da Paolo della Sala, Genova
Quando nel 1938 Neville Chamberlain ritornò in patria, dopo aver firmato il Patto di Monaco, con la celebre dichiarazione “Peace for our time”, Winston Churchill disse: “Potevano scegliere tra la guerra e il disonore. Hanno scelto il disonore e otterranno la guerra”.Oggi funzionerebbe meglio così: “Hanno scelto la pace e otterranno la guerra”.
da Primo Casalini, Monza
Ma che gli è saltato in mente a Fassino? Era preoccupato che la manifestazione del 20 marzo fosse troppo sbilanciata? Lo turbava la minaccia dei ceffoni umanitari e delle gentili pernacchie? Sentiva la concorrenza delle varie listarelle, di quella Occhetto-Di Pietro in particolare? Non ne poteva più della linea politica dell’Unità? Pativa l’anguillesca opposizione di Mussi e di Folena? Voleva dare un segnale forte, dopo l’astensione, il non-voto, il quelchelè in parlamento? Voleva dimostrare al Corriere che lui è ‘stituzzionale che più non si può? Beh, con la bella pensata della label bipartisan applicata alla lodevole iniziativa di Domenici e dell’ANCI (che andava lasciata stare), si è solo meritato la crudele e giusta vignetta di Giannelli, proprio oggi sul Corriere. Un’altra volta dirò cosa a mio avviso avrebbe potuto fare Fassino, per oggi basta così: è un giorno di sfiga cocciutamente cercata, e quindi ben meritata.
da Peter Freeman
Caro Csf, sono confuso, molto confuso. Non mi ci raccapezzo piu’. Ad esempio, pensavo che a Giuliano Ferrara, che pure conosco abbastanza bene, il “carattere cialtronesco della coalizione” piacesse assai, che fosse, insomma, proprio il carattere “cialtronesco” del centrodestra a rendergliela cosi’ amabile. Invece mi ero sbagliato. Pensavo anche che a Giuliano Ferrara, che ha pubblicamente difeso il diritto al lifting, alla leggerezza, al “faccioilcazzochemipare”, la mollezza occidentale non dispiacesse. E invece scopro, leggendo il “Foglio” di martedi’ scorso, che l’occidente e’ stanco e dunque soccombente, che noi occidentali, ahime’ pingui e soddisfatti, non amiamo piu’ la catechesi, l’ortodossia, l’onore militare, la disciplina e via elencando ma, al contrario, ci liftiamo, vogliamo figli piu’ belli e piu’ sani, ci accoppiamo e ci adagiamo e poco ci garba il combattimento. Personalmente non sono tra quelli e neppure tra questi, ma tale e’ la linea di confine che il direttore del “Foglio” traccia. Chi ha letto “Paradiso e potere” di Kagan sa di che cosa Ferrara stia parlando: sono le tesi “neocon” che piu’ neocon non si puo’. Sparta versus Atene. Non me ne scandalizzo. Pero’ mettiamoci d’accordo. Se Silvio e’ bello ed e’ giusto allora teniamoci il lifting e l’opulenza e tutto il resto ma scordiamoci Sparta (che comunque non abita piu’ in questo mondo occidentale). Se la nostra ambizione, invece, e’ quella di un Occidente turgido ed erettivo, allora Silvio B. va cestinato e Sofri se ne resta in galera (o accede alle misure alternative alla detenzione previa domanda dell’interessato) perche’ – “dura lex sed lex” – una condanna e’ una condanna e un’assoluzione e’ un’assoluzione.Cosi’ stanno le cose, o almeno cosi’ dovrebbero stare, ma siamo in tempi di confusione (“c’e’ crisi, c’e’ grossa crisi”, cit. Quelo) ed io non costituisco un’ eccezione alla regola. Il fatto e’ che per capire Ferrara non bisogna stare nel recinto della politica e neppure della storia. Bisogna, invece, leggersi i sofisti, Protagora e Gorgia.
Pier Franco Schiavone, Milano
C’é nell’aria qualcosa che non mi piace. Sempre più frequenti si odono lamenti che stigmatizzano il comportamento, in senso lato, della destra e della sinistra e non mi riferisco a Facci che mi sembra sincero. Sta nascendo un nuovo qualunquismo assai pericoloso. Ferrara, che non é fesso, forse ha annusato l’aria che tira e si sta defilando proprio in quella direzione. Quanto a Castelli, avendo egli giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, la responsabilità di quello che ha fatto ricade sul Presidente Ciampi, il cui silenzio sull’affronto volgare del ministro agli Italiani é irritante e ingiustificato.
da Vittorio Grondona
Il centro destra ha votato la legge Boato secondo coscienza. Ora sappiamo di quale pasta sia fatta la coscienza del centro destra: fascista e “forcaiola”. Costringere chiunque a dichiararsi colpevole quando in cuor suo è convinto di non esserlo equivale a carpire una confessione con la tortura. Proprio come facevano i fascisti. Nello stesso tempo il Capo dello Stato si è tolto un bel peso. Ormai lui è fuori, ci pensi il ministro nelle cui mani la candida coscienza della CDL ha passato uno dei suoi caratteristici poteri costituzionali! E in questo caso si tratta addirittura di un ministro che non esita a “saltare” per dimostrare di non essere italiano, messo lì da un Presidente del Consiglio che si rammarica di non essere un dittatore.
