da Paolo Antonuccio
Io ci sarò. Speriamo che non ci sia Apicella.
da Gianni Guasto
Da vecchio navigatore democristiano, Cirino Pomicino sa riconoscere la direzione del vento: è inutile scandalizzarsi, o allarmarsi prima del tempo. Ché, se Pomicino ha visto giusto, presto conosceremo anche la rotta degli Adornato e dei Bondi, freschi di conversione.
da Fausta Maria Rigo
Qualcuno di voi ha voglia di spiegare a Vespa cosa vuol dire cantare a cappella? Più di una volta agguanta il polso di un malcapitato cantante a caso e gli propone una stornellata a cappella. Lo guardano basiti, povere stelle, poi abbassano lo sguardo sulle proprie scarpe. Pensierosi. Certo per il Festival si farebbe tutto, ma una bocca sola di tirar fuori più di una nota alla volta non ne vuole sapere.”Con un gruppetto di amici se vuoi ti armonizzo la melodia” starebbe per rispondergli Bungaro, ma poi lascia perdere convinto, come molti, che Bruno si accontenta anche di una cantatina buttata lì, semplice, alla buona, no? Eh, infatti che ti ho detto: a cappella.
da Rita Guma
Nessuna trasgressione, credo. Il Madrasso e’ un gioco di carte veneziano simile alla briscola, che usa un mazzo di carte italiane da 40.
da Cesare Bardaro
Ceratti ha perfettamente ragione e chiedo venia. Potrei dire che si è trattato di un lapsus freudiano dietro il quale si celava l’ inconscio auspicio – da comunista quale sono – di ridurre in semipovertà il miliardario ( in dollari) di Arcore. In realtà ho soltanto confuso il dato di Forbes con quello della dichiarazione dei redditi di questo teorico dell’ evasione fiscale
da Ornella Erminio, Cagliari
Caro Csf questo è quello che ho trovato in internet, tradizionale gioco di carte veneziano. Conosciuto anche come Magrasso, è forse il gioco più popolare e diffuso nel Veneto.Ho soddisfatto la tua curiosità?
Ornella, io sono uno dei più grandi campioni di madrasso del Nord-Est. (csf)
da Primo Casalini, Monza
Interessanti i dati Auditel. Non per l’audience di Sanremo (un 3% più di Baudo che era stato considerato un flop), ma per il dato di Ballarò che ha fatto la solita audience come se Sanremo non ci fosse (più di tre milioni, 11,07% di share), mentre le altre reti sono state piuttosto cannibalizzate, difatti sono tutte sotto Rai3 tranne Canale 5, che non è poi molto sopra. Non solo, ma il numero di contatti di Ballarò è in percentuale rispetto all’audience il più elevato di tutti, compreso Sanremo. E il numero degli spettatori di tutte le reti è poco superiore alle altre sere, cioè più o meno la metà degli italiani (nell’ora di massimo ascolto, si noti). Ma gli altri, che fanno? Partite di madrasso?
da Vincenzo Rocchino, Genova
I traslochi costano. Meglio che Geronimo resti dov’è. Clemente Mastella di Ceppaloni, farebbe bene a traslocare lui, ora, per il nostro piacere, immediato, e per evitarci scene disgustanti più in là. Io sono di stomaco delicato.
da GianMatteo Pica
Per esperienza diretta sono convinto che il test d’ammissione sia uno dei rarissimi momenti di pura meritocrazia dell’università italiana. Che le domande siano sceme e non pertinenti non importa:sono sceme per tutti allo stesso modo e tanto basta. Per evitare il problema dei raccomandati “locali” la cosa migliore sarebbe il mega-test ministeriale a Roma tutti assieme il medesimo giorno. Un Armageddon, come il concorso per i Carabinieri. Tolti quei 300 con lo zio in Parlamento, gli altri tutti contro tutti. In bocca al lupo.
da Ezio Avaldi
Se milito in FI significa che non condivido ideali e/o programmi del Centrosinistra; se FI mi delude, perché dovrei tornare nei ranghi del Centrosinistra? Faccio le valigie e torno a casa. Sig. Rocchino, approvo toto corde, ma il Martinazzoli dove lo lascia?