da Massimo Bocchia, Roma
Leggo che chiede: “E’ proprio così difficile scrivere in maniera corretta Maurizio?”. Sembra proprio di no, caro Sabelli Fioretti. Infatti, sarebbe corretto aggiungere una virgola prima di “Maurizio”. Chi di spada ferisce… 😉
Mannaggia! (csf)
da Gianni Guasto
Il fatto che qualcuno affermi di aver dedicato la propria vita alla lotta alla filologia, dovrebbe farci riflettere sull’utilità della scuola: non soltanto su quella riformata dalla Moratti, ma anche su tutto ciò che l’ha preceduta.
di Alessandro Robecchi sul Manifesto
In attesa che il nuovo libro di Oriana Fallaci deflagri nelle librerie (la popolazione civile, comunque, è stata avvertita) e che il Cristo sado-cristiano di Mel Gibson infiammi i cinema del regno, suggerirei di godersi gli ultimi giorni di allegro, spensierato laicismo. SEGUE
da Maurizio Capri, Bologna
Gentile CSF, le pongo un quesito riguardo la grazia a Sofri : perchè all ‘ improvviso si preoccupano tutti per costui ? Il mio sospetto è che se esso la richiede è come una confessione se invece gli viene concessa senza alcuna richiesta da parte sua si potrebbe pensare che è veramente innocente . Allora perchè tutto questo polverone dietro la grazia ? Attendo sue notizie ( o dell ‘ avv . Arena …. ) in merito ma vorrei porla ai blogghisti .
Servizio gratuito “sputtanarne uno per educarne cento”. Ecco un esempio clamoroso di spreco di spazi, di accentazione sbagliata, di mancanza di virgole, di uso sbagliato di pronomi, di esagerazione di puntini: conto 15 errori. Ma forse sono di più. E’ proprio così difficile scrivere in maniera corretta Maurizio?
da Paolo della Sala
Una volta per tutte: basta usare titoli come “I pensionati scendono in piazza”. Comunque la si pensi, per correttezza, occorrerebbe dire non “i pensionati”, ma “i pensionati di sinistra”, o “dell’Ulivo” etc. Pane al pane e vino al vino. Nella speranza imperitura di un’Italia non di guelfi e ghibellini, neri o bianchi, rossi o verdi etc. etc., ma solo legata alla scelta delle idee migliori.
da Claudio Trezzani.
Rita Guma mette i puntini sugli i (filologia) e anche s’esprime sulla politica (politica, appunto..sugli i). Benchè una non trascurabile parte della mia vita sia stata spesa a contrastare i filologi (non è una malattia in se, ma lo diventa ove essi confondano i fini con i mezzi). E Benchè Voltaire (oggi va di moda, soprattutto su Panorama) asserisse che i particolari vanno relegati ai sottufficiali della Storia, qui esprimo sentito ringraziamento a CSF. Perchè la non spaziatura prima non la sapevo. E lo dice anche Sgarbi (uno la cui intelligenza difficilmete può essere contestata) : la precisione è un fatto culturale.
Scusate se sono pedante ma cerco di far funzionare questo blog senza farmni venire l’esaurimento. Arrivano circa cento email al giorno. Facilitereste il mio compito se metteste sempre l’oggetto e la firma. (csf)
da Gianluca Freda
Gentile Serpieri, Previti ha avuto un processo celebrato con tutti i crismi, con ottimi avvocati, perfino con la possibilità di crearsi leggi su misura. La sua vicenda processuale è stata continuamente sotto i riflettori, garantendogli la difesa, oltre che in giudizio, anche su giornali e programmi TV controllati o posseduti da amici. Le testimonianze del processo sono state controllate, compresa quella della Ariosto, virgola per virgola. L’impianto accusatorio contro di lui è coerente e fondato su riscontri documentali e perottenerlo nessuno è stato torturato o incentivato con sconti di pena. Lasci perdere i paragoni con Battisti, per cortesia.
Caro Freda, considerare bravi i giudici che emettono sentenze gradite e pessimi quelli che ci danno torto è un’invenzione del Cav. Previti fa lo stesso discorso tuo ma speculare. O ci fidiamo del sistema giustizia o non andiamo da nessuna parte. Te lo dice uno che dai tribunali è triturato. (csf)
da Vittorio Grondona
Sulla punteggiatura sono completamente d’accordo con Barbara Melotti; sul libro di Oriana Fallaci non sono assolutamente d’accordo con CSF; Su Fiorello non sono sostanzialmente d’accordo con le lodi generosamente espresse oggi su Repubblica da Sebastiano Messina. Due a uno, vince il disaccordo.
da Rita Guma
Credo sia piu’ accettabile rispettare regole che hanno una spiegazione e una utilita’, mentre l’estetica dipende anche dal gusto. Non per polemizzare, quindi, anche in precedenza la ragione degli spazi per la punteggiatura era sempre la stessa, cioe’ logica (e per i metodi a stampa anche tecnica). Infatti la spaziatura indica separazione fra le parole, mentre la sua mancanza crea una parola unica. Basti pensare ai due punti prima di un elenco incolonnato o al punto interrogativo prima di un a capo. Se fossero in uno con la parola che li segue e non con quella che li precede, se ne perderebbe il significato, al di la’ del fatto estetico. Urge l’esempio:
le tre virtu’ teologali sono:fedesperanzacarita’Sono queste?si’
In ogni caso, reputo sbagliato dare torto ai dittatori anche quando hanno ragione. Sembrerebbero infondate anche le altre mie denunce, risultandone vanificate.