da Pier Franco Schiavone, Milano
I soldati italiani uccidono. Si sono difesi, ma non era mai successo negli ultimi cinquant’anni. Riallacciare un contatto con la popolazione è impossibile, quindi non abbiamo piú ragioni per restare. La coalizione a mala pena controlla il centro di qualche città, questa è la realtà, che piaccia o meno. Da che mondo è mondo quando le guerre di occupazione si perdono, lo sconfitto se ne va. Bush ha perso, com’era prevedibile conoscendo l’acume suo e dei suoi collaboratori. Bisogna andarsene subito e restituire l’Irak agli Irakeni. Prendiamo atto che la maggioranza della popolazione non ci vuole, prima di contare i nostri morti a decine.
da Gigi Forzese
Se arrivano a togliere l’eterno e inamovibile Costanzo due sere a settimana per far posto al duo Facci&Belpietro (“Gli antipatici”) vuol proprio dire che la campagna elettorale e’ comiciata e adesso si fa sul serio, altro che barzellette come il digitale terrestre! La potenza di fuoco che stanno dispiegando e’ davvero impressionante e senza esclusione di colpi! Avra’ visto i sondaggi e gli avra’ detto: abbiamo queste benedette Tv e allora usiamole!
Gigi, per favore, il titolo TUTTO MAIUSCOLO, grazie. Questa è solo una regola del sito, ma aiuta a renderlo gradevole e leggibile. La logica è: meno editing mi costringete a fare, più volentieri pubblico.
da Mirko Morini
Non capisco che problema ci sarebbe nel caso la presidenza della Repubblica firmasse la grazia a Sofri (ingiustamente perchè lui non l’ha chiesta) e il ministero della giustizia sollevasse di fronte alla Corte Costituzionale un conflitto di competenze. E’ la legge, baby. Sarebbe una manna per la democrazia, un punto di chiarezza in più. Certo prima la corte dovrebbe dirimere le migliaia di cause per conflitto di attribuzioni tra stato e regioni che la riforma approvata per tre voti dal centrosinistra ha fatto nascere.
Art. 681 c.p.p.: «La grazia a un condannato può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta». E’ la legge, baby.
da Michele Lo Chirco
Ha ragione il signor Arienti, ci infiammamo facilmente per una causa e dimentichiamo le altre: ma credo che sia la forza di questo blog. Il cazzeggio, mi si passi il termine tardorinascimentale, che pratichiamo volentieri, ci aiuta, spero, a guardare con sguardo disincantato le porcherie e le furberie della vita di tutti i giorni. Come definire infatti il piccolo caso scoppiato intorno a Lilli Gruber, rea di aver definito scontro un confronto nella maggioranza? Si litiga sulle parole, ma non hanno ancora capito che è la sostanza che conta. Tanto le persone intelligenti capiscono da sè cosa si nasconde dietro le apparenze.
da Giorgio Guiotto
Mentre voi parlate di punti e di virgole, di accenti ed esclamativi io aprirei una parentesi: ieri sera sono rimasto per ben 1ora e trenta minuti bloccato con l’auto nel parcheggio di Piazza Vittorio; le due gentili signorine, probabilmente si stavano prendendo l’aperitivo, avevano tranquillamente lasciato l’auto in doppia fila. Il punto è interrogativo, il mio comportamento, qual’è stato nei confronti delle due signorine? L’esclamativo mettetelo voi, in premio la foto di CSF al party dell’Indipendente.
da Barbara Melotti
E’ sempre divertente quando si comincia parlando di una piccola cosa e si finisce ai massimi sistemi. La campagna di CSF era (è) imperniata sull’editing della punteggiatura e non sul suo corretto uso, solo in parte sindacabile, in larga parte invece opinabile e proprio dello stile di ciascun autore. E il mio modesto parere che l’editing (e solo quello, Giselda) della punteggiatura sia un fatto puramente estetico. Se volete una convenzione. Ma una convenzione importante, perchè permette di leggere velocemente, velocemente capire, e poi dedicarsi alle cose importanti della vita, guerre comprese. Ringrazio Peter Freeman per la deliziosa lezioncina “leggere insegna a scrivere”. Molto “maestrina dalla penna rossa”: secoli che non la sentivo, da quando ho inutilmente cercato di impartirla alle ultime generazioni di famiglia. Il mio personale esercizio di stile sulla punteggiature, ove interessi, è: scrivere mettendo tutta la punteggiatura che mi pare necessaria, poi rileggere e togliere tutto il superfluo. Di solito, almeno il 30%. Punto.
da Gianni Guasto
Dal suo ragionamento, signor Schiavone, mi sembra di capire che tutto ciò che non è bello è violazione; anche se Guernica, per la verità, è opera splendidamente punteggiata. Allora, visto che Lei è una di quelle provvidenziali persone che negano l’esistenza del brutto, Le faccio una proposta: se Le sottoponessi la mia (futura) opera prima pittorica, mi assicura che inneggerebbe alla violazione della pittura? Naturalmente, occorre che Lei si impegni a scatola chiusa.
da Gianluca Freda
Ecco che cosa mi disse l’elica turbinante, mentre filavo a duecento metri sopra i possenti fumaiuoli di Milano. E l’elica soggiunse: ogni 5 secondi cannoni di guerra sventrare genteiraq spagna palestina israele afghanistan tam-tuumb spiaccicatifolli agitatissimi violenza ferocia menotassepertutti costituzione kkrà trrrittturrratta minutisssssimi rottami blogggisti sotto una nota di silenzio cinguettare puntievvirgole duepunti di qua spazi di là sskiacciati ciaciaciaciaciaak morsi schiaffffi di sabelli traak-traak frustate pic-pac- niente concetti niente passioni niente rabbia niente puntievvirgole solo guerra flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiiii… bella guerra guerra sola igiene del mondo cing buum cing ciak
da Primo Casalini, Monza
La punteggiatura è come la stretta di mano. C’è chi te la porge moscia ed unta e non ti guarda neanche negli occhi, che è la cosa peggiore. Chi cerca di stritolartela. Chi te la masturba per l’aria. Chi ti fa piro piro con il mignolo. Chi ti picchia sulle dita protese. Chi, equivocando, ti fa la stretta massonica (esiste). Se posso, con gli amici uso il mio saluto, che è quello di alzare le sopracciglia. Con le amiche no: baci schioccanti sulle guance. Ma qui siamo tra conoscenti, e la metterei così: qual’è il nostro scopo? Essere letti ed apprezzati. Allora tutto aiuta, anche una virgola ben messa. Di recente, una amica che sa le cose mi ha spiegato i puntini: debbono essere tre e dopo l’ultimo ci vuole uno spazio… non lo sapevo! Tutta vita, dopo.