da Gianluca Freda
Come ha fatto Berlusconi, nonostante il suo più che torbido passato, ad andare al governo? Proprio con gli “alti ideali” . Liberismo, libera concorrenza, produttività, il mito di un’impresa taumaturgica che garantisce con i suoi soli meccanismi l’equilibrio e il benessere sociale. Ideali fasulli, astratti e che oltretutto il nano non aveva nessuna intenzione di praticare, ma il solo proclamarli è bastato a farlo stravincere, tale è il bisogno di ideali in una società sull’orlo della dissoluzione. Come mai noi di sinistra che gli ideali ce li abbiamo sul serio, e ben solidi, dovremmo buttarli via per un pragmatismo d’accatto che fino ad oggi ci ha portato solo sconfitte e disaffezione politica?
da Massimo Balducci
Secondo me, l’appello di Michele Serra per gli studenti iraniani va preso sul serio. Io sono pronto a scendere in piazza contro gli ayatollah, anche domani.
da Claudio Del Frate
Sulla vexata questio di cosa suonasse Maroni, porto il mio umile contributo: abito a Varese, conosco l’attuale ministro da anni, ho assistito a diversi concerti del Distretto 51. Maroni ha sempre suonato le tastiere e non ha mai imbracciato un sax. Tranne che in una foto, scattata poco prima che diventasse ministro dell’interno e che finì su tutti i giornali. Per quel che vale…
Acc… malediz…mannagg..porc..puttan..(csf)
da Carlo Catalanotti
Non soltanto i piduisti, i fascisti e i cattolici dicono che i comunisti non devono essere ricchi, prima di loro l’ha detto Marx. Mi meraviglia che non lo sappia.Il problema che mi pongo io è: un ricco può essere comunista oppure deve prima spogliarsi dei suoi averi come San Francesco? Oppure: un comunista deve per forza di cose cercare di restare povero oppure può cercare di fare soldi? (csf)
da Primo Casalini, Monza
A me sembrava di aver visto una foto di Maroni con un povero sassofono fra le mani. Ma non c’è problema: Hammond od ocarina di Budrio, viola da gamba o basso continuo, sempre noterelle svergognate escono.
da Christian Rocca
Vergogna! E qui ti volevo! Bobo Maroni suona l’organo, come è facilmente riscontrabile sul sito del suo gruppo Distretto 51:«Con noi Maroni non è cambiato. Ha continuato a suonare tranquillamente, anche quando era ministro. È un buon organista. Ha imparato in chiesa. Poi è uno che si butta. Mette le mani sui tasti e magari sbaglia, ma prova». http://www.ilcircolino.it/circolo/distretto51/maroni.htmOgni tanto suona le percussioni, come si vede nella foto: http://www.ilcircolino.it/circolo/distretto51/maroni.htmLa storia del sassofono è una leggenda. E sai il tuo lettore dove ha preso la biografia farlocca di Maroni? Indovina un po’?http://www.repubblica.it/online/speciale/maroni/maroni/maroni.html
Qui l’affare si ingrossa. Ha ragione Repubblica oppure ha ragione il distretto 51? Urge la testimonianza di qualcuno che sappia. Io ricordo la foto di Maroni che saxa. In rete non trovo maggiori delucidazioni. Non posso darla vinta così a Rocca. Aiuto! (csf)
da Alessandro Ceratti
L’amico Freda parla di donchisciottismo razionale. Se si tirano in ballo gli ossimori vuol dire che davvero ci si sta arrampicando sugli specchi.
da Piergiorgio Welby
Bossi: sì ai cannoni!
di Emanuele Macaluso (per Il Riformista)
Titolo a tutta pagina dell’Unità di ieri: «Referendum, il caldo fa male al quorum». Chissà perché nel 1991, quando si votò il referendum sulla preferenza unica, gli italiani col caldo anziché andare al mare, come avevano chiesto non solo Craxi ma anche la Dc, corsero a votare. La verità è che il caldo fa male solo alla testa di chi ha fatto quel titolo. Prendersela con il sole, e non con il quesito referendario rifiutato consapevolmente da milioni di persone, significa non voler prendere atto della sconfitta politica di un radicalismo sociale e politico che contraddice l’esigenza di riforme adeguate nel mondo del lavoro. L’avventura di Epifani e dei suoi compagni della Cgil è un capitolo su cui riflettere. E tutta la vicenda del referendum ci dice che, se non si vuole edificare un castello sulla sabbia, con Rifondazione Comunista occorre discutere con serietà i contenuti programmatici per costruire in prospettiva una maggioranza di governo. Non servono gli ammiccamenti di Veltroni, Bassolino e altri che corrono alle urne (senza i loro elettori) per placare l’ira di Bertinotti con il quale amministrano Comune o Regione. La chiarezza anche nel dire no è più rispettosa. Per tutti.
da Claudio Urbani
Monotemi ricorrenti i miliardari sinistri, massima espressione di contraddizione di sinistra. Una distribuzione delle ricchezze più equa non esclude i ricchi, che da duemila anni dovrebbero essere esclusi nei cattolici, professando questa filosofia, la carità, come pilastro fondamentale: ma nessuno si scandalizza dei cattolici ricchi, né dei cattolici ipocriti. Così il massimo esponenete del cattolocesimo in Parlamento, Casini, divorziato convive con una ricchissima fanciulla di venti anni più giovane; l’ Italia è guidata da un Presidente “irreprensibile” presunto piduista, presunto corruttore di giudici, presunto evasore fiscale, non presunto divorziato, tutte virtù ben noti pilastri di quel Cattolicesimo di cui sono rappresentanti illustri e fulgidi esempi: ma i cattivi esempi sono e rimangono i comunisti ricchi.