da Primo Casalini, Monza
Mi sono letto l’articolo di AdrianoSofri su il Foglio, in cui se la prende con Marco Travaglio: non mi è piaciuto. Dopo un po’ di tempo me lo sono riletto e mi è piaciuto ancora meno, in particolare quando fa capire che che l’intransigenza morale a sinistra è roba da ingenui bru bru (parole mie) che si fanno menare per il naso dal primo Travaglio che passa. Certamente la lettera di Sofri fa la sua figura, pubblicata su un foglio né ingenuo né bru bru e men che meno moralmente intransigente. Vorrei che Sofri uscisse prima possibile, perché è ora da tempo. Inoltre potrei prenderlo a male parole quando a mio avviso lo merita, come nel caso di questa lettera, senza bisogno di una seconda lettura. E sarebbe meglio per tutti, prima di tutto per lui.
Trovate l’articolo in DOCUMENTI, grazie al lobbista Alberto Arienti che lo ha inviato.
da Vittorio Grondona
Attraversare lo Stretto a piedi deve proprio essere una goduria pazzesca. Qualcuno nega perfino il suo voto a chi per il momento ritiene più utile destinare i soldi del ponte ad altre opere più urgenti… Nell’attuale situazione è sufficiente elencarne alcune: un po’ d’acqua, un lettino nell’ospedale di Palermo, il raddoppio della linea ferroviaria Messina-Palermo, il termine dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, una sala operatoria negli ospedali calabresi…, per esempio.
da Alessandro Ceratti
Signor Lo Chirco, ha letto l’ultima uscita di Natalino su di lei? Bene; ha capito con che gente vi siete messi insieme?
da Davide Zampella
Caro Claudio, il Sig. Granata mi trova pienamente d’accordo circa il senso molto labile dell’ultimo messaggio dell’Avv. Arena. Davvero non è possibile pensare che non faccia apposta a scrivere queste cose solo per provocare gli altri avventori di questo blog. Mi è sempre piaciuta la contrapposizione di idee, ma in questo caso c’è una vacuità desolante dall’altra parte…
da Feliciano Bechelli
Dopo aver letto l’intervista a Jole Santelli posso dire, senza timore di passare per presuntuso, che io potrei anche fare il Presidente del Consiglio.
da Giuseppe Catarotto
Ma chi è questo Natalino che impazza in ogni sito che io visito e che da mesi scrive sempre la stessa cosa? Lo schema è sempre lo stesso: i sinistri infidi, cattivi e bugiardi che tramano contro le forze del bene (più o meno). Qualcuno gli può spiegare che i problemi non sono schematici come li dipinge lui.
da Claudia Firino, http://diarioprecario.splinder.it
Sono appena passate 24 ore dalla tragedia madrilena e già la retorica sta soffocando la sincera emozione e lo sgomento dei primi mimenti. In particolare non mi riesce di capire perché dobbiamo usare parole e slogan nati in altre situazioni per descrivere quello che è successo a Madrid. I commenti più comuni sono diventati “ecco l’11 settembre europeo” e “siamo tutti madrileni”. Possibile che questa tragedia non possa avere la sua sacrosanta unicità, e che debba far derivare la sua importanza e gravità da ciò che avvenne due anni e mezzo fa a New York?
da Giuseppe Profeta Cognetti, blogmatic.net
«Il terrorismo funziona come l’eroina: le dosi devono essere ogni volta più forti perché l’effetto si mantenga».(Amos Oz). Ok, ma il “salto qualitativo perfettamente calcolato dell’Eta” ipotizzato da Josep Ramoneda, editorialista di ElPaìs, è una pura invenzione giornalistica. La Borsa va giù e ormai è chiaro: la geopolitica la si deve leggere su giornali come ilSole24ore. Forse se c’è un’analogia tra l’11 settembre americano e l’11 marzo spagnolo, è proprio quella immaginata da Vauro nella vignetta di oggi su “ilmanifesto”. Eppure, a me viene in mente un’altra data: 2 agosto 1980, stazione di Bologna. Destabilizzazione, servizi segreti e Cia.
da Fernanda Sarzi
Glielo diciamo all’avv.Arena che l’avversario di Bush si chiama “Kerry”?
da Domizia Di Giallorenzo
Avvocato Arena, o mi son persa qualcosa, oppure Lei deve aver letto un giornale pieno di refusi. Protesti con la Redazione. Oppure smetta di andare troppo spesso al ristorante cinese.