da Valerio Manuguerra
Spero di aver frainteso l’intervento del sig. Zenoni: non è giusto mescolare in un unico calderone tutti gli italiani emigrati in giro per il mondo e dire che tutti vendevano i bambini, rubavano, taglieggiavano etc. perché così facendo si offende la memoria di tutti, anche di quelli onesti, che poi erano la maggior parte. Dunque si dovrebbe distinguere tra zone di provenienza (Veneto, Piemonte, Friuli..) e paesi di destinazione (Brasile, Uruguay..) per non confonderle con altre zone di provenienza (Sicilia, Calabria ..) e con altri paesi di destinazione (Usa, Canada..). Ma così facendo, per non fare una generalizzazione che può offendere qualcuno (tutti gli emigrati sono uguali: disperati pronti a tutto) se ne fa un’altra (“solo” gli emigrati siciliani sono mafiosi …) sicuramente più offensiva. Penso che l’intento di Stella sia proprio quello di evitare queste contrapposizioni e ricordarci che tutti i nostri nonni, da qualsiasi parte d’Italia venissero e dovunque si fossero stabiliti, furono oggetto di stupide generalizzazioni che hanno dovuto smentire con anni e anni di duro e onesto lavoro: esattamente come gli albanesi, oggi, in Italia.
da Flaviano Fillo (http://herzog.splinder.it)
Dieci anni di Forza Italia.Per una rapina a mano armata ci avrebbero dato molto meno.
Il quotidiano delle buone notizie comiche – L’essenziale delle notizie e’ sempre vero
La Commissione UE ha intentato un’azione legale contro Italia, Belgio, Grecia, Portogallo, Olanda, Austria, Spagna e Germania, per non aver adottato misure efficaci contro l’inquinamento dell’aria.Siccome non vogliamo essere secondi a nessuno, all’Italia sono state mosse le accuse piu’ gravi. Il nostro paese avrebbe “dimenticato” di applicare 5 leggi europee contro l’inquinamento.(Fonte: Reuters)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Mi complimento con i berluscones tutti, e col cavaliere, per non avere deluso le mie previsioni sull’incontro del day after; l’evento ha raggiunto i toni mistici previsti. Ora l’immagine di Berlusconi é considerata, dai suoi fans, una icona da adorare, anche se il suo dizionario è arrivato all’ultima pagina o, se volete, è un disco rotto che ripete in continuazione una decina di parole.
da Giorgio Goldoni
Ce ne sarebbe veramente un grande bisogno (vedi le polemiche sull’infibulazione in Italia, o quelle sul velo in Francia) in un periodo in cui è “politicamente corretto” accettare con l’immigrazione anche le sue più nefaste conseguenze. Esso è pericolosamente assente e silenzioso. (…) La vista di povere donne coperte fino agli occhi, normalmente al seguito dei loro uomini a debita distanza dovrebbe suscitare nelle femministe un brivido di rivolta. C’è rimasta solo la povera Emma Bonino a condurre dal Cairo una donchisciottesca battaglia a favore del riscatto democratico femminile.
da Domizia Di Giallorenzo
Caro SubInternationalSegretario, quando lei si chiede se siano prove di regime o qualcosa di più, credo che quel qualcosa di più possa intendersi come “religione”; il Messia c’è (si è autounto) il Pontefice anche (B.Bozzo) apostoli ed officianti non mancano, fulminati sulla via di Arcore e miracolati tanti, che neppure San Pio da Pietralcina. I talebani di Silvio? Questa evenienza, se possibile, mi preoccupa ancora di più (come se ce ne fosse bisogno).
da Natalino Russo, Seminara
IO QUELLO LI’ …VI SFASCIA !!! ROSICATE GENTE ROSICATE !!!
