da Claudio Urbani
Siamo alle solite, soprattutto con il trito ritornello da destra: io pago il canone e decido chi non deve stare in tv. Anche a me non piace Vespa e Socci, vorrei Santoro e Biagi. Eppure non chiedo la soppressione di nessuno. Chiedo che ci siano tutti e poi decido: con il telecomando.
da Feliciano Bechelli
Ballarò può piacere o meno, ma definirla “teppismo informativo” mi pare assurdo. A me è sembrato ben più teppista Vespa quando, lunedì sera, prima ha lasciato che Capezzone riversasse badilate di concime su Occhetto e poi, alla fine dello sproloquio, ha dato la linea alla pubblicità anziché alla risposta dell’ex segretario pidiessino (atteggiamento, del resto, mantenuto per tutta la sera: a ogni accusa di Castagnetti seguiva la reazione di Vito, mentre alle affermazioni di Vito non seguiva la replica di Castagnetti). Ma è una storia vecchia: riteniamo fazioso tutto ciò che non coincide con le nostre idee e obiettivo tutto ciò che le conforta e le sostiene.
da Alessandro Ceratti
No, Claudio non ha fatto male a pubblicare le incredibili accuse a Zapatero del signor Goldoni. E’ il signor Goldoni che ha fatto male a scriverle, anzi, ha fatto male anche solo a pensarle. Perché, a meno che il signor Goldoni abbia delle fonti estremamente particolari, cosa di cui dubito fortemente, la cosa è del tutto assurda. Come posso affermarlo? Semplice. Non consideriamo quella mail soltanto una frasetta buttata là in un blog su internet, prendiamo sul serio quella frasetta, crediamo veramente in quello che dice. Che cosa scopriamo? Che Zapatero e Bin Laden avrebbero dovuto prendere contatto per uno scambio luciferino, che prevede come prezzo per la vittoria elettorale l’assassinio di 200 persone. E quando l’avrebbero fatto? E in che modo si sarebbero contattati? Signor Goldoni, ha perso una buona occasione per stare zitto!
Il caro Vittorio Grondona ricade nel vizietto italico del qualunquismo, chiedendo che le tasse le paghino di più i ricchi. Si ricorda di scordarsi che è a loro che serve di più il denaro. Il povereo è abituato ad esserlo, ma per un ricco diventarlo è un vero dramma.
da Franco Barone, Milano
Ho visto ieri sera una parte di Ballarò: un esempio non di informazione faziosa, ma di teppismo informativo scientificamente progettato e perpetrato. Al confronto Emilio Fede è un cabarettista, un promo per Zelig. Però quello che veramente non ho compreso è il corsivo di Freeman, che ci ha fatto l’elenco delle iniziative private in Iraq. Non ho compreso qual è il problema, dal momento che il conto lo pagano i contribuenti statunitensi, e non Freeman. Per contro, i corsivi di Freeman e Ballarò li pago anch’io, mentre Fede non lo guardo e non lo pago. (…)
da Pier Franco Schiavone, Milano
Berlusconi fa sospendere la guerra! Non è il titolo del Vernacoliere, ragazzi. C’è di piú, il Cavaliere convince USA e, udite, udite, Islamici alla tregua. È “Libero”, del grande giornalista Feltri, del 21 aprile 2004. Segnatevi questa data, è storia. Un giorno voi lo racconterete ai vostri nipotini e i nipotini diranno “il nonno è rincoglionito”.
da Mirko Bedetti
Per qule che vale cito una posizione politica che il Sig. Freda certo fischierebbe: (…) il nostro obiettivo non è certo abbandonare l’Iraq al proprio destino. Il nostro obiettivo è cambiare strada e, abbandonando l’unilateralismo della politica americana, trovare una via d’uscita a questa drammatica crisi. Certo, se questo risulterà impossibile, l’Italia non potrà continuare a rimanere coinvolta in una guerra sbagliata e dalle conseguenze gravissime. (…) La mossa di Zapatero è l’evoluzione coerente di una posizione di principio. I socialisti spagnoli, così come buona parte delle forze della sinistra progressista europea, hanno sostenuto fin dal primo momento l’illegittimità di questa guerra unilaterale. Se Zapatero fosse stato al governo un anno fa, così come se ci fossimo stati noi qui in Italia, oggi non ci sarebbero le truppe spagnole a Bagdad, e non ci sarebbero i carabinieri a Nassiryia. (…) Massimo D’Alema a Massimo Giannini da La Repubblica del 20/04/04.
Dalla periferia degradata di Milano al seggio in Parlamento, passando per l’oratorio, Comunione e Liberazione, il consiglio comunale di Milano e Forza Italia. Maurizio Lupi oggi ha 44 anni. Negli archivi dei quotidiani non ci sono molti ritagli su di lui. Eppure è uno dei «giovani» più indaffarati del centro-destra. «Noi di Comunione e Liberazione non siamo alla ricerca spasmodica di visibilità», spiega. «Io poi non ho mai frequentato i palazzi del potere romani. Sono nato a Baggio, mio padre e mia madre sono operai immigrati. Vivo e sono radicato a Milano».
Un vero plotoncino. Gli avvocati in Parlamento sono 76. Tra loro Gaetano Pecorella, 66 anni, mitico difensore degli studenti durante gli anni della contestazione, oggi legale di Silvio Berlusconi.Come mai questo assembramento?«La novità non è che ci siano tanti avvocati in Parlamento. È che ci siano tanti magistrati».(csf)
da Vittorio Grondona
Un governo che etichetta i poveri dando loro la patente di accattoni è un governo che una società sana dovrebbe eliminare. Ci sono tanti modi per evitare le onerose tasse indirette ai meno abbienti. Il più valido potrebbe essere quello di abolirle per esempio sui consumi necessari alla vita, come il cibo, le attività del tempo libero, la casa, le spese mediche… E’ ovvio che in questo caso le tasse aumenterebbero per i redditi più alti, ma del resto non è così che prescrive la nostra Costituzione?… Paghi chi può!…