da Marco Berrettini
Ho ricevuto lo stesso identico messaggio, suppongo si tratti di una truffa, e mi piacerebbe denunciarla all’autorità competente. se ci fossero parecchie persone si potrebbe fare una cosa comune
Arriva messaggino su telefonino. “Wind, hai vinto 500 euro. Telefona da telefono fisso a questo numero 899003767 per sapere come ritirare il bonus”. Di questi tempi: telefono. Una voce dice che questa telefonata mi costa 12 euro. Dodici euro? Truffa? Boh. Non lo saprò mai perché ci tengo ai miei dodici euro. Ma il messaggino contiene anche un indirizzo email. Quello è gratis. www.gspuk.org. Corro. E’ una società contro lo spamming telefonico. Come se un’associazione antiusura ti prestasse soldi a strozzo. Qualcuno sa qualcosa di questo mistero Wind?(csf)
da Primo Casalini, Monza
A me sembra strano che Francesco Merlo, Aldo Grasso e Gad Lerner siano solidali con “l’amico Giuliano” che ha spedito a Tabucchi ed a Colombo una fatwa rovesciata (così la chiama Tabucchi). Non mi sembra solo strano, ma anche curioso, inverosimile, strampalato, bizzarro, singolare, strambo. Tutte aggravanti, secondo la dottrina Ferrara. Per me ha ragione Padellaro, a parlare della “grande famiglia della informazione unica dove tutti si vogliono bene e dove cane non morde cane”. Sbaglia solo in una cosa: quando si stabilisce un inciucio linguistico, perché di questo si tratta, le categorie del voler bene e del voler male non esistono più. Esiste solo il chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori. Aria, aria.
da Paola Altrui
Ricapitoliamo: se un magistrato legge i giornali, partecipa a manifestazioni ed iniziative inerenti la Giustizia, manifesta liberamente la propria opinione o si iscrive a una corrente dell’ANM, è politicizzato e va punito (magari con una sanzione disciplinare, come propone il ddl recentemente varato dal Governo); se invece non fa udire la propria voce fuori dalle aule di tribunale, si limita a scartabellare i propri incartamenti e consulta esclusivamente i codici, è un povero disadattato avulso dalla realtà ed incapace di adeguarsi ai tempi. Evidentemente, esiste una “terza via”; perché chi la conosce non si prende la briga di illustrarcela?
Fabrizio Germani, Bologna
Sono un giovane cantante in cerca di successo. Vi prego, fate il mio nome tra i BASTA! di Domenica In, magari Bonolis chiama anche me a cantare
da Graziella Casula, Firenze
E’ vero gli avvocati lavorano solo per soldi e a scapito del cliente da spennare. La disonestà è un vizio che li caratterizza tutti ( per mia esperienza personale) mentre il disadattamento sociale non è un vizio ma ben altra cosa. E il Nobel per la Pace? Una donna di grandi virtù: non più sola.
Pasquale Criscuolo sul blog di Dipollina
State tutti a sentire IMPORTANTE! Il trucco che useranno a “Domenica In” per evitare di annunciare nuovamente un plebiscito contrario a S.B. sarà quello di dire che i nomi saranno banditi dal gioco “Basta!”. Quindi niente più nomi! Allora io ho pensato di votare nuovamente come segue: 1)Basta ai politici proprietari di televisioni nazionali 2)Basta ai politici proprietari di squadre di calcio di serie A 3)Basta ai politici-avvocati che propongono e approvano leggi in parlamento, che poi useranno per far evitare i processi ai loro assistiti. 4)Basta ai politici che mirano a disgregare l’Unità nazionale. 5) Basta ai politici nati ad Arcore.
“Taormina è una bellissima città, ma perché si chiama come un avvocato?”
Alberto Franceschini – Giornali Vari: «E’ la fine dei misteri del caso Moro? “Io vorrei, ma non è così. Dietro le Brigate Rosse restano ancora molte ombre. Cinque processi non sono bastati a dissolverle”. Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse insieme a Renato Curcio, non ci sta a chiudere la storia degli anni di piombo senza aver completato l’operazione trasparenza. Mentre tutti, dai politici ai terroristi, sembra abbiano una voglia matta di archiviare, lui continua a porre domande. L’occasione gliela dà la conclusione del quinto processo Moro: Maccari è stato condannato all’ergastolo dopo aver confessato di essere il famoso ing. Altobelli, “quarto uomo” della prigione di via Montalcini dove insieme a Mario Moretti, Anna Laura Braghetti e Prospero Gallinari ha sequestrato, interrogato, condannato e infine ucciso il presidente della Dc Aldo Moro.» (SEGUE)
Gianfranco Funari – Secolo XIX – 4-04-1992: «Il massimo lo hanno raggiunto Moana Pozzi e Vittorio Sgarbi: 3.209.000 telespettatori all’una e tre quarti di sabato 28 marzo. L’Auditel ha assegnato a Gianfranco Funari e al suo “Conto alla rovescia” un ascolto medio di un milione e 687 mila telespettatori, con uno share dell’11,4 per cento. Un successo clamoroso se si considera la noia che ingenerano nel pubblico le prestazioni televisive dei politici.E pensare che solo fino a poco tempo fa era considerato il campione della Tv spazzatura, l’esempio negativo. Veniva bistrattato e svillaneggiato da tutti, critici televisivi in testa. Oggi Gianfranco Funari è il difensore della democrazia televisiva, l’uomo che rende umani i politici, che li mette alle corde interpretando la volontà della gente. Il suo “Conto alla rovescia” è considerata da quegli stessi critici televisivi che l’hanno insultato fino a ieri, l’unica novità massmediologica di queste elezioni caratterizzate dalla noia e dalla ripetitività.» (SEGUE)
Mi sta molto bene che abbiano dato il Nobel per la pace alla iraniana Shirin Ebadi. Se l’avessero dato al Papa sarebbe stata una inutile medaglia in più ed il consenso sarebbe stato interplanetario, ma con influenza sulla realtà concreta pari a zero. In un certo senso, una ovvietà, un placebo per anime belle, quando ce ne sono tante di brutte in giro. Così invece in Iran a un bel po’ di pretacci arroganti gli tocca grattarsi la zucca; non solo, ma la Ebadi non la manda a dire: le sue dichiarazioni sulla questione palestinese e sull’Iraq sono state molto chiare, e non mi sembra proprio che Sharon e Bush possano fregarsi le mani. L’Iran non è un paese disegnato col righello sulla carta geografica da una congrega di diplomatici, è un paese con 3000 anni di storia. Il Nobel dato a Shirin Ebadi è una gran bella notizia per l’Iran, per le donne ed anche per noi europei.