da Vincenzo Rocchino, Genova
Credo che il ministro Frattini non abbia detto la verità, su quanto sta succedendo in Iraq sugli ostaggi. Se, come segnalato da Fabrizio Pilotti, anche i responsabili della Farnesina si fossero informati, e avessero riferito al Capo dello Stato, difficilmente questi avrebbe fatto le dichiarazioni che la stampa odierna riporta.
da Gianluca Freda
Colto da repentino attacco di finto pacifismo, Paolo della Sala ci ricorda che il terrore, il crimine e l’uccisione di civili sono cose molto brutte. E chi dice di no? Si tratterebbe solo di ammettere che sono anche parte integrante della guerra, anzi ne sono la definizione stessa, e chi reputa giusta o accettabile una guerra ritiene giuste e accettabili anche tutte queste cose. Con lo stesso esercizio di sano realismo si potrebbe anche capire che Moore ha ragione, che la ribellione irachena è davvero una rivoluzione accostabile all’epica garibaldina. Del Garibaldi vero, feroce, sanguigno di Bezzecca e dei fatti d’Aspromonte, non di quello pomposo ed edificante rivisitato ad uso e consumo della retorica di conciliazione nazionale.
da Alessandro Ceratti
Chi sa chi sono i minutemen di cui Moore parla nei documenti? Io sì, ma poco.
da Giorgio Goldoni
Tra le richieste più frequenti della sinistra italiana per migliorare la situazione economica di gran parte dei paesi africani c’è quella di annullare i debiti che questi paesi hanno accumulato con i paesi occidentali.In nome di un antiamericanismo pilotato dall’URSS la sinistra italiana negli anni 50 e 60 ha favorito la presa del potere da parte di una lunga serie di capi e capetti nei nuovi paesi africani post-coloniali. Questi campioni dell’antimperialismo per la maggior parte hanno fatto defluire il denaro giunto da “occidente” su sicuri conti bancari nei vari paradisi fiscali, non hanno per niente favorito la crescita economica dei loro paesi, quando non hanno invece rinfocolato mortali odi tribali.Non è certo rinverdendo dei miti ammuffiti che possiamo aiutare un continente dove ormai la speranza è ridotta al lumicino.
Anche volendo ammettere che la “sinistra italiana negli anni 50 e 60″ avesse una qualsiasi influenza concreta in quei paesi, dov’è il nesso con la cancellazione del debito?
da Vittorio Grondona
Chi è che rilascia i permessi agli occidentali per la ricostruzione dell’Iraq? E’ un’informazione che non sono ancora riuscito a trovare. Stai a vedere che dopo la conquista del West è iniziata la conquista del Middle Est. Chi arriva prima si aggiudica il territorio… Questa volta però la corsa non si fa coi carri e coi cavalli… Mi auguro vivamente che qualcuno non la faccia protetto da pacifici lavoratori dipendenti armati fino ai denti, assunti con stipendi da favola!
da Germano Paciocco
E noi che assistiamo possiamo cambiare canale, ma non credo che farlo migliori di molto la situazione. L’unica sarebbe spegnere, ma non equivarrebbe forse ad arrendersi e rimanere così “tagliati fuori”? Io sto con il sigor Trono. Non me la prendo con i giornalisti, che fanno solo (forse male) il loro lavoro, ma non riesco proprio a capire perché una persona che ha avuto tragedie simili in famiglia, all’avvicinarsi di un giornalista che chiede cose tipo “cosa si prova?”, non gli sfasci una sedia sulla testa. A me sembrerebbe un comportamento normale.
da Claudio Trezzani
Vi ricordate le caramelle Sperlari? Erano quelle del cofanetto, le uniche che – secondo lo slogan pubblicitario – era lecito comprare a scatola chiusa. Be’, CSF ha intervistato Gaetano Pecorella. Parlavano di lunghi processi e di alte parcelle. Ed a un certo punto Pecorella asserisce che non è detto che che un cliente sia in grado di discernere se i soldi che il suo legale gli chiede siano destinati alla parcella o ad un arrangment con il giudice. Non ci siamo con i tempi: a scatola chiusa?
da Paolo della Sala
Veramente sgangherato Michael Moore: dice che i residui dei servizi segreti di Saddam, la banda armata di Sadr, i binladenisti infiltrati, hamas e compagnia bella sono “non rivoltosi terroristi” ma che semplicemente “sono la rivoluzione”. Beh: nessuno vuole difendere Bush, ma spacciare dei tagliagole, dei nostalgici dei rubinetti d’oro di Saddam, coloro che fanno saltare in aria degli aerei per gli epigoni di Garibaldi o Mazzini o Thoreau mi sembra delinquenza intellettuale tout court. Un conto è fare la rivoluzione come Fidel Castro (prima che abolisse le elezioni e mettesse i tribunali speciali), un conto è fare come Mandela (la soluzione migliore e la sola efficace). Anche hitler, a suo modo, era un rivoluzionario… Ragazzi, in caso di guerra la prima vittima è la verità: cerchiamo di tenere la barra al centro della razionalità e dell’etica. Se contro la guerra opponiamo non la pace ma il terrore, il crimine, l’uccisione deliberata di civili allora…
da Primo Casalini, Monza
Mi sono letto e riletto l’articolo di Giuseppe D’Avanzo su la Repubblica di ieri. Non c’è scampo. Frattini sapeva. Per due ore ha fatto finta di niente a Porta a Porta, mentendo ripetutamente, ed infine la notizia l’ha data il giornalista di Libero ed i familiari di Quattrocchi l’hanno appresa per televisione. Non c’è nessun motivo politico serio che giustifichi un comportamento del genere: è soltanto che Frattini vive in un mondo di reality, come se la realtà non esistesse. Ma la realtà esiste, tragica ed onesta, perché vera, mentre la reality non ha neppure la dignità della tragedia. Non credo che serva a qualcosa chiedere le dimissioni di Frattini: sarebbe trattarlo come una persona reale. Escano invece in silenzio dalla Camera quando lui prenderà la parola e lo lascino al suo mondo fatto di reality. Fuori, ci sono le bucce unte della realtà.