da Lina Arena
Mi permetto di dissentire dalla compiacente ed errata similitudine operata dallo Stella tra le due emigrazioni e cioè quella degli italiani, all’inizio del secolo, e quella degli albanesi, dopo il crollo del comunismo e l’apertura delle frontiere di ghiaccio. I nostri poveri italiani hanno guardato all’America con lo spirito e l’animo di chi riesce a lavorare ed a mettere a buon profitto la propria creatività e la forza lavoro. Il capitalismo straccione dell’epoca non era odiato nè maledetto. Era la povertà a provocare l’esodo. Per gli albanesi invece è diverso. Fuggono dalla loro terra privi di arti e mestieri e carichi di odio contro il comunismo oppure il capitalismo. Dipende dal ruolo che hanno avuto in quel lagher e dal grado di ideologizzazione che hanno subito. Sono povere vite, cresciute all’ombra di miserie e privazioni alimentati da un bozzolo di odio di classe che difficilmente possono dismettere. Gli italiani all’estero hanno lavorato e creato ricchezza. Gli albanesi hanno portato il peso della ramazza perchè il socialcomunismo li ha solo imbarbariti e resi cattivi.
da Peter Freeman
Caro Csf, mi sa che l’indignazione, nobile sentimento, questa volta ci azzecca poco. E’ vero, la festa per i dieci anni di Forza Italia e relativa scesa in campo del sovrumano Silvio B. ce l’hanno proposta in tutte le salse, la par condicio e’ andata a farsi benedire, il Tg1 manifesta (finalmente) forte disagio, il sovrumano Silvio B ne ha dette di tutti i colori, don Gianni BB – sempre piu’ simile ad un sinistro batrace – ha superato se stesso. Un po’ mi sono assuefatto. Osservando lo spettacolino mi dico: “Nulla di nuovo, abbiamo gia’ visto”. Poi aggiungo: “In che cazzo di Paese mi trovo a vivere”. Insomma, quello e’ il capo del governo che io non ho votato e che tuttavia dovrebbe rivolgersi al Paese con altre parole, altri toni, altro senso della misura. E’ chiaro che ne’ Chirac ne’ Aznar, tanto per restare alla destra europea, si sognerebbero mai una cosa del genere. Ma questa e’ l’Italia e toccherebbe addentrarsi in una lunga ed estenuante analisi sul ventre molle del Paese, sulle sue pulsioni profonde, eccetera eccetera. Non lo faro’. La kermesse televisiva me la sono vista a spizzichi e bocconi. Il meglio, credo, lo ha dato Canale 5 con lo speciale di Parlamento In diretto da Piero Vigorelli i cui commenti e le cui chiose hanno dato un senso al tutto. “Ricordate che cos’era l’Italia nel 1994…” ha spiegato Vigorelli, “c’era il terrorismo e il partito comunista si preparava a prendere il potere”. Fantastico: il terrorismo, che nel 1994 non c’era e se c’era dormiva, e il partito comunista, che dalla Bolognina (1989) non esisteva piu’. Gia’, Vigorelli, Piero Vigorelli. Costui e’ un genio. Me lo ricordo a Raidue, quando conduceva una terrificante trasmissione pomeridiana, roba forte del genere: “Lo sapevate…?”. E mi ricordo una chicca che sfodero’ in una puntata (1992? 1993?). Incipit clamoroso: “Vi ricordate il 1929? Il crollo di Wall Street e la crisi economica? E c’era quel signore con il pizzetto che si chiamava Vladimir Lenin che invocava: ‘Proletari di tutto il mondo unitevi’…”. Insomma, Vladimir Iliic era morto nel gennaio del 1924, e la frase sul proletariato era di Marx, chiudeva il “Manifesto del partito comunista”. A Blob quel Vigorelli ce lo siamo tenuti in videoteca come un cult. Ovvio che nessuno allora, alla Rai, si senti’ in dovere di spedire il conduttore ad un corso accelerato di storia contemporanea. Figuriamoci oggi.
“Ha fatto domande imbarazzanti a Prodi sui finanziamenti europei al terrorismo palestinese, ha accusato Asor Rosa di antisemitismo, ha fatto le pulci a Sabina Guzzanti che aveva osato nominare la «razza ebraica». Yasha Reibman, 29 anni, portavoce della comunità ebraica milanese, medico, ex consigliere regionale radicale, non ne lascia passare una”. Sul sito. (csf)