da Vittorio Grondona
Paolo Guzzanti non difende il crocifisso, ma coglie l’occasione per attaccare ancora una volta i magistrati. Roberto Castelli non è da meno e vuole fare un’inquiesta sulla sentenza del Tribunale dell’Aquila… Giulio Andreotti dice pubblicamente di non avere la cultura di Umberto Bossi. I media sfrutteranno il lunghissimo argomento inserendolo fra una pubblicità e l’altra. Adel Smith probabilmente tornerà all’attacco quando si accorgerà che tutte le Chiese cristiane del mondo sono costruite a forma di croce. Roberto Benigni intanto se la ride e dice che in Italia di legale c’è solo l’ora…
da Francesco De Luca
Sono ormai numerosissime le segnalazioni che arrivano dai lettori di Punto Informatico. Se ne parla anche su Usenet. Il ritorno di un vecchio schema per rastrellare numeri di telefonino validi. Come sporgere denuncia.
da Gianni Guasto
CSF, lei è socialmente pericoloso: aver offerto un intero sito a Natalino è lo stesso che aver dato un impiego da sommelier ad un alcolista, un posto da cane antidroga a un cocainomane, un incarico di critico alla Guida Michelin a Giuliano Ferrara. E’ fin troppo chiaro che Lei si vuole sbarazzare dell’incomodo elzevirista facendolo annegare nella sua grafomania. Tutto ciò è politicamente scorretto: salviamo Natalino.
Natalino è un moderato, saprà far uso prudente di un’arma potente come un blog. E già nei primi due giorni di apertura del ghetto ha fatto dei picchi notevoli di audinece. (csf)
di Carlo Liverani. Monza.
Non appena un tale formalizza in qualche modo la sua presenza in un certo luogo,la pubblica amministrazione locale, di solito il Comune, lo carica di doveri: pagamento di tasse e tributi per acqua, fognatura, pattume, l’ICI, rispetto di disposizioni e regolamenti, anche soltanto per ridipingere le persiane di casa. Tutto giusto, per carità, e senza discriminazioni tra indigeni e foresti. Poi, invece, quando arriva il momento di mettere in discussione, col voto, le regole e di scegliere chi le regole le formula e le fa rispettare, allora conta solo l’indigeno. Dove sta la logica?
da Massimo Puleo
Noto con piacere che in risposta ai servizi TV da freezer (quelli ciclicamente riproposti tipo “l’influenza in arrivo”,”come proteggersi dall’estate torrida”, “come comportarsi con l’ora legale/solare, ecc…) si sta consolidando un’altra abitudine: quella delle lamentele di chi non ne può più dei suddetti. E’ già qualcosa. PS:Sono in fase di scongelamento i servizi sui consigli per chi va a sciare (creme, occhiali, colliri, scarponi, ecc..).Coraggio.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Chiedo al sig. Rino Olivotti perchè usa il mio nome (?) nelle sue considerazioni. Temo che sia vittima di un grosso abbaglio. Per convincersene è sufficiente rileggersi il mio spot. Oggi le sole armi che dobbiamo e che possiamo usare, sono le schede elettorali. Mettere in relazione la Resistenza con i fatti criminali di questi giorni, è assolutamente assurdo e fuori luogo.
da Claudio Casolaro, Napoli
Scusa Claudio, ma come: non ci dai la possibilità di inserire commenti sul blog di Natalino? E la legge del contrappasso che ci sta a fare? No, Natalino è un Assoluto. Il suo sito è inavvicinabile. Se volete commentarlo fatelo sul sito classico. (csf)
Nel 1990 Stefano Rodotà era Presidente del Pds, Cossiga era Presidente della Repubblica, il secondo Cossiga Presidente, il picconatore, quello per il quale si parlò anche d’impeachment, Gladio una “scoperta” recente: «Oggi parlare di Repubblica presidenziale, anche nell’ipotesi socialista in cui il presidente rimane quello che è oggi, ma eletto direttamente, è una ipotesi non più proponibile. Oggi semmai abbiamo il problema contrario: ridefinire il suo ruolo e la sua posizione. Il presidente della Repubblica chiede ed ottiene di parlare in tv a reti unificate per intervenire nella lotta politica: una scelta di questo genere altera la parità delle armi. » (csf)
Bagarre allo stadio perché una signora vuole giocare insieme ai maschietti. Intervengono i carabinieri.
Su Tony Renis, prossimo direttore artistico del Festival di Sanremo, Nando Dalla Chiesa ha realizzato un’inchiesta che ne ricostruisce le vicinanze pericolose con la mafia italo-americana e con vicende ambigue quali il finto rapimento di Michele Sindona. Su DOCUMENTI tutti gli articoli fin qui tratti da quell’inchiesta e l’invito alla realizzazione di un controfestival, perchè «Lo so che ci sono problemi ben più importanti. So dei condoni; e delle ville e officine abusive nei parchi. So pure che cosa pensa il capo del governo, del fascismo e dei magistrati, specie davanti a una bottiglia di champagne (e se beve un superalcolico che penserà mai?). So ancora della Rai mandata a picco per trasferire soldi alle tivù del capo del governo medesimo. Ma ecco, proprio a proposito di Rai, questo fatto che Tony Renis diventi direttore artistico del festival di Sanremo davvero non mi va giù, davvero non riesco a capacitarmene. Mi sembra uno di quegli sberleffi che i regimi fanno ai sudditi per dargli il senso smargiasso della propria potenza. »
– Il Padrino di Tony Renis– Tony Renis tiene famiglia– Cosa Nostra e così sia– Il controfestival