da Fernanda Sarzi
La più fondamentale differenza tra legge e sentenza consiste nel fatto che la prima vale nei confronti di tutti mentre la seconda vale solo tra le parti del giudizio (salvo alcune decisioni della Corte Costituzionale e quelle che dichiarano la nullità di marchi e brevetti). Sicché se un magistrato “sbaglia”, innanzi tutto non incasina l’intera nazione e in secondo luogo il suo giudizio è soggetto a revisione nei gradi successivi. Se poi il sig.Giorgio Trono ritiene che esprimere opinioni in un pubblico dibattito -attività costituzionalmente garantita a chiunque e dunque anche ai magistrati- significhi “cercare di influenzare il contenuto di una legge”, egli dimentica che proprio in questo consiste il senso della democrazia. “Il contenuto di una legge” viene in realtà dibattuto e deciso in Parlamento.
da Barbara Melotti
Caro Claudio, mi ha molto colpito la bella cronaca (Antonello Caporale, Repubblica) dall’aula di Montecitorio durante l’approvazione dell’ignobile legge sulla fecondazione assistita. Soprattuto dove scrive – cito – «Sono le donne, solo le donne, donne di tutti i colori, ad alzare la voce. E’ come se agli uomini la testa funzionasse poco, e questo dilemma, è giusta o sbagliata la legge sulla fecondazione assistita? fosse materia imperscrutabile, un mistero divino anzichè terreno, una gola insondabile nel campo buche del Transatlantico. Gli uomini si avviano al voto stanchi, un po’ sbadati. Fanno quello che devono fare, votare sì o no, ma non capiscono bene e non hanno voglia di discuterne a lungo. Si adeguano, ecco! E sono felici così. Solo le donne combattono. Così, alla fine, sembra quasi che solo loro abbiano perso». E mi sono resa conto che qui sul blog, invece, nemmeno noi donne abbiamo combattuto. Per questo ti mando quanto scritto sul mio.
IN DOCUMENTI
Una sola riflessione, antica come la democrazia: perché se le donne sono il 54 per cento, non riescono ad eleggere il 54 per cento di parlamentari? E’ solo colpa di chi non le candida? (csf)
da Velia Iacovino, Roma
Avevo deciso di non guardare lo spottone “Porta a Porta” per evitarmi crisi di nervi e successiva insonnia. Alla fine però, da comunista senza comunismo nonché infiltrata, non ho resistito (…). Nonostante questo sfoggio di menzogne palesi, non sono riuscita ad arrabbiarmi. Berlusconi mi è sembrato veramente bollito, un disco rotto che ripete meccanicamente cose senza senso in un diluvio di miliardi, milioni, euro, lire, percentuali, citazioni latine anche sbagliate e via dicendo. Penosi i tre interlocutori, invitati per fingere un contraddittorio e che facevano le belle statuine. Illuminante la frase detta da B., in pieno orgasmo da opere pubbliche, a Vespa: “Vespa, dobbiamo fare una trasmissione sulle grandi opere!” “Certo Presidente, quando vuole”. E arrivederci al prossimo spot.
da Lina Arena
Il magistrato accolto e acculturato sa che non occorre scioperare per eludere direttive ed ordini di scuderia. Sa che il suo ” potere ” ( in senso stretto) si esercita interpretando la legge sulla base di canoni particolari che gli consentono di stravolgerne il significato. Un caso eclatante si è verificato a proposito della legge urbanistica , definita legge “ponte”. Nell’incertezza interpretativa di un’applicazione immediata dell’art. 17 lett.c sulle distanze tra gli edifici oppure dopo il decorso di un anno dall’entrata in vigore della legge, la magistratura d’assalto ( quella acculturata con la versione del sinistrese) optò per l’applicazione immediata con notevole disagio per i contrasti giurisprudenziali che si provocarono.(…) Altro caso clamoroso di interpretazione rivoluzionaria è quello della configurazione giurisprudenziale del reato di associazione mafiosa esterna. Si tratta di casi gravissimi che traducono il potere eversivo realizzato attraverso l’interpretazione e l’applicazione delle leggi.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Gli anni passano, e i ricordi sfumano, talvolta vengono rimossi perchè troppo scomodi. La voglia di vedere ripulito il Paese dal lerciume che nel 1992 é stato scoperto, é durata poco. C’è stato chi ha saputo approfittare dello sbandamento generale per prendere il posto della vecchia classe dirigente corrotta, ponendosi l’urgente obbiettivo di ripristinare il “sistema”. La cronaca di oggi ci conferma che tutto é tornato come prima, oggi si può delinquere con i falsi in bilancio : abbiamo la garanzia dell’impunità. Non é più reato. Non sarà che i magistrati, questi comunisti gistizialisti, avrebbero assai meno da giudicare e reprimere, se avessero a che fare con gente meno disonesta?
da Mario Finzi
Dopo tre anni Berlusconi fa lo stesso numero dei tempi delle elezioni. Ma stavolta gli elettori lo conoscono. Stavolta si è fregato con le mani sue. Il numero sull’euro e l’inflazione non incanta nessuno, quello sugli appalti non incanta gli imprenditori, non parliamo di quello che pensano i ricercatori e il mondo scientifico dell’Istituto per la tecnologia. La prova del calo di Berlusconi la fornisce soprattutto Vespa. Non lo adula, lo punzecchia, tace. Quindi lo vede perdente anche lui.
Qualcuno, in una delle mie intreviste, non ricordo chi, mi disse che Vespa è come un barometro. Se attacca vuol dire che ha capito che il soggetto, apparentemente forte, in realtà è in discesa. Speriamo che il barometro non sia rotto (csf)
da Primo Casalini, Monza
“Fini avrà modo di applicarsi, aggiungendo alla genialità e alla creatività del ministro Tremonti, anche i suoi consigli, suggerimenti e idee”. Così, testuale, Berlusconi sull’ingresso di Fini nel dipartimento economico di Palazzo Chigi. Quindi Fini prima si applica (che male non fa), poi consiglia, suggerisce e può persino esprimere una idea. Il tutto in aggiunta al geniale e creativo Tremonti, che dirà: “Anche questa è fatta, passiamo al punto successivo”. Meglio, molto meglio, il trattamento riservato a Follini &C secondo il testo di Libero. Almeno, c’era incazzatura, non irrisione. A Parma dicevano: “Prendi su, incarta e porta a casa”.
da Paolo Beretta
Il Sig. Antonuccio ha ragione, anche se è rimasto un poco impreciso. Va anche detto che negli ultimi vent’anni non si ricorda un governo che abbia fatto tali e tanti disastri su tutti i fronti, dal welfare alle politiche industriali ed economiche. Se al governo Berlusconi va attribuito un record, senz’altro è questo.
di Serafino Brighenti, Sesto San Giovanni
Mio Dio che serata tremenda per me (sono milanista). Prima le quattro papine alla mia squadra. Ora il Berlusca che incanta i serpenti con il supporto di Vespa. Penso che mi metterò a guardare Bulldozer su RAI2.
da Marco Trellini
Gentile Claudio Sabelli Fioretti, leggo, con ritardo, che cerca di scoprire chi è il quarto in linea. Credo allora di essere il quinto. In quanto ad essere in linea, non vi sono dubbi lo sia. A meno che, da arbitro lobbista, non voglia considerarmi… fuori gioco. Temo comunque di non esserLe in questo d’aiuto. O quasi. Comunque, cari saluti.