da Claudio Urbani
La piazzata di un ministro della Repubblica è sempre squallida. Quando questi ha poi giurato di difendere la Costituzione tenedo in mano la bandiera italiana, la dice lunga da che destra siamo governati. Il sogno di Castelli di bruciarla rimarra tale e nel frattempo farebbe bene a meditare, magari anche con l’ausilio di un vocabolario lombardo, sulle parole dignità e coerenza. Chi vota la CdL meditare sullo slogan” Un Italia migliore”.
da Pino Granata
E’ intollerabilmente offensivo il comportamento di questo ministro della Repubblica che si permette di insultare milioni di italiani. Ancora più riprovevole è il comportamento dei partiti della destra i cui militanti sono Italiani a giorni alternati e fanno finta che niente sia successo. Siamo arrivati veramente a livelli infimi ed insopportabili. Quando mai si é visto un ministro della repubblica che insulta i suoi connazionali in modo così volgare e provocatorio.
da Massimo Puleo
Dopo le accuse all’amico Berlusconi di essere attento solo ai fatti suoi – ma come gli è venuto in mente? – appare chiaro che il direttore extralarge è ricaduto nella patologia comunista. Confidiamo nel pronto intervento dei vari Bondi-Schifani-Vito ecc…affinché recuperi la propria salute e torni a cantare nel coro degli Angeli.
da Ezio Avaldi
Grazie a te, Claudio, ho scoperto che esiste anche un personaggio del genere. Assolutamente impossibile ed irresistibilmente simpatico. C’è un crudele e coraggioso realismo nell’evanescenza di tutti i suoi paradossi. Bella l’intervista, veramente.
A proposito: non ci crederete, ma l’intervista è già pubblicata anche sul sito.
da Guglielmo Venturi
In un Paese in cui si vota con un meccanismo elettorale trigonometrico e che, in nome della bipolarità, costringe alla convivenza forzosa uomini politici cha mal si tollerano, possono manifestarsi persone alle quali facciano schifo la sinistra, la destra ed il governo. Questo vissuto soggettivo, come direbbe il multicoloured Crepet, può costituire l’anticamera del disagio psichico e degenerare in crisi depressive ed esistenziali. Animato dalla sindrome dell’ assistente sociale, desidero segnalare un evento che potrebbe essere sfuggito ai meno avvertiti. E’ di fresca costituzione il “Partito della bellezza”, fondato dal critico scevro d’ ogni senso di autocritica, Vittorio Sgarbi, dal custode della foglia d’edera di papà, Giorgio La Malfa e dal pittoresco giornalista anglo-romagnolo, Nicholas Farrel da Predappio. La creatura non è ancora al governo e non si colloca né a destra né a sinistra. Intende infatti levitare verso l’area della trascendenza. Fonti anonime, ma autorevoli, rendono noto che vi sono ancora spazi disponibili per eventuali candidature. Astenersi perditempo.
da Giorgio Trono
Evviva Emma Bonino che si sottrae allo schifo di sinistra, di destra, di governo. Non è un caso che i Radicali non siedano in Parlamento.
da Alessandro Robecchi
Perbacco, caro Csf, questo sì che è uno scoop. Facci dice che questa destra gli fa schifo. Che questo governo gli fa schifo. Ah si? Beh, è una vera novità, ai confini con lo scoop: da quello che scrive abitualmente non solo non si era capito tutto questo schifo, ma esattamente il contrario, anche perché lo scrive su un giornale più governativo del governo e più a destra della destra. Ma si sa come va il mondo, i convertiti dell’ultim’ora sono gli animali più divertenti e nessuno gliene vorrà per questo, anzi ispirano una certa tenerezza: il sogno di una gazzella rimarrà sempre quello di mangiarsi un leone. E anche Ferrara, come vedi, ci mette un minuto a imbizzarrirsi e a fare retromarcia, al punto che potrebbero venire nostalgie cattoliche: che a un pentimento corrisponda almeno una penitenza, sennò, buoni tutti! Ma vediamo il lato buono della faccenda: dicono che quando una nave comincia ad affondare i primi ad accorgersene sono i topini. Scappano a gambe levate e dicono: sono molto triste, questa nave mi fa schifo…
di Massimo Fini (Il Gazzettino)
Dopo la vittoria socialista in Spagna alcuni esponenti del Polo hanno affermato che «sono le prime elezioni decise dai terroristi» e il ministro Gasparri ha detto che «il risultato di questo voto è davvero una sconfitta della democrazia».Io penso che bisognerebbe avere un po’ più di rispetto per gli elettori e per la democrazia. Le elezioni spagnole sono state decise dai cittadini di quel Paese, che hanno una testa per pensare, e il responsabile della bruciante sconfitta del governo Aznar è innanzitutto Aznar.
Il lobbista Paolo Bortolussi ci invia l’articolo.Segue in DOCUMENTI
da Massimo Bocchia, Roma
Non cadrete anche voi nel trappolone della pubblicità di un foglio in crisi di vendite? No? Siete proprio sicuri, sicuri?