da Serafino Brighenti, Sesto San Giovanni
Riallacciandomi al precedente intervento sulla sapiente regia di questo blog, constato, ahimè, che sono sempre più frequenti le critiche dei blogghisti, e dello stesso CSF, dovute alla modesta caratura dei due noti mostri ricorrenti, ancorché Avv.Per accrescere il pathos è necessario che il blog ne ospiti anche altri, diversamente connotati e possibilmente più incisivi. Invito pertanto CSF ad aprire un casting per selezionare i futuri sputasentenze formatisi nei campi di addestramento berlusconiani. Escludendo però i professionisti, quali Bondi o Schifani.
da Guglielmo Venturi
Non compariva più in televisione da anni. Mi divertiva il suo personaggio dell’embriago veneziano che dispensava generosamente storielle sconnesse e demenziali, in balia delle troppe “ombrete” ingerite. L’ho rivisto ieri sera a Luned’Italia, fu Excalibur, la trasmissione in prima serata non condotta da Antonio Socci. E’ miracolosamente ringiovanito (lifting?) ed ha capelli neri e folti (Cesare Ragazzi?). Si è esibito nel ruolo di politico ed economista, con il nome d’arte di Brunetta. Bentornato Lino Toffolo!
da Mirko Morini
Decastaldizzato no, demeottizzato sì?
da Paolo Beretta
Ci delucidi, Sig. Bechelli, chi sono questi Infami Critici di Pionati? Così, tanto per saperlo.
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Due piccoli episodi in camicia verde.Il primo. Il ministro del Welfare Roberto Maroni, uno dei duri e puri lumbard, ai cronisti in attesa di notizie sulle condizioni di salute di Umberto Bossi, dichiara con toni finora sconosciuti ai rappresentanti leghisti: “Lasciamolo in pace, bisogna avere rispetto per chi soffre”. Conclusione: allora esiste anche un cuore padano!Il secondo. Il ministro della Giustizia Roberto Castelli si unisce ai rappresentanti del movimento giovanile padano che stanno manifestando di fronte al Parlamento contro Roma ladrona, saltando e cantando con loro “chi non salta italiano è”. Conclusione: siamo ancora lontani dal rinvenimento del cervello padano.
da Gianni Guasto
Davvero una storia avvincente questa di Galliani che fa interrompere la partita contro il parere del Prefetto e del Questore: da una fonte insospettabile come Libero, Mattia Feltri avanza una serie di dubbi molto interessanti circa fatto che l’episodio abbia parecchio a che vedere con il decreto salvacalcio, secondo il quale sembra che i club avranno la possibilità di spalmare il debito irpef sui prossimi cinque anni. Due domande: ma su quanti anni spalmeranno il debito degli anni successivi? E a quanto ammonta il debito del Milan?
da Jacopo Lodi, Genova
Tutto quello che penso di ciò che è accaduto sabato alla manifestazione pacifista è sintetizzato in questo bell’articolo di Rossana Rossanda.
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da Primo Casalini, Monza
Una volta, un collegio sicuro era la punizione per i figli discoli, oggi è il premio per Marco Rizzo, Oliviero Diliberto e Paolo Cento. Proviamo a guardare le cose con gli occhi di un elettore del Mugello, di Scandiano o di San Giovanni in Persiceto. Viene da dire che ogni buona azione non rimane mai impunita. Oltretutto, proprio il fatto che il collegio sia sicuro si presterebbe ad una competizione fatta con le primarie tra i migliori enfants du pays, quindi un dippiù di democrazia. Così invece elettori fedeli nei secoli vengono espropriati della possibilità di eleggere uno di loro, gli si impone un altro che quando glielo dicono commenta: “Scandiano chi?”. E’ un rischio che qui a Monza non corriamo: il nostro è (era…) un collegio sicuro per gli altri.
E le primarie fatte nel sito dei girotondi? E Di Pietro che aveva promesso il 75 per cento delle candidature a quelle primarie? E che invece candiderà Funari? (csf)
da Alberto Arienti
Bifo (citato da Valerio Manuguerra) chiude così il suo articolo: ” L’alternativa sociale non è riducibile alla rappresentazione elettorale, ma deve proporsi di diventare forza di maggioranza, anche sul piano rappresentativo. Su questo il movimento deve ragionare in maniera autonoma, perché nel 2006 l’alternativa non sia tra il male e il peggio”. Cose già sentite in passato che non hanno mai portato a nulla se non le solite “rotture a sinistra”. E poi, diventare forza di maggioranza assieme a chi? L’estrema sinistra ha nel suo dna la propensione a stare nella cuccia dell’opposizione; 50 anni d’opposizione hanno creato abitudini, schemi mentali e rendite di posizione..