettata. Dire “Roma ladrona” (non entro nel merito, ma i leghisti di scemate ne dicono di molto peggiori) non è consentito? E chi lo ha deciso? Berlusconi ha detto che i politici di professione sono dei ladri. Non risulta che Fiori gli abbia mandato un telegramma invitandolo a moderare i termini. Cè poteva dirlo, a mio giudizio, senza doversi preoccupare della sensibilità politica ed istituzionale di Fiori. Poi da quel momento è stato tutto un susseguirsi di imbecillità. Urlare fascista al presidente non è carino, rifiutarsi di uscire dopo l’espulsione non dimostra accettazione delle regole democratiche. Il bavaglio è una buffonata. Insomma, il dopo è una cosa tutta leghista. E vederli litigare, spero che me lo consentiate, mi ha fatto godere. Ma sul prima c’è un chiaro elemento di indimidazione che non è accettabile.(csf)
terza puntata
La gente scopre che c’è il Grande Liftato e si avvicina facendo finta di niente. Attorno al tavolo almeno sei cristoni neri con un filo che esce dall’orecchio guardano verso gli invitati per scoprire se c’è qualche terrorista.Io, dopo aver assolto al mio dovere di giornalista curioso (“E’ calvo? Ma quanto è calvo? E’ tanto calvo”) continuo il mio giro per la grande sala. Claudio Velardi, editore del Riformista si lamenta, bonariamente, del fatto che nelle mie interviste viene sempre citato come adulatore di Massimo D’Alema. Io lo assicuro che mi dimenticherò di lui, mentendo spudoratamente. Pigi Battista, tutto contento dei suoi otto milioni di ascoltatori, mi dice che Enzo Biagi non è voluto andare ospite di Batti e ribatti, ma poi confessa che lui non gli ha telefonato personalmente. Alda D’Eusanio rifiuta di nuovo di farsi intervistare ma in compenso mi invita a cena perché, dice, vuole diventare amica mia. Donna Assunta mi sgrida ancora perché ho perso un libro che mi aveva prestato, Gasparri (che nelle mie interviste abbino sempre, nel gioco della torre, a Ignazio La Russa) mi dice che si è stufato di essere buttato giù dalla torre. Rosi Greco mi dice che è tutta contenta di essersi sposata. Mughini mi rivolge uno di quei suoi sorrisi a muscoli sforzati e continua a mangiare. Si mangia decentemente e si beve benissimo. Accanto al Grande Liftato ormai c’è ressa, fotografi e televisioni. La gente comincia ad andare via. Tutti notano l’elegante presenza dei concorrenti arancioni (il Riformista) e la scortesea ssenza dell’elefantino e dei collaboratori più importanti. L’ultima battuta è di Alda D?Eusanio che, già sulla macchina, racconta a Roberto D’Agostino che gli deve la carriera perché tempo fa, a secco di impegni televisivi, lui mise in giro il pettegolezzo (falso) che lei era l’amante di non so quale altro dirigente televisivo. Il giorno dopo le offrirono un programma importantissimo. Così è finita la mia serata fra i Vips.(fine)
da Carlo Mascolo, Napoli
Caro CSF, sono un assiduo lettore del suo blog e di quello di Gianluca Neri, stamane ho trovato il sequestro da parte della polizia postale, per il delitto di diffamazione, qualcuno ne sa di più?
Io no. Trovo però che sia una strana coincidenza il fatto che oggi sia il 1 aprile (csf)