Ero un po’ emozionato, chissà perché, forse il sonno, e leggevo i giornali a mitraglia, neanche fossi Enrico Mentana. Da Roma ogni tanto mi riprendevano e io rallentavo. Ma poi ricominciavo ad andare a razzo. Speriamo nella seconda giornata. Sono arrivate una settantina di telefonate. Mimmo da Palermo sulla politicizzazione dei magistrati, Maria Pia sul caso Geoffroy (ma come si pronuncia?) e sulla legge Basaglia, un ascoltatore di Siracusa sugli incendi, Liana da Roma sulla situazione del popolo curdo, Antonio da Potenza sulla drammatica situazione dei trasporti via binari, un ascoltatore da Torino convinto che i piromani non esistano e che gli incendi siano causati dall’autocombustione, Enzo da Siena sulla magistratura, Luisella dall’Elba sul ponte sullo Stretto di Messina, Bruno da Bellagio sulla recessione economica e Giovambattista sul garantisimo peloso di chi difende Dini, Fassino e Prodi dalle accuse di Igor Marini.La telefonata che mi ha più sorpreso è stata quella dell’ascoltatore che era fermamente convinto che i boschi bruciano da soli. Ho cercato di convincerlo che l’autocombustione non esiste, ma sono sicuro che non ci sono riuscito. Come sono sicuro di non avere convinto gli ambientalisti duri sul fatto che la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sarebbe una bella cosa. La discussione è aperta.
Claudio Sabelli Fioretti
da Romano Morlotti, Varazze (SV)
Ho ascoltato l’intervento di un signore a proposito delle cause degli incendi boschivi, e la Sua risposta. A mio parere,statisticamente è molto più importante il mozzicone di sigaretta. Le assicuro che capita spesso di vederlo uscire, gettato, dal finestrino di un’auto, lungo autostrade e strade normali, e rimbalzare tra miriadi di scintille. Ho avuto modo, qualche anno fa, di assistere all’innesco di un incendio di grossa entità sulle alture alle spalle di Savona, a causadi un mozzicone gettato al bordo della strada da un irresponsabile pedone. In estate il traffico aumenta (sulle autostrade, ma anche su strade secondarie e viottoli di campagna), la vegetazione è riarsa, e le probabilità di incendio aumentano drasticamente. Puòessere fuorviante attribuire gli incendi ai piromani e basta, perchè si rischia di non essere adeguatamente sensibilizzati su quelle che spesso – direi nella maggioranza dei casi – sono le vere cause.
Lei ha ragione. Io considero i gettatori di mozziconi dei piromani. Altri pensano che i mozziconi siano causa di autocombustione. Si tratta di intenders
da Galliano Nabissi. Tolentino(Macerata)
Uno sguardo alla mappa di quello che oggi sarebbe lo stato palestinese,se nel 2001 le proposte israeliane non fossero state rifiutate,suscita inquietanti interrogativi : e’ difficile credere che gli insediamenti,che oggi sarebbero già smantellati,siano la causa prima della”rabbia” palestinese e dello scoppio delle violenze.Non ritiene che quello che brucia all’integralismo e ai suoi sponsor è il fatto che con Israele è sorta un’espressione di libertà,democrazia,sviluppo,che può essere contagiosa per i popoli di quell’area e per lo stesso popolo palestinese?
No (csf)
da Mirella Delfini
Che cosa può fare un cittadino contro una imposizione così assurda come quella delle luci accese in macchina? Oltre a riversare nell’ambiente una quantità enorme di inquinante – e siamo già nei guai! – fa consumare batterie e lampadine. E spesso accade che in certe macchine, in cui le luci non si spengono automaticamente togliendo la chiave, le luci restino accese e si scarichi del tutto la batteria. Ho collaborato per anni a Quattroruote e so bene di che cosa parlo. Siamo tanti a protestare. Lo faccio io, oggi. Vogliamo sapere come fare per ottenere che questa follia finisca.
