di Adriano Celentano (www.clancelentano.it)
Sul sito del molleggiato il Celentano-pensiero, qualcosa fra Alberoni e il bagwan Raijsneesh
LA VITA E’ UNA CONTINUA PROVALa nostra scontentezza, a volte, deriva dal fatto di non avere individuato la DIREZIONE giusta. Quella direzione che a un certo punto della vita, ti mette di fronte a un bivio e ti dice ciò che puoi e non puoi pretendere. Una direzione che quando è giusta, illumina il tuo cammino e i sogni impossibili, a volte, si realizzano. La vita è una continua prova, un continuo aggiustamento del nostro essere.
E’ IL MOMENTO DI GUARDARSI DENTRODio ci ha dotati di tutti gli strumenti necessari per l’attraversamento di questo sentiero che, se pur solo di passaggio, non Lo vuole di guerra, ma di felicità. Da principio abbiamo l’arma della giovinezza: ci sentiamo forti e immortali… a tal punto che dimentichiamo Colui che ce l’ha donata. Ma quando poi, col passare degli anni, quest’arma comincia a spuntarsi, ecco che abbiamo un tempo per ridestarci e fare le nostre scelte… Ed è proprio attraverso di esse che si decide il nostro futuro. Qualcosa mi dice che c’è un momento in cui bisogna guardarsi dentro, per capire meglio come siamo messi fuori, badando che sia i pensieri che il corpo non sfocino in una obesità irreversibile.
NON MANGIATE CASTAGNE QUANDO CI SONO LE CILIEGECome la natura, anche la felicità ha le sue quattro stagioni: in ognuna di esse germoglia una gioia diversa, che va a compensare il frutto mancante che c’era nella stagione precedente. Ma se ci intestardiamo a voler mangiare le Castagne anche quando ci sono le ciliegie, ecco che avviene l’intoppo. Scatta l’ingordigia. Non ci basta più una stagione, ne vogliamo quattro per volta e allora tutto si appiattisce mentre tutto muore. I cambiamenti, le diversità, i gusti, il piacere della dolce attesa mentre sei intento a preparare l’atmosfera giusta per quando Lei varcherà la soglia della tua stanza…Tutto questo ed altro, verrà ucciso in nome di quell’egoismo che ognuno di noi ha dentro e che se non è tenuto a freno diventa poi cattiveria, violenza, criminalità organizzata… ed è la fine.
SI PRETENDE DI ESSERE AMATI SOLO PERCHE’ LEI HA GIURATO FEDELTA’Ma siccome tutto ha un inizio, è durante l’inizio che bisogna intervenire. Si comincia a uccidere le persone con la mancanza di un sorriso o di un saluto ben fatto. Si pretende che i propri dipendenti debbano lavorare per il solo fatto che percepiscono uno stipendio. Per cui nient’altro va loro aggiunto, tanto meno un sorriso, oppure si pretende di essere amati solo perché Lei ha giurato fedeltà davanti al prete…
…ma se Lei non ti ama più, non sarà colpa tua?
ANCHE UNA BANALITA’ PUO’ STIMOLARE L’EREZIONEDicono che l’amore è un fuoco che bisogna tenere sempre acceso e io ne sono convinto. Sempre acceso con tutte le attenzioni che l’amore richiede; ma soprattutto, non bisogna mai stancarsi di variare il palinsesto. Non adagiarsi sui soliti programmi prevedibili in ogni loro mossa. È la prevedibilità che uccide più di tutti, l’amore. Piuttosto, Meglio spegnere il televisore per due o tre giorni. Così quando poi lo si riaccenderà, anche una banalità potrà stimolare l’erezione…
CHI AMA L’AMORE NON PUO’ AVERE PAURA DI SANTOROMa l’amore è anche democrazia, libertà di pensiero e d’azione altrui. Chi ama l’amore non può aver paura di Santoro, ma piuttosto di “Domenica in” e “Buona domenica”…L’amore è generosità e nobiltà d’animo. Non disperarti se Lei ti tradisce, fai conto di averle fatto un regalo, avendole dato modo di provare uno diverso da te… cosa te ne frega se lui è di sinistra, tu che sei di destra non sei certo migliore di lui e Lei apprezzerà questo tuo modo di agire, ti guarderà sotto una luce diversa, che prima non conosceva.
da Gianni Guasto, Genova
Pisanu, Casini, Pera, Buttiglione e Fisichella, sono degli sporchi illuministi! Non chiamiamoli comunisti, perché se no, facciamo ridere persino le vacche della Val Trompia. Ma illuministi buonisti sì, perdio, ed estranei alle tradizioni del popolo che è contro l’illuminismo, e la Chiesa modernista! Più o meno così si esprime l’onorevole Cè: per l’esegesi delle fonti storiche si veda all’indirizzo http://www.diario.it/?page=wl03062603. Se fossi nato dalle parti del Po, mi arrabbierei: trattare, le culture alpina e padana come zotiche e forcaiole, è cosa che dovrebbe offendere i cittadini di quelle civilissime terre.
da Vittorio Grondona
La recentissima legge salvaprocessi è stata dichiarata chiaramente incostituzionale da moltissime personalità che se ne intendono. Il nostro Presidente in sola mezza mattinata ravvisava che invece non c’era nulla di chiaramente anticostituzionale ed ha quindi promulgato la legge… Tanto se la vedranno coloro che se ne intendono, avrà forse pensato. Filippo Facci su “Il Giornale” se la prende con il PM Bocassini, il quale, secondo lui, non avrebbe dovuto “incazzarsi” di fronte ad un provvedimento che ufficialmente stabilisce per decreto che la legge non è uguale per tutti e che di fatto vanifica anni di lavoro e di ricerche doverosamente spesi per fare chiarezