da Costantino Antonio
Caro Claudio, non so se sono condizionato dalla tua carica di Vice-Segretario del mio Pa.Po.Po., ma la conduzione ferragostana di Prima Pagina mi è sembrata impeccabile. Serena, garbata, tollerante e seriamente leggera. Quanto da te sostenuto sul Ponte, anche se non condivisibile, è modernamente illuminista. Ammetto che non è facile essere tolleranti. Io, ad esempio, dopo aver ascoltato la tua trasmissione, mi sono presentato dal mio *edicolante Nicola di Pontepiccolo, chiedendo L’Unità senza la pagina 4, che era quella da te segnalata dell’intervista di Sansonetti a Sgarbi. Uno può anche scegliere o essere costretto a trascorrere il Ferragosto in città, ma per nessun motivo può avvilirsi a leggere quanto dice Sgarbi. Sono anni che rifiuto spettacoli osceni: 1) mi vanto di non aver mai visto Porta a Porta; 2) non mi lascio ammorbare dal folle Cossiga, dal laido Ferrara, dai ruffiani servi a libro-paga arcoregno; 3) bacio il telecomando che mi risparmia le dichiarazioni di portavoce-mezzecalzette-leccaculi a tempo pieno. Sono da rieducare?
Sembreresti già molto educato. Ma non per essere sempre in contraddizione: Sgarbi e Ferrara non mi sembrano dei peggio. (csf)
Febe Cavazzuti Rossi mi scrive una lettera (ma non è la sola, ne ho ricevute a decine) contestando la mia posizione non contraria aprioristicamente alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Vi riporto qui la mia risposta.
“Cara Febe, ma perché è così difficile discutere? Perché si esagera sempre? Perché si fa dire agli altri quello che non hanno mai detto? Io non voglio la distruzione degli uccelli migratori. Dico solo che non sarà la costruzione di un ponte a compromettere la loro sopravvivenza. Le grandi opere possono essere grandi scemate ma possono anche essere il volano del progresso. La Pietà di Michelangelo è una grande opera. Ma Michelangelo poteva occuparsi delle marmotte invece che perdere tempo a scolpirla. L’autosole fu accompagnata da grendi polemiche ma come sarebbe la nostra vita, perfino la nostra democrazia, senza un’arteria che unisca il nord e il sud? E ricorda le polemiche sulla Tv a colori? Niente di più inutile. Vuole tornare al bianco e nero? Rinnovare la nostra rete ferroviaria sarebbe una grande opera. Lei è contraria anche a questo? Le dighe sulle nostre alpi ci danno corrente. Sbagliate anche quelle? Le metrolitane sotto Milano e Roma sono grandissime opere, anche insufficienti. Che ne vogliamo fare? Ripeto: discutiamno se il Ponte sullo Stretto serve, se può fare danni, se è a rischio. Ma essere contro il Ponte ideologicamente è una sciocchezza secondo me”.
Claudio Sabelli Fioretti
Mi piacerebbe molto che gli ascoltatori proponessero temi di conversazione più “personali”, più di costume. Invece arrivano sempre domande politiche e generali. Vabbé, vuol dire che c’è voglia di politica. In fondo non è male. Dino da Milano mi chiede sugli incendi: “Se non è autocombustione, se è malavita, perché succede anche in Portogallo, in Francia, in Svizzera?” Risposta facile: i delinquenti esistono dovunque. Andrea, in vacanza a Santa Margherita, punta il dito accusatore sui prezzi impazziti proprio a Santa Margherita, prezzi aumentati del mille per cento, una rapina continua. Anche qui risposta facile. Non bisogna andare in quei luoghi in cui ci rapinano. Vincenzo di Mestre protesta contro le multe raddoppiate. Dice: “C’è accanimento contro gli automobilisti”. No, rispondo, c’è accanimento contro gli automobilisti indisciplinati. Basta non guidare sbronzi, non fare conversioni ad U, non guidare contromano, non andare a velocità folli. Nessuno si accanisce contro i guidatori prudenti. Lorenza da Trento torna sulla questione palestinese: “Se le cartine palestinesi non riportano lo Stato di Israele, è anche vero che sulle cartine israeliane non esiste il confine con la Cisgiordania. Viene dato per scontato l’estremismo palestinese e si ignora l’estremismo israeliano”. Ha ragione. Troppo spesso ci si dimentica che la Palestina è una nazione senza Stato e che Israele si rifiuta di abbandonare i territori occupati. Franco da Torino vuol parlare di calcio. Dice che il calcio è diventato una grandissima ipocrisia. E che il marcio comincia nei tornei minori dove i ragazzini insultano, commettono falli pericolosi, giocano in maniera scorretta sostenuti da genitori che sono peggio di loro. Dice: lo sport dovrebbe essere maestro di vita, dovrebbe insegnare a perdere. Anche a lui do perfettamente ragione. Lo sport oggi ci abitua alla scorrettezza, all’inseguimento del successo facile, alla violenza gratuita. Cito il caso dei tifosi napoletani che già annunciano una rivolta per la retrocessione del Napoli in C1 e il caso ancora peggiore del nostro premier che come propaganda elettorale usava dire ai suoi avversari: “Ma cosa volete voi che non avete nemmeno vinto come me la Coppa dei campioni?”