E’ andata meglio. Parlavo lentamente, si capiva tutto, almeno così mi hanno detto da Roma. Era la giornata dei pittbull e anche sul sito di Prima Pagina (www.primapagina.rai.it) il forum era pieno di interventi sul tema dei cani assassini. Ma ha cominciato Alfonso da Genova sull’Istat e sull’inflazione, poi ha chiamato Giovanni da Verona (la politica di An e il dibattito all’interno). Quindi Basile da Trento (sui giudici che si ribellano all’istituzione di una Commissione parlamentare che li giudichi). Poi Mariano da Settimo Milanese (ingresso della Turchia in Europa: si può fare entrare un Paese in cui vige ancora la pena di morte?). Roberto, dalla Sicilia, ha contestato il mio entusiasmo sul progetto di ponte sullo Stretto di Messina. Alessandro, da Aosta, ha telefonato per affrontare il tema dell’energia elettrica e del black out. Roberta, da Amelia, ha difeso Prodi, Fassino e Dini dalle “calunnie” di Igor Marini. E Girolamo Caianello, da Roma, ha sostenuto che è inutile fare leggi come la legge Basaglia, se non si è in grado di applicarle. Buoni interventi nel complesso. Quello che mi è piaciuto di più è stato quello, appassionato, di Roberta che ha anche affrontato il tema dell’energia elettrica e dello smaltimento delle scorie dei reattori nucleari.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sul sito antoniodipietro.it potete trovare, in formato pdf, l’intera documentazione costituente le motivazioni della sentenza del processo per corruzione di magistrati, meglio conosciuto come processo Previti. Lo consiglio vivamente. E’ meglio di un giallo.
da una lettera a Dagospia
Caro Dago, leggo sul “Sette” (p. 42, articolo di Matteo Bandiera) che l’ex presidente del consiglio, convertitosi dal ciclismo al footing, otterrebbe risultati atletici strabilianti. «La Villa Granducale – scrive l’estensore – si trova a 9 chilometri dalla spiaggia, e il Professore li percorre correndo tutte le mattine (con tempi sempre inferiori ai 30 minuti)». Se così fosse, Prodi correrebbe a una velocità di 5,172 metri al secondo (18,620 km/h). Mi risulta che il record del mondo dei 10mila metri appartenga all’etiope Haile Gebrselassie, con 26’22″75, che significa 6,317 metri al secondo (22,741 km/h). Quindi il 64enne cicciottello presidente della Commissione Europea otterrebbe prestazioni non distantissime da quelle del più grande mezzofondista del mondo. Che altro dire? Vien solo in mente un vecchio slogan malapartiano, opportunamente rimodulato: «Spunta il sole, canta il gallo, Prodi corre più di un cavallo».
da Alessandro Ceratti
Essere cultore della materia significa essere meno di zero. Pensate, qualche volta persino io sono stato cultore della materia. L’effetto principale di essere cultore della materia (almeno al Politecnico di Milano) è di potere accedere ai servizi bibliotecari con i privilegi dei professori e non con le modalità degli studenti. Ovvero: puoi saltare la fila e entrare direttamente nel deposito e cercarti i libri da solo. Salvo ovviamente la possibilità di inserirlo nel proprio curriculum per fare un po’ di scena nei confronti degli sprovveduti che non hanno la più pallida idea di che cosa significhi. Se uno scrive nel proprio curriculum di essere cultore della materia significa che ha un curriculum piuttosto corto e niente di meglio da dire. P.S. Credo di essere ancora cultore della materia, perché quando vado in biblioteca al Poli mi lasciano entrare nel deposito.
Come vi invidio, voi cultori della materia (csf)
Tratto dal sito di Dario Fo
Una storia da mandare a memoria. Su documenti (csf)
da Giovanni Morini, Rovereto
Il bambino (irakeno? afgano?), nella pagina di apertura del sito, da mesi fa la pipì sullo stesso soldatino. Tenendo anche conto che niente sappiamo delle colpe del soldatino, propongo di votare per cambiare il bersaglio della pipì. Poi, si potrebbe cambiare periodicamente. Per cominciare, senza puntare subito al bersaglio grosso, propongo di sostituire il soldatino con una foto di Castelli. Dite la vostra. Sperando che CSF esegua.Se mandate foto più belle e emblematiche, CSF esegue (csf)