da Barbara Melotti
Caro Claudio, vedo che la svolta di Zapatero ha interessato/entusiamato i lobbisti. A me preoccupa. Forse sarò paranoica, ma penso che la differenza fra 3 giorni fa e oggi sia dovuta a quello che oggi, in qualità di primo ministro, Zapatero sa, confrontato con quello che fino a tre giorni fa, da privato cittadino, immaginava. Che dev’essere assai preoccupante, se gli impedisce di aspettare anche quei pochi giorni che ormai ci separano dal 30 giugno. La realtà, si sa, è sempre peggiore della peggior fantasia. In questo senso posso anche giustificare la posizione di Fassino citata da Freeman. Il che non toglie che io sia stufa di leader che pensano sempre di non poter parlare con noi comuni mortali dicendo pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, prendendo posizioni chiare e nitide (che non è il contrario di “complesse”). Forse è questo alla fine, ancor più dei contenuti, quello che ci fa apprezzare il pur modesto Zapatero.
da Peter Freeman
Caro Csf, nella sua lettera, Alessandro Ceratti chiede lumi sui “minutemen” di cui Michael Moore fa menzione nel suo articolo apparso sul “Manifesto”.I “Minutemen” erano una milizia di elite del Massachusetts che si distinse durante la Rivoluzione americana. In verita’ fu creata gia’ in precedenza (meta’ del XVII secolo) con compiti sostanzialmente di autodifesa, ma e’ nella lotta contro gli inglesi che i Minutemen divennero famosi. Nel film (bruttino) “Revolution”, Mel Gibson ne comanda un manipolo o comunque un facsimile. “Minutemen” stava, piu’ o meno, per “ready in a minute”: erano terribilmente efficienti e pronti per ogni evenienza.
da Claudia Firino (http://diarioprecario.splinder.it), Sassari
Zapatero annuncia il ritiro delle truppe in 5-6 settimane, o comunque appena possibile, perché comunque, con o senza l’intervento dell’Onu, il 30 giugno non ci sarà nessun passaggio del potere politico nelle mani degli iracheni. Paul Bremer conferma, “Condolcezza” poco dolcemente si preoccupa. Come già detto anche in questo blog, Zapatero non è un subcomandante Marcos in salsa iberica, è un 42enne docente di diritto costituzionale, nato e cresciuto nel Psoe, non particolarmente brillante né carismatico (soprattutto se lo paragoniamo a Felipe Gonzales), moderato come e più dell’ala più conservatrice dei Ds. Ma guarda un po’ a chi mi tocca affezionarmi. In tempi di vacche magre, noi italiani ci si accontenta di veramente poco.
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, mi permetta di rispondere ai signori Antonuccio e Ceratti. SB è colpevole dei militari morti, andati lì per una sua decisione: i vigilantes vari, invece, sono lì per scelta ovviamente economica, o al limite professionale. Ecco cosa intendo (forse sbagliando) per responsabilità politica. Il mio intervento era davvero delirante, caro Ceratti: si finisce con il giustificare le rappresaglie, le ritorsioni, e quant’altro. A mente fredda me ne vergogno un po’: il senso era che corriamo il rischio di infilarci in una spirale di violenza senza uscita. Ma bisogna capire chi veramente vuol venirne fuori.
da Paolo Beretta
Io, caro Sig. Guiotto, non condanno proprio nessuno. Anche se Quattrocchi fosse andato in Iraq a fare quello che si suppone fosse il suo mestiere (e cosa in realtà facesse ancora non è chiaro), sarebbe sempre stata una persona a rischio in un ambiente a rischio. Lui lo sapeva e lo accettava, prendendoci sopra anche un discreto stipendio. Un manovale edile non dovrebbe correre gli stessi rischi, non sta in zona di guerra e non percepisce quello stipendio, nonostante ciò crepa lo stesso, senza speciali di Porta a Porta e senza ultime frasi roboanti, magari invece lasciandosi dietro vedova ed orfani senza sostegno. (…)
dalla newsletter C@C@O
Franco Angioni, il Generale che ha guidato il contingente italiano a Beirut, oggi deputato DS, ha riassunto in modo magistrale la situazione italiana in Iraq: “L’Italia ha speso 32 milioni di euro per aiuti e 320 milioni per difenderli coi soldati”.
Caro Csf, il companero Zapatero ha dato ordine di ritirare le truppe spagnole dall’Iraq “il prima possibile”. Il companero Zapatero (che ci fa godere davvero) ha spiegato che: “Per le notizie che abbiamo e che abbiamo raccolto nelle ultime settimane, non è prevedibile che le Nazioni Unite adottino una risoluzione”. Ergo, via di li’, subito. Questa e’ la prima notizia. La seconda notizia e’ che il compagno Piero Fassino, che ieri aveva dichiarato che “ritirarsi ora dall’Iraq serve soltanto a salvarsi l’anima” (e lo aveva detto anche l’altro ieri e anche l’altro l’altro ieri e prima ancora, con riformistico turgore), una voltaappreso quanto il compagno Zapatero aveva deciso e dichiarato, ha dichiarato a sua volta: “E’ una rilevante novita’ che va esaminata in tutte le sue conseguenze”.Domande:1. Il compagno Piero Fassino ieri sera alle ore 20.38 era in stato di ubriachezza?2. Il lobo destro del cervello del compagno Piero Fassino non sa che cosa fa e pensa il lobo sinistro?3. Il compagno Piero Fassino sta facendo politica. La politica e’ una cosa sporca? La politica e’ una cosa complicata?4. Il compagno Zapatero si sta salvando l’anima mentre il compagno Piero Fassino non sa piu’ come pararsi il culo?
Saludos
P.S. A me Iena e Vauro vanno benissimo. E ‘sti eroi mi hanno rotto gli zebedei.
da Giuseppe Bilotti
E’ stato danneggiato dalla magistratura più Berlusconi o il tabaccaio assassinato (e così le tante vittime di casi analoghi)? E perchè l’attuale maggioranza si occupa solo di riforme della magistratura inerenti ai processi che implicano Berlusconi e soci? Gli arresti domiciliari a un tossicodipendente possono essere dati solo se lo stato è in grado di assicurarne un’effettiva sorveglianza, o se gli passa gratuitamente la dose giornaliera di droga; in tutti gli altri casi si tratta di criminale fatto sulla pelle degli altri.
da Giorgio Trono
Continuo a temere che Zapatero in realtà sia Mister Bean.
da Alberto Arienti
Ci sono tutti i blog in fiamme per il ben noto motivo, solo qui è tutto tranquillo, pochi interventi che non debordano e Natalino che tace. Possibile? Censura?
No.