.Biancamaria da Milano torna sull’emergenza caldo e sugli anziani abbandonati dai figli e dai nipoti. Ha ragione ma anche lo Stato dovrebbe fare la sua parte e non diminuire i fondi per l’assistenza, come fa in continuazione perfino con i carcerati che, anche se volessero seguire i loro figli, non potrebbero. Per i vecchi c’è il caldo, per i carcerati c’è il caldo forzato. Anna da Messina difende l’opposizione al Ponte sullo Stretto di Messina. Dice che disturberà anche i flussi migratori degli uccelli. Io le rispondo che come argomento contro la costruzione mi sembra un po’ deboluccio. Lei insiste: “Ho visto personalmente una cicogna andare a sbattere contro un pilone dell’altra tensione”. Io penso che la prossima volta starà più attenta. A mio giudizio l’ambientalismo che si oppone e combatte contro la distruzione della natura deve stare attento a non portare argomenti fasulli altrimenti, facendo di ogni erba un fascio, non si ottiene nulla, si ottiene solo il muro contro muro. E allora vince il più forte e il più prepotente.
da Alberto Arienti, Milano
Non mi piace la patente a punti, anche se sembrerebbe funzionale, perché sembra relativizzare tutto: 1) penalizza le infrazioni stupide (guida senza patente, senza cinture allacciate) 2) attenua le sanzioni suille infrazioni gravi (sorpassi in curva, passaggio col rosso ecc,) pechè inserisce i corsi di recupero. 3) mistifica tutto il discorso dei corsi di recupero (le gravi infrazioni sono fatte per indisciplina e non per ignoranza del codice..) Potrei accettare meglio le nuove normative se i corsi di recupero, invece di essere dei nuovi meccanismi mangiasoldi, fossero veramente di recupero, tipo: un mese ad aiutare gli invalidi della strada, o presso le autoambulanze del pronto intervento ecc, così uno si rende conto di persona dei danni fatti da persone incoscenti e forse cambia atteggiamento.Raramente ho visto un intervento più lucido. Complimenti Alberto. Se tutti avessero l’abilità dialettica sua, i dibattiti gauadgnerebbero in qualità. Mi ha convinto. Soprattutto quando dice che i corsi di recupero non servono a nulla perché le infrazioni sono causate non da ignoranza ma da indisciplina (csf)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sicuramente Il Berlusca riesce ancora a fare sognare qualche credulone sulla possibilità di vedere realizzato il ponte fra Scilla e Cariddi; c’è anche chi, ragionevolmente credo, fa notare le cose più utili e urgenti da fare (che sono moltissime). CSF sostiene che andrebbe fatto sia il ponte che le altre tante cose. Non capisco da dove venga tanta fiducia. Ci siamo già dimenticati la sceneggiata in diretta TV col notaio Bruno Vespa? con tanto di cartina dell’Italia, e il Presidente ingegnere che tracciava autostrade/trafori/porti/bretelle, compreso il ponte in questione? da allora sono passati più di due anni…e si continua a sognare. E va bene Vincenzo. Così la prossima volta chi è caduto nella rete berlusconiana capirà che non vale la pena votare per chi diffonde falsi sogni. Ma non per questo bisogna rinunciare ai sogni e alle grandi imprese. Non fare una cosa perché bisogna farne un’altra e poi non fare né l’una né l’altra mi pare una pessima maniera di affrontare i problemi e un’ottima maniera per perdere le elezioni (csf)
da Teresa Liguori
Lei continui pure a sognare il Ponte, noi, calabresi-ionici, razza in via di estinzione per eccesso di isolamento da infrastrutture continueremo a sognare strade e ferrovie moderne e sicure ( il 16 Novembre 1989, in un gravissimo incidente ferroviario, abbiamo pagato con 12 morti a Crotone la mancanza della seconda linea).
