da Massimo Bocchia, Roma
Non me ne voglia troppo, gentile Sabelli Fioretti, ma questa Sua crociata a favore della corretta punteggiatura, anche se perfettamente condivisibile nelle intenzioni, inizia a suscitarmi lo stesso effetto delle campagne terroristiche anti-fumo di Sirchia, che è stato quello di smettere… di smettere di fumare! E non vorrei davvero, mi creda, iniziare a smettere di mettere la punteggiatura corretta nei messaggi che Le invio. Quindi… 😉 Cari saluti.
da Anna Couvert
grazie per averla ricordata. Io non ho vent’anni ne’ l’eta’ di Gabriella ne’ l’eta’ tua, ma l’eta’ e’ una roba che ci riguarda poco piu’ dell’avere un foruncolo nel naso : non e’ quello che fa di te cio’ che sei. Cio’ che sei lo vedi riflesso nelle canzoni nelle parole negli occhi di certi tuoi compagni di viaggio in gabriella ma, dal momento che se ne e’ andata , cio’ che siamo, oggi, diminuisce un po’
di Matteo Tassinari
Io ho 40 anni e non 20. Conoscevo di striscio Gabriella Ferri. Non mi piaceva come artista, come cantante. Non riuscivo a capirla e ormai non la capirò mai. Ogni volta che la vedevo alla tv era un pugno al cuore: dirompente. Colorata. Eccessiva. Generosa sicuramente. Due occhi che non passavano inosservati. E il dramma dentro di lei che non ho mai visto. Lo so, sono stantie queste parole, vuote rispetto al vortice d’immagini che naviga in testa. Sono un nulla di fronte al potere immaginifico della mente che vorrebbe sapere i suoi ultimi minuti, che smalto aveva laccato sulle unghie, se ce l’aveva, che scarpe portava, il suo volto dagli zigomi forti. E non basta un Fiorello per ricordarla col sorriso cantando “Zazà” in un programma stupido del sabato sera. La tristezza, il non riuscire a capire, rimane profondo e silenzioso.
da Barbara Melotti
A parte che spezzare lance “in favore” di dittatori non è bello (una comincia così e poi magari vota il banana), la tesi di Rita Guma che le regole su punteggiatura e spaziatura derivino dalle moderne tecnologie di videoscrittura è sbagliata, anche se i riusultati sono esattamente quelli che lei descrive. Tali regole erano già rispettate con tutti i precedenti metodi di composizione e stampa, non solo, ma con ogni evidenza ricalcano precisamente quelle della scrittura a mano, ed hanno, a mio modesto parere, esattamente e solo un senso estetico. Punto esclamativo.
E’ forse l’inizio di un violento dibattito sulla punteggiatura. Punto interrogativo. (csf)
da Rita Guma
Da napoletana con una cinquantina di parenti romani1- sono convinta che la Lega si riferisca a politici, ministeri e boiardi di Stato quando parla di Roma ladrona2- credo che questo fosse un giudizio politico e che il volerlo impedire e punire sia stata censura3- ritengo molto piu’ gravi – e non riferibili a giudizi politici – le dichiarazioni di Carra (Margherita) che parti’ dalla strage di Madrid per arrivare a Bossi a rischio di vita con un paragone vergognoso e assurdo; in quel caso la seduta non fu sospesa se non dopo proteste e tafferugli, e Carra non ebbe sanzioni di alcun genere.Sulla coerenza fra le dichiarazioni e il voto della Lega molto si potrebbe dire, ma l’altro aspetto e’ molto piu’ importante, perche’ chi presiede le sedute parlamentari lo fa a nome della nazione, non della maggioranza, di un partito o personale, quindi la sua azione deve essere coerente e costituzionale a prescindere dal comportamento altrui.
da Maurizio Carpii
I pensionati in piazza : quanti di essi avevano creduto al “ miracolo italiano “ ? Ricordo deliranti interventi alla radio di pensionati che giuravano di aver avuto l ‘ aumento , ebbene dove sono finiti ? Che sia finita la telenovela delle promesse berlusconiane ?
Servizio gratuito “sputtanarne uno per educarne cento”: quelle marcate sono tutte spaziature sbagliate che io dovrei/devo correggere, se voglio un sito decente. E sono tutti errori già segnalati. Coraggio, faccia uno sforzo.
da Gianni Guasto
Nel 1964 i tintinnare di sciabole avvenivano al chiuso. Oggi un ministro della Repubblica (si chiama Gasparri, ma è pur sempre un Ministro), evoca quel rumore inquietante a cielo aperto. Non sappiamo se l’idea della grazia a Sofri provochi dei pruriti a qualche militare. Certamente siamo sicuri che moltissimi di essi si vergogneranno di riconoscere certa gente alla guida della Patria.
Ai vecchi tempi, quelli che ci governavano al massimo li disprezzavamo. Questi qui invece sogni che spariscano (csf)
da Giorgio Goldoni
Come sembrano lontani i tempi dell’idillio tra Internazionale Socialista e il mondo arabo: l’alcova era la Tunisia, Craxi e Felipe Gonzales avevano la villa ad Hammameth e Arafat aveva trovato rifugio in quel di Tunisi. In Spagna hanno provato a comprarsi la pace e la sicurezza , con interventi molto dubbiosi, almeno in Palestina, ma pare che non sia servito a nulla visto che c’è ancora dell’esplosivo lungo le rotaie delle ferrovie spagnole, e il cambio imminente di gestione politica non sembra modificare l’atteggiamento dei teroristi.
da Da Claudio Trezzani (http://claudiotrezzani.splinder.it)
Gianni Guasto si lamenta che Natalino non lo nomina. E lui lo chiama NRS. E’ il trionfo dell’antonomasia: no, dico, neanche Ghe Pensi Mi è noto come SB! E l’onore Natalino lo divide con CSF. E’ una consacrazione definitiva: i pubblicitari dicono che una macchina ha successo quando viene identificata solo per modello (la Punto, la Corsa). L’importante, riguardo a Claudio, è non esplicitare la sigla secondo canoni qualunquistici (Chi Se ne Frega). Ma no, che lui non lo è.
da Luca Serpieri
Freda invoca il beneficio del dubbio per il caso Battisti. Trova vergognoso il processo, le prove e le testimonianze assolutamente contraddittorie e assurde. Eppure è la stessa magistratura che quando condanna Previti con prove ricavate in maniera illegale, con testimonianze “inoppugnabili” come quella di Stefania Ariosto non gli fa neppure venire il sospetto che ci sia una spudorata campagna mediatica. Per quanto riguarda la colpevolezza di Battisti non ci potrebbe bastare quanto lui stesso dice di sé? Non ci dice che non ha fatto ciò per cui è stato condannato, ci dice che da allora sono passati 25 anni ed è molto cambiato.