La soluzione
Cari compagni de il manifesto.In relazione alle assurde accuse di manipolazione sorte dopo la pubblicazione del mio articolo «Venite a vedere il sangue per le strade di Madrid» voglio chiarire quel che segue:L’articolo l’ho scritto immediatamente dopo aver saputo dell’attentato terrorista dell’11 marzo, che è già costato 201 vite. In quella prima versione l’ho mandato ad alcuni media solidari con cui collaboro, per esempio ATTAC, ma poi, qualche ora più tardi, dopo aver sentito le infami dichiarazioni di Berlusconi, complice delle menzogne aznariste, ho deciso di inviarvelo correggendo il paragrafo finale. Cose che capitano nella scrittura di emergenza e oggi lottare contro le menzogne dei vassalli di Bush è una vera emergenza per tutti i democratici.È assurdo accusare di manipolazione un giornale come il manifesto. Vi invio un forte abbraccio e la mia solidarietà di sempre.Luis Sepúlveda
da Alessandro Ceratti
Caro Filippo, come la capisco. Su, venga a ricostituire un po’ le forze qui da noi!
da Filippo Facci
Io non so perchè sono stato immediatamente associato al caso Sofri e a Giuliano Ferrara, con il quale – chi legge sa – mi sto pubblicamente scontrando ormai da tempo pur volendogli io molto bene. Devo aver sbagliato giorno. Per il resto, se non disturba, vorrei ribadire il mio schifo: che riguarda assai di più altre cose – quelle etiche e bioetiche, i divieti vari – che non il caso Sofri del quale semplicemente, per motivi personali, ho sempre preferito non occuparmi senza il mondo soffrisse per questo. Per il resto, io non sono convertito a niente; non voto più dal gennaio 2000 e scrivo sul giornale più filogovernativo d’Italia dove tuttavia riesco proprio per questo, quando dissento o meglio riesco a farlo, a pretendere di influenzare a mio modo il centrodestra stesso: che appunto legge il Giornale, mica l’Unità. Chi legge sa. I risultati? Ombre e luci. Ho attaccato Previti e il manipolo degli avvocati con una violenza irripetibile; ho dato del bugiardo matricolato al ministro della Sanità; ho attaccato certo illiberalismo di An e scritto esplicitamente che finchè esiste gente come Gasparri il Polo è inguardabile; ho scritto che l’Israele Day era una cazzata strumentale e ricattatoria; ho fatto e detto un sacco di cose – Sabelli in parte le conosce, perchè me le ha fatte ripetere intervistandomi – ma non si tratta, ora, di sciorinarle come medaglie, o tantopiù di doverle esibire a certi cretini professionisti: il punto è se io abbia fatto del mio meglio oppure no, o se, viceversa, in me abbia prevalso certa furbizia paracula che è pure necessaria per non farsi cacciare in tre minuti dai luoghi dove lavoro. Me lo chiedo tutti i giorni, e la risposta a questo punto è affar mio.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Prossimamente libero da impegni politici, proprietario di importante coalizione politico – aziendale, offresi alla guida di club calcistico di fama mondiale desideroso di conseguire risultati ritenuti oggi impossibili. E’ garantito il successo. Per la definizione e il perfezionamento di ogni questione, rivolgersi al dott. B.Vespa, C/o RAI, redazione di Porta a Porta. Astenersi perditempo.
da Mirko Morini http://butirrometro.splinder.it
Ciò scritto da Urbani non ha alcun senso. Il condono non ha sanato le tasse non pagate nel 2003 ma quelle non pagate fino all’anno fiscale precedente (chi ha condonato il passato nel 2003 ha pagato le tasse che doveva pagare). L’Ocse mette dentro tutto (tasse, tributi, contributi, multe, condoni ecc.) e rileva che l’ammontare rapportato al PIL è maggiore a quello del 2002 dello 0.6%. Il condono e lo scudo fiscale hanno portato entrate allo stato per circa 20 miliardi di euro. Il PIL è circa 1500 miliardi di euro. Dunque le entrate per condono sono l’1.3% del PIL. Scorporandolo dal dato Ocse: +0.6-1.3=-0.7%. La reale pressione fiscale nel 2003 è diminuita di circa lo 0.7%.