da Peter Freeman
Caro Csf, su Pantani ho letto in questi giorni poche cose. In genere detesto l’orgia dei necrologi e degli omaggi ex post, anche se nel giornalismo sono necessari. Pero’ due cose vorrei dirle anch’io, e me ne scuso.Mi sono occupato di sport per tanti anni e un po’ me ne occupo ancora. Da spettatore confesso che lo sport mi da’ sempre meno emozioni. Il calcio lo guardo come si guarda uno show televisivo, con molto distacco e occhio clinico. Mi emoziona (molto) il rugby e anche l’alpinismo che, pero’, in televisione non ci va. Per fortuna.Marco Pantani e’ stato l’ultimo atleta ad emozionarmi. E quando dico “emozionarmi” vuol dire che quando partiva in salita a me veniva un groppo alla gola, non scherzo. Gli ho voluto bene. Perche’ aveva un fisico assurdo, le orecchie aguzze, la pelata, la faccia di uno che soffre, soffre e soffre. Perche’ era uno scalatore e quando vedeva le montagne gli scattava dentro qualcosa, lui che era di Cesenatico. Perche’ il suo modo di andare in bici era quello che piaceva a me. Miguel Indurain e’ stato un ciclista quasi perfetto, ma era un passista, rapporti lunghi e potenti, poteva anche non alzarsi sul sellino. Pantani era quanto di piu’ imperfetto uno possa immaginare in un atleta. Gianni Mura, domenica su “Repubblica”, ha trovato la definizione giusta: per molti di quelli che amavano Pantani (senza se e e senza ma), lui ora era “disperso in Russia”.Dal gelo della sua Russia e’ riemerso cadavere. Ed io ci sono rimasto male come un cane. Come atleta era finito da un pezzo. Come uomo no, ma l’uomo non mi e’ stato dato di conoscerlo da vicino. Del doping non parlo: e’ uno schifo e a Pantani ha fatto piu’ male che ai tanti suoi colleghi che lo praticano. Basta cosi’.
da Michele Lo Chirco
Mentre discutiamo allegramente di tricicli e di grandi opere da farsi, a Palermo, nel 2004, la quasi totalità dei negozianti del centro storico pagano il pizzo, circa 500 euro al mese in media; i contributi sono riscossi in rate trimestrali, rate buone per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e per la prosecuzione degli affari di Cosa Nostra; quelli che non pagano o sono parenti o amici di altri mafiosi o sono parenti o amici di poliziotti o carabinieri. Tutto è venuto alla luce perchè uno degli estorsori si è affidato alla polizia temendo per la propria incolumità, e ha scritto di suo pugno l’elenco dei negozi coinvolti e no, strada per strada. Delle altre zone della città nulla si sa perché no sono ancora venuti fuori altri pentiti. Inutile dire che nessuno dei negozianti ha mai fiatato, ma se fossi negoziante anch’io pagherei per stare tranquillo. E tutto questo avviene a Palermo, febbraio del 2004: altro che ponte abbiamo bisogno.
da Claudio Trezzani (claudiotrezzani.splinder.it)
Oreste Tappi ci suggerisce di lasciare stare gli antichi romani, per le elezioni europee. Va bene, anche perchè forse ne abbiamo uno a capo del governo italiano, di antico romano. Cola di Rienzo ?
da Vittorio Grondona
Se ci fate caso gli incazzati appartengono a categorie di lavoratori per fortuna ancora abbastanza forti. Quelli che non possono incazzarsi invece sono quei poveracci il cui stato lavorativo è stato trasformato in moderna schiavitù. Non a caso il governo tenta in tutti i modi di dividere il sindacato e minaccia interventi punitivi contro chi ancora può scioperare: lo scopo è quello di spezzare le ali anche ai pochi irriducibili che osano protestare contro i soprusi del potere economico.
Caro Csf, leggo l’intervista a Franco Cordelli ed il passaggio su Paolo Liguori. A chi per divertimento taglia i baffi al gatto io gli taglierei i coglioni. Anche se il gatto era di Enzo Siciliano.
da Giorgio Guiotto
Ci voleva Pansa? Basta andare ad Oderzo (TV), al collegio Brandolini, eppoi sulle rive del Piave in quel di Ponte di Piave, oppure sulle rive del Monticano sempre ad Oderzo o nelle carceri. Mia madre, di Oderzo, mi ha raccontato quello che fecero i fascisti prima e i partigiani dopo… mia madre essendo, ahimè, di sinistra, mi raccontò quello che vide, lei lavorava al bar Sessolo, vicino sia alle carceri che al Monticano, ebbene la “rivincita” dei partigiani fu molto, ma molto, ma molto, ma molto ampia… e a quei tempi era meglio stare zitti e donare galline e maiali. Le porcherie ci sono state di qui e di là, ma nessuna porcheria era giustificata, nessuna.
da Alessandro Ceratti
Arienti mi attribuisce una doppia personalità. No, ne ho una sola: sono mr Hide, se è vero infatti che sono affascinato dalla scienza non è vero che sono ossessionato dai rischi. Però no, pensiamoci bene. Era il dottor Jeckill lo scienziato che faceva esperimenti pericolosi. E il povero Hide era l’infelice risultato delle manipolazioni altrui. Allora sono il dottor Jeckill! Oh, che confusione!
da Barbara Melotti
Andrebbero sterminate in culla, lasciatevelo dire da una di loro.
da Paolo Bonavia, Lugano
Per l’avv. Lina Arena. Condivido il giudizio sulle mamme italiane. Non solo sono stupide ma si lamentano di continuo dei figli che hanno educato loro (Lorenz direbbe “imprintato”).
Giorgio Gori alle Comunicazioni, Stefano Zecchi all’Istruzione, agli Esteri Silvio Berlusconi, all’Economia Flavio Cattaneo, al Lavoro Luciano Benetton. E presidente del Consiglio? Facile: Veronica Berlusconi. Ecco il governo ideale secondo Simona Ventura, che ho intervistato per Sette della scorsa settimana. (csf)