di Rosa Orti, Roma
Qual è stato il migliore Sanremo degli ultimi dieci anni? Credo il Sanremo di Fazio. Criticato perché troppo culturale, non sia mai avessimo cominciato a divertirci anche con un po di cultura, con qualche riflessione, con i premio nobel, con le canzoni un po meno melodiche, è stato veramente l’idea nuova per sanremo. Purtroppo non è durato molto, dopo di lui se non sbaglio si è tornati al classico:Carrà e Pippo-inciucio. Quest’anno ci avevano promesso novità e stravolgimenti ma lo spettacolo non c’è, sembra un varietà qualsiasi tanto che la Ventura per la sua spontaneità, e per il modo “alternativo” di vestire, (anche un po cheap considerata la spallina del reggiseno esibita per tutta la prima serata) ne sembra consapevole.
dal manifesto del 4 marzo 2004
Marte è un pianeta che assomiglia sempre di più alla sinistra italiana, non solo è rosso ma una volta c’erano anche forme di vita.
da Alberto Arienti
“Il termine “a cappella” prende ispirazione dal canto polifonico classico, che conobbe grande splendore nel periodo rinascimentale. I cantori eseguivano partiture dove l’accompagnamento strumentale aveva l’unico compito di “doppiare” esattamente le linee vocali. In chiesa il coro si posizionava nella cantoria, solitamente ubicata sotto la cappella più importante. Con il tempo la dicitura “a cappella” fu usata in modo specifico per definire il canto senza accompagnamento strumentale, e il termine italiano é ora utilizzato in tutto il mondo.” Quindi Vespa non ha sbagliato.Ho tratto queste spigazioni dal sito http://www.quattrottave.net/acappella.htm
da Altro Morini, Rovereto
E’ ancora aperta la caccia al bloghhista inesistente? Se si, è finita ieri, 3 marzo. Si chiama Marco Trellini. Definendosi “esperto in inesistenza” ha scritto: Caro Sabelli Fioretti, che glielo dico a fare: io, come al solito, come adesso, NON ci sarò. Che dubbi possono ancora esserci?
da Rita Glionna
Avrei forse fatto meglio a vedere Sanremo. Martedì sera nessuno ha chiesto alla Moratti perché la riforma riduca le ore d’inglese alle medie dalle tre attuali a una ridicola ora e trenta a settimana. Niente male per essere la riforma delle tre i. L’ ho sentita invece dire che gli insegnanti italiani si sono intascati un aumento di ben 175 euro. Lordi, come nessuno dei presenti, nemmeno la spaesata Melandri, le ha ricordato. Inoltre, gli aumenti sono proporzionali all’anzianità di servizio. Io, insegnante d’inglese di scuola media di ruolo, grazie ai miei (più o meno) 50 euro di aumento, percepisco ora uno stipendio di 1196 euro.
da Gigi Forzese
Non e’ tanto importante che se ne vada, ma la motivazione. Se Pomicino – dicasi lo scafatisssimo Pomicino non una mammoletta qualsiasi della politica – afferma di essere spaventato dalla riforma costituzionale del Polo che da in mano al Premier il potere di sciogliere le Camere se poco poco non si comportano secondo i suoi voleri inficiando in questo modo la famosa tutela costituzionale del parlamentare che “opera senza vincolo di mandato” qualche preoccupazione io ce l’avrei non per lui ma per noi.
da Paolo Beretta
Per i patiti del computer (o chi, solo soletto, non si arrende alla prospettiva Sanremo) è disponibile in Rete una versione gratuita di Madrasso completa di tredici mazzi regionali diversi.
da Gianni Guasto
Caro signor Lo Chirco, grazie per la sua solidale attenzione: ho accettato volentieri l’invito proveniente da un pulpito che non è esattamente quello della Crusca (NRS) a vigilare sulla mia scrittura; la difesa di punti e virgole è comunque battaglia degna di essere combattuta, specie da quando, ai tempi del primo Governo Berlusconi, il Ministro D’Onofrio tentò di convocare una commissione di esperti, per ratificare la bontà del suo “vorrei che ne parliamo”, denunciato da “Striscia la Notizia”. Allora gli esperti interpellati si vergognarono e tutto finì lì, metre oggi, a dieci anni di distanza, il comune sentimento del pudore ha fatto passi da gigante.
da Peter Freeman
Caro Cls, ho una pessima opinione del concetto di “diritti d’autore”. Adoro chi “crakka” chi masterizza e chi copia. Le idee buone sono fatte per essere copiate e in questo caso è’ sufficiente citare la fonte. Per questo ti prego di non mettermi in difficolta’: il file che ti ho inviato ieri, copiato da Dagospia e da questi prelevato a sua volta dall’Espresso, e’ firmato da Umberto Eco, non dal modestissimo Freeman. Thanks.
da Annibale Antonelli
Ho letto l’intervista alla Santella ed anch’io sono dell’opinione che per ricevere la grazia bisogna richiederla.Sono contrario all’articolo che conferisce al Capo dello Stato la possibilità di graziare un condannato senza che questi ne faccia richiesta. Un condannato che si vede graziare, senza sua richiesta, potrebbe respingerla mettendo in difficoltà ed imbarazzo il Presidente della Repubblica.La grazia non è un premio cinematografico che si rifiuta, spesse volte,per fini pubblicitari.
Veramente Annibale immagini che uno possa rifiutare la grazia per fare dispetto al Capo dello Stato? (csf)