da Vittorio Grondona
Di solito non riesco a leggere interamente un’intervista, dopo un po’ mi sembra di intuirne il resto e pianto lì. Quella a Giano Accame, di cui non conoscevo assolutamente nulla, l’ho invece letta fino alla fine e questo, per quanto mi riguarda, è un grosso complimento per l’intervistatore. Mi hanno interessato la malinconia e la grossa delusione per la sconfitta che, prepotenti, emergono dalle risposte rassegnate di Accame. Com’è possibile che un regime infame come quello fascista ancora oggi procuri fascino anziché sentimenti di rimorso? Qualunque ne sia il motivo, la cosa mi rattrista molto. Su Fini, Gasparri, La Russa… e Vespa, sono invece d’accordo con lui.
da Amir Rezaee
Buon giorno. Un saluto grande a il mio amico. Mi chiamo Amir Rezaee, ma tutti amici italiani che io ho, mi chiamanno Alberto. Allora io abito in Iran quando io ero bambino ero in italia per quasi due anni cosi posso parlare italiano. Anche mi piace italia! Io ho 22 anni anche io studio dall universita. Io studio inginiere della luce. In questo anno devo finire di studiare. Vorrei quando e` finito di studiare preparare un ufficio che lavora su qualcosa. Anche io sono un giocatore! Mi piace calcio tanto! Allora vorrei parlare con un amico italiano su qualcosa… Grazie! Ciao!
Se qualcuno vuol corrispondere con Amir mi faccia sapere.
dall’avv. Lina Arena
Ii partiti comunisti sono ancora vivi e vitali e che il programma comunista si può reperire nei sacri testi e sui giornali che il mercato capitalista, incurante della concorrenza, offre a chi ha materia cerebrale per capire.
da Alessandro Ceratti
Ma che fine ha fatto Saddam Hussein? Con la sua cattura non si sarebbe portato un duro colpo al terrorismo iracheno? Ma il mondo non sarebbe dovuto essere molto migliore una volta che fosse finito nelle mani degli occidentali?
da Gigi Forzese
La commissione Telekom e’ un classico esempio di dilettantismo governativo. Avevano per le mani una bomba autolesionisticamente innescata dal centrosinistra e il centrodestra per troppa ingordigia se l’e’ fatta scoppiare in mano. Come ci si puo’ fidare di una commissione che “sbaglia” puntualmente i consulenti e dove qualche commissario come Alfredo Vito organizza insieme ad uomini legati ai servizi falsi dossier per incastrare ranocchi e mortadelle con la grancassa degli apparati mediatici del padrone di tutto?
da Paolo Beretta
Si, abbiamo proprio perso la bussola, se si è atteso fino ad ora a processare la costruzione di un muro che non fa altro che affamare la gente e rubare terreno ai Palestinesi. Processare Arafat, premio Nobel per la Pace, e non Sharon, noto criminale di guerra? Si, abbiamo proprio perso la bussola.
da Piero D’Agostino, Napoli
Anche io ero (e sono) contro il condono fiscale, eppure ho aderito. Sapete come funziona? Normalmente la prescrizione sulle scritture contabili è di 5 anni, cioé una verifica della Guardia di Finanza non può andare indietro nel tempo oltre i 5 anni. Chi non aderisce al condono vede aumentato questo periodo a 7 anni. Quasi una punizione per chi sfida il fisco. Chi può dirsi sicuro di non aver sbagliato una data o, peggio, un orario sulla bolla di trasporto 7 anni fà? Condono per legittima difesa!
Molti lobbisti mi chiedono se il Giuseppe Sabelli Fioretti citato dalla Stampa come primo radiocronista sportivo, ITALIA-UNGHERIA del 36 finita tre a due era mio parente. Effettivamente era mio padre e ci teneva moltissimo a questo suo primato. Tutte le volte che qualcuno diceva, o scriveva, che il primo radiocronista sportivo era stato Nicolò Carosio, lui si arrabbiava molto. Adesso, finalmente, è tutto chiarito ma lui non c’è più. Peccato, sarebbe felicissimo. Mi ricordo che mi raccontava che le prime radiocronache di calcio venivano fatte su un virtuale campo di calcio diviso in quadretti. E il telecronista diceva: “Piola, nel settore 4C passa la palla a Meazza che nel settore 6D colpisce di testa”. Tutto nell’illusione di far vivere agli ascoltatori l’impressione di essere presenti. (csf)
Un regalino, ma non prendeteci l’abitudine. Ecco l’intervista a Giano Accame su Sette in edicola oggi: «Quando Gianfranco Fini, segretario di An, a Gerusalemme ha detto che la Repubblica Sociale di Salò era il Male Assoluto, Giano Accame, intellettuale “storico” della destra italiana, ex direttore del Secolo d’Italia, è stato uno dei più violenti a reagire. Al convegno organizzato da Storace all’Hotel Hilton di Roma ha detto che il grosso problema di Fini è l’intelligenza che gli manca». Sul sito. (csf)
da Barbara Melotti
Caro csf, due citazioni e una proposta. Il cinese, ora bolognese, Cofferati ha esposto per l’ennesima volta la sua convinzione, vecchia e a mio modesto parere molto saggia, che non bisogna accreditare questa tv e questi giornalisti, Vespa in testa, della finta imparzialità che tentano di sostenere: semplicemente non bisogna partecipare e lasciarli soli senza foglie di fico. Eco dalle pagine di Repubblica ieri invitava ad inventarsi nuovi mezzi di comunicazione, dato che quelli canonici sono militarmente occupati dai cloni del banana (fin qui, da ora in poi da lui in persona), e citava ad esempio gli uomini sandwich. Ed ecco la proprosta: lobbisti volontari, muniti di magliette con messaggi diversificati, sguinzagliati per le strade italiane. Unica contropartita richiesta: l’impegno dei leader del centrosinistra ad astenersi da Porta a Porta.
L’idea è buona, ma ho paura che sia sparare col ddt contro la bomba atomica. Alla televisione non si può rinunciare. Magari ci andrei con un minimo di preparazione maggiore. (csf)