da Giorgio Trono
Soltanto una precisazione. I magistrati non si sono limitati a criticare la legge o a esprimere le loro opinioni in un pubblico dibattito. “Voi parlamentari non cambiate la legge e non avete intenzione di accogliere le nostre proposte? Ebbene, noi ci asteniamo dal lavoro”. E’ leggermente diverso; non credete?
da Pino Granata
Il quesito posto da Beretta è interessante, ma io mi domando se è possibile per un cittadino qualunque come me criticare un giudice e chiedere gli eventuali danni. Vengo al problema. Sette anni fa sono stato perseguitato da un mitomane che pretendeva di avere da me un vitalizio e che per ottenerlo mandava fax a tutti i miei clienti (le più importanti case editrici italiane) nei quali mi accusava dei crimini commerciali più efferati. Naturalmente su consiglio del mio avvocato faccio una querela. Beh dopo sette anni mi è arrivato, tramite il mio avvocato, un avviso del tribunale che annuncia la fine del procedimento per prescrizione. Dopo sette anni! Che devo fare? Qualche risposta sarebbe oltremodo gradita.
da Gianni Guasto
Caro CSF, ha ragione Brighenti: si può non votare qualcuno per stima o per necessità di mantenerlo dov’è. Io stesso non l’ho votata, perchè non vorrei ritrovarmi D’Alema a dirigere il blog. E poi, ci pensi bene: il potere non solo logora, ma dà assuefazione. Oltre che per dipendenti da coca e videopoker, nei Sert stanno nascendo gruppi di psicoterapia per scaregati.
Amici serpenti. Non so che cosa voglia dire scaregato, ma sento che è una cosa che mi sarebbe piaciuta moltissimo. Ah la bella assuefazione da potere! (csf)
di Giulio Bulgarelli, Correggio
Ieri sera durante lo spottone del nostro piccolo presidente non ho fatto in tempo a sedermi che già me ne andavo quando mi sono imbattuto nel l’affermazione delle ore di sciopero. 102.000 ore ai tempi dell’Ulivo contro le 24.000.000 attuali. Possibile che una simile invereconda bestialità non possa essere ripresa, denunciata, querelata, sbuzzurrata, quello che ti pare … ed alla fine Vespa non sia dalla forza pubblica obbligato a smentire ?
di Serafino Brighenti, Sesto San Giovanni
Caro Csf, non prendertela se nelle primarie della sinistra non sei stato al centro di un plebiscito. Personalmente, dopo lunga meditazione, ho deciso di non votarti. Ma non per disistima. Anzi proprio per il contrario. La tua presenza come giornalista, subcomandante e anima di questo blog è troppo importante per rischiare di perderla a favore di un ruolo quanto mai dubbio, in balia di quei testoni duri che decidono nei partiti.
Sono qui distrutto dalla clamorosa tranvata e tu cerchi di risollevare il mio morale sostenendo che tutti quelli che mi amano non mi hanno votato? Ci vuole ben altro. Stasera mi prenderò una ciucca di canederli (csf)
da Santi Urso
Leggo una breve recensione di Porta a porta. Giusta (ma facile e ininfluente) l’osservazione sugli interlocutori, su cui peraltro Gesualdo Bufalino si e’ gia’ perspicuamente espresso. Leggo pero’ anche “bollito”, “disco rotto” e allora, mi consenta: e’ vero che il Signore acceca chi vuol perdere. Si vergogni del trionfo e poiche’ redimere i gentili corrispondenti e’ mission impossible si redima almeno Lei. Conto sul Suo voto saluti fassindalemiani.
Avevo detto che se il veto socialista (?) su Di Pietro avesse funzionato, avrei votato la sua lista. Ma adesso non riesco a capire: ha funzionato? (csf)
dal sito dei girotondi
Gino Strada, Massimo Cacciari e Giulietto Chiesa sono i candidati della società civile per le elezioni europee più “gettonati” durante l’iniziativa Proviamo le Primarie promossa dal sito www.igirotondi.it che si è conclusa oggi alle ore 12. DOCUMENTI
Per quanto mi riguarda, il mio trionfo poteva essere più evidente. Stendiamo un pietoso velo(csf)
“Isabella è figlia di Pino Rauti, leader di Fiamma Tricolore, il partito più a destra, quello che si ritiene vero erede della tradizione del Msi. La stessa Isabella è moglie di Gianni Alemanno, ministro dell’Agricoltura, uno dei leader di An, uno di quelli che condivise la «svolta» di Fiuggi quando Gianfranco Fini parlò dei «valori storici dell’antifascismo». Isabella, allora, scelse la linea rautiana, diventando dirigente del vecchio-nuovo partito. Avversaria politica di suo marito.” Sul sito.
E a proposito: il sito Interviste è migrato un’altra volta (la definitiva, spero) all’indirizzo di casa, http://www.sabellifioretti.com/interviste/. Aggiornate i segnalibri. (csf)
da Paolo Beretta
Confusione per confusione, mi diverto anch’io a scombinare un po’ le carte. E’ stato detto che, criticando una legge, il potere giudiziario travalica i suoi confini. Per niente. Lo farebbe se, ignorando la legge, promulgasse sentenze che dalla stessa non sono ispirate o addirittura le sono contrarie, diventando esso stesso (abusivamente) un potere legislativo. Nei fatti, chiunque può criticare chiunque, ovviamente nei limiti previsti dalla legge, dall’educazione e dal buon senso, dato che la cosa è prevista, guarda caso, dall’art. 21 della Costituzione. E qui chi ha sforato non sono certo i giudici.
da Claudio Trezzani (http://claudiotrezzani.splinder.it)
L’ottimo Michele Lo Chirco ci riferisce di disincantato detto della sua terra (megghiu u tintu canusciutu ca u buonu a canusciri). Mestamente ne prendo atto. E temo che U Tintu ci abbia ormai preso gusto, a farsi conoscere, se è vero che cummannari è megghiu chi futtiri. Ma almeno a U Tintu, non vorrei fare leggere Boccaccio. Dove riferisce risposta che diede Dante Alighieri a chi lo voleva latore di ambasceria presso Bonifacio VIII : se io vado, chi rimane ? E se io rimango, chi va ?