da Alessio Dani, Firenze
Dal sito del compagno di merende Votantonio:
dall’avv. Lina Arena
Suggerire la cancellazione dei debiti alle nazioni povere è una burla. Ne trarrebbero vantaggio solo le classi al potere.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.it)
Caro Grondona è bene informare il poveraccio che se il suo reddito non supera i 5700 euro circa può rivolgersi all’ufficio Servizi Sociali del Comune per chiedere il rilascio del Tesserino di esenzione dal ticket per motivi di indigenza. Così non pagherà più le spese mediche. Questo è il vigore grazie alla Finanziaria del 1992. Per le altre tasse indirette cosa si può fare? Gli facciamo tenere gli scontrini così poi gli rimborsiamo l’IVA? Se così facessimo spenderebbe dieci volte il suo reddito.
da Pier Franco Schiavone, Milano
È stata data scarsa importanza al messaggio di Osama. Con quella bestia non si tratta, va bene. Ma cosa ha detto? In primis ha dimostrato di conoscere il dibattito in corso in occidente sostenendo che l’attacco alle torri non è stata un’operazione primaria ma una ritorsione per i fatti di Palestina. Ha rivendicato il suo ruolo di referente per il mondo panislamico (non solo arabo). Ha abilmente sostituito al concetto occidentale di democrazia e libertà, l’Islam. Vogliamo trarne le conseguenze politiche? Riaprire un dialogo coi Paesi arabi moderati, ridare centralità all’ONU e alla UE, estinguere il debito del terzo e quarto mondo, riconoscere gli accordi di Ginevra tra Palestinesi e Israeliani, riconsegnare l’Irak agli Irakeni, far capire ad inglesi e americani che i paradisi fiscali sono un pericolo. Acciuffare Osama Bin Laden.
da Paolo della Sala
Veltroni, nel suo sacrosanto e meritorio impegno a favore del continente africano, non dovrebbe limitarsi alle solite Messe di piazza. Dovrebbe fare pressioni internazionali e, se è difficile arrivare all’Onu, potrebbe però rivolgersi agli amici europei, se no: che ci stiamo a fare?Ad esempio la politica europea di sovvenzioni agli agricoltori fa sì che una mucca allevata in Savoia, poi trasportata e rivenduta nei mercati di Abidjan costi meno di una mucca allevata nella Costa d’Avorio! Il no global Bové, invece di prendersela con la Mc Donald, dovrebbe recitare un mea culpa… (SEGUE MOLTO OLTRE LE 500 BATTUTE)
da Giuseppe Bilotti
Sabelli Lei ,sul suo sito,ha impartito lezioni di grammatica a coloro che vogliono scriverle:ritiene che gli sgrammaticati non abbiano niente d’interessante da proporLe,e magari,da insegnarLe?
Se lo pensassi non starei a correggere e pubblicare, e in ogni caso le mie “lezioni” erano relative alla forma molto più che alla grammatica. E’ per caso o per ritorsione che Lei non ha soddisfatto nessuna delle mie, modeste, richieste di formattazione?
da Alessandro Ceratti
Il signor Bocchia stende un profilo delle caratteristiche del cattivo maestro. Dal quale, per contrapposizione, possiamo dedurre che una brava persona dovrebbe essere indecisa, irresoluta, pronta a qualunque compromesso, minimalista. Quanto poi al fatto che Travaglio possa essere presuntuoso, arrogante, narciso [Sic! Questa poi da dove mai gli verrà?] e privo di dubbi è una cosa tutta da dimostrare, anzi, direi proprio, priva di qualsiasi fondamento. Se proprio vogliamo trovare un rimprovero da muovere a Travaglio possiamo notare che è astemio. E’ questo spiega certe asprezze del suo carattere.
da Alberto Arienti
Il caso ostaggi vede comportamenti esagerati da tutte le parti: Gianni Riotta sul Corriere ha elogi sperticati per i soldati italiani nel mondo ed anche per Fabrizio Quattrocchi, mentre il Manifesto continua con le pesanti frecciate (Jena e Vauro in primis). Un decente equilibrio nei commenti, in attesa delle conclusione degli eventi, è evidentemente una cosa irrealizzabile.
da Gianluca Boni (Carrara)
da Claudio Trezzani
Vittorio Grondona prevede una manovra del ministro Tremonti sulle tasse. Ecco qualcosa da oltreoceano che farebbe bene a non copiare: il taglio delle tasse voluto dall’amministrazione americana ha comportato uno sgravio medio di 93.500$ nella fascia di imponibile oltre un milione di dollari. Da quattro a nove volte il reddito annuo di una famiglia della working poor class (il proletariato, insomma). Sei milioni delle quali, famiglie i cui guadagni non superano i 30.000$ annui, non hanno beneficiato del tutto dei tagli.