da Paolo Antonuccio
Provo simpatia per quei portavoce del nostro premier che, ogni volta che Silvio B le spara particolarmente grosse, fanno di tutto per cercare di giustificarlo. Deve essere davvero un lavoraccio infame. (…) L’arrampicamento sugli specchi potrebbe diventare una disciplina olimpica. (…)
da Cesare Bardaro, Firenze
Io invece sono completamente d’ accordo con Di Pietro e non capisco le rimostranze di Staino. Un deputato riceve il mandato dagli elettori e questi ultimi hanno il pieno diritto di sapere come lo esercita. Per poter decidere se, eventualmente, rivotarlo oppure mandarlo a quel paese. Ora, se il deputato che io ho eletto nel 2001 si è astenuto nella votazione sulla missione in Iraq, io lo voglio sapere, perché in tal caso non mi rappresenta più. Tanto valeva, allora, che votassi la Cdl
Lei ha ragione, io sono con lei, ma la cosa sa comunque di spia (csf)
da Flaviano Fillo
Il premier esterna, ormai senza freni, su politici arraffoni e fondamenti etici del’evasione fiscale. C’è chi si chiede se non sia vittima di una qualche sindrome. Nulla del genere. E’ solo che, in occasione dell’ultimo lifting, il chirurgo deve aver tirato un po’ troppo. Adesso Berlusconi non riesce più a tenerla chiusa, la bocca.
da Salvatore Argiolas, Cagliari
Il nostro presidente del consiglio si è scagliato contro i “vecchi politici ” rei di non essere mai stati a capo di vere aziende e li ha trattati da ladri. Vedendo la triste sorte di due suoi colleghi verrebbe da pensare che è stata una fortuna che i vari Fini D’Alema, Follini non abbiano mai messo piede in una ditta seria. Anche perché il proverbio dice che non c’è due senza tre.
da Alberto Arienti
Sto attendendo con ansia un plauso dell’avv Arena a Berlusconi per la sua battuta sui politici di professione.Forza signora si butti, anche se stare una volta coi girotondini, Di Pietro e tutti i forcaioli, può farle girare la testa!
da Alberto Oldrini
Gentile sig. Granata concordo con il Suo giudizio riguardo la vignetta e Forattini. Si tenga forte,la campagna elettorale è incominciata.
da Fernanda Sarzi
Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, Bill Clinton quando parla non sempre è stato chiaro (vedi ambiguità monacensi, nel senso di Lewinsky). Lo è invece certamente quando parla di politica. Berlusconi, di qualunque cosa parli, chiaro o no che sia, smentisce immediatamente dopo e dunque ha l’attendibilità di un balabiott. A Claudio Trezzani , altrettanto empaticamente.
da Guglielmo Venturi
E poi dicono che girotondi e movimenti non sono serviti a niente. Ricordate Piazza Navona, il grido di Moretti, “Con questi leader del centro-sinistra non vinceremo mai” e, alle sue spalle, i politici evocati che deglutivano con disinvolto imbarazzo? Ci sono voluti più di due anni, ma l’appello è stato finalmente accolto. La squadra è stata rinforzata con l’acquisto del bravo Geronimo, al secolo Paolo Cirino Pomicino, le cui doti di fantasista atipico nel centrocampo della politica e nella fascia avanzata degli affari sono univocamente riconosciute dal colto e dall’inclita. Segnalo che sembra essersi svincolato da ogni impegno il bravo ex interditore della Baggina, Mario Chiesa, il cui cartellino potrebbe essere acquisito a parametro zero.
da Luigi Castaldi, Napoli
Quella vignetta di Forattini sulle foibe fa vomitare il signor Pino Granata: passi, ciascuno prenda per se stesso ogni libertà di solluccheri e nausee. Ma, di grazia, in che modo quella vignetta fa del suo autore un “sicario del potere”? E’ vero, sempre più spesso la satira di Forattini è fosca e truce; sempre più spesso la sua matita riassume in un solo sbrigativo grafema un luogo comune che può essere fastidioso quanto quello simmetrico e opposto che attacca; sempre più spesso mostra d’aver perso l’andata leggerezza dello sberleffo che fu trasognato, a volte, e perfino lirico, in altre. Ma dov’è il “sicario del potere” in quella vignetta che, in molto grossolano modo, chiama a correi d’una strage i complici morali e gli archiviatori giudiziarii? Si può circostanziare l’accusa o si vomita per vomitare?
da Cesare Bardaro
Battista! Con un nome del genere, se non è un servo di Berlusconi, ne è – quanto meno – il maggiordomo.