Il problema è che bisogna continuare a sognare tutte e due le cose. E darsi da fare perché avvengano. Non escludere ma aggiungere. E comunque gli incidenti non avvengono perché c’è una sola linea. il mondo è pieno di ferrovie con una sola linea. (csf)
da Patrizia Fiorucci
L’anno scorso le ho scritto in merito alla situazione di noi cinquantenni che da una parte non trovano lavoro (provi a guardare le inserzioni o comunque a verificare le richieste del mercato del lavoro) e dall’altra non possono accedere alla pensione (dopo le riforme attuate negli anni passati). Dunque viviamo in una sorta di limbo ignorato da tutti, o quasi.Siamo in tanti oramai, ritengo almeno 700mila-1milione di persone, quindi altrettanti nuclei familiari, faccia lei un po’ i conti di quante persone sono in difficoltà. Chissà se i ns. politici, dati i numeri, ci terranno in considerazione. La ringrazio dell’attenzione e, come si dice, ”la ascolto per radio”.
da Vittorio Grondona
Riportato così tagliato il mio discorso cambia di significato, sembra uno sfogo ed invece non voleva esserlo. Non sono sicuramente una cima, ma non mi ritengo nemmeno un idiota che dà i numeri. Durante il fascismo squadre di imbecilli esaltati facevano il giro dei bar e mandavano a letto presto gli operai, così avrebbero reso di più il giorno dopo. Coloro che non riuscivano ad autoregolamentarsi passavano il loro brutto quarto d’ora… Meritavano davvero la repressione? Eppure in fin dei conti gli squadristi reprimevano per il bene di tutti… Pochi si ubriacavano, le notti erano abbastanza tranquille e la gente si sentiva più sicura (sic). Ogni repressione esercitata dall’uomo sull’uomo è una vergognosa limitazione della libertà altrui. E poi, chi si arroga il diritto di reprimere? Se ci pensiamo bene è sempre colui che non è mai represso!Caro Claudio, se veramente tutti la pensassimo come te, allora è giusto che ci propinino gli attuali telegiornali, è giusto che i giornalisti siano mercenari, è giusto che gli opinionisti abbiano l’opinione dei loro padroni, è giusto essere governati da partiti autoritari, è giusto che ci siano le guerre preventive, è giusto terrorizzare quotidianamente la gente, è giusto che i meno abbienti si rassegnino ad essere schiavi, è giusto bombardare i clandestini, è giusto tagliare le mani ai ladri (ripetizione dall’intervento precedente, “mozzato”), è giusto morire prima di diventare vecchi, è giusto mandare in galera chi ruba una mela e non fare il processo a presunti corruttori di giudici, è giusto essere come Rutelli ed avere paura del referendum che Di Pietro sta cercando di fare per abrogare una legge che il centro sinistra ha sempre criticato… Ma quale boomerang, quando si lotta si può anche perdere! Se non si dovesse accettare tale evenienza, tanto varrebbe smettere di fare politica. Il referendum sull’art. 18 docet! A me tutte queste cose non vanno bene. Probabilmente è per questo che non andiamo d’accordo!
No, andiamo perfettamente d’accordo. Ma tu non ti rendi conto che non puoi aggiungere alle cose che hai detto, un settore come quello della strada, dove milioni di automobili causano migliaia di morti per la guida spericolata e irresposabile di alcuni. Questi alcuni, che ricordiamolo sono degli assassini, vanno repressi visto che non c’è nessun altro modo di convincerli a comportarsi civilmente. Tutto qui (csf)
da Rino Olivotti
caro Claudio, io ho quasi settanta anni ma ti considero un caro amico. E solo perche’ avendoti letto ed ascoltato ormai tantissime volte mi sono fatto l’idea che tu sia una persona pulita : con le tue idee che condivido di rado ma che trovo esposte con onesta’ e senza sofismi. La domanda : ad un vecchio socialista come me tu consiglieresti di votare e quindi affidare il Governo al compagno Fassino oppure (memore del compianto Nenni che predicava “la politica delle cose”) mi lasceresti (inorridisci) ridare il voto al sicuramente furbacchione Berluska che pero’ magari va a finire che il passante di Mestre me lo fa ?
caro rino, capisco perfettamente la tua domanda, Io non darei mai il voto a Berlusconi perché è uno che mente, uno che, alla fine, il passante di Mestre te lo fa solo se gli fa comodo. D’altra parte, dici, Nemmeno Fassino mi fa il passante. Il problema è che è sbagliata la politica della delega completa. Si vota e si aspetta che qualcosa succeda. No, si deve votare e si deve continuare a rompere le palle. Una sinistra al governo lasciata a se stessa fa continue scemate. Ma una sinistra pressata dai suoi elettori può dare qualche soddisfazione. Lasciami dire comunque che è un piacere argomentare con una persona di buon senso come te. (csf)
Il nuovo codice fa schifo e fanno schifo gli esagerati provvedimenti disciplinari relativi, ideati da persone palesemente incompetenti. Probabilmente sono dei furbi che con questo sistema repressivo vogliono incassare facili denari. Mi meraviglio infine che giornalisti quotati e opinionisti pure quotati, non riescano a notare la grossa ingiustizia di questo codice truffa.
Non sono assolutamente d’accordo. Sono gli automobilisti italiani che dovrebbero darsi una regolata. In mancanza di autoregolamentazione, non resta che la repressione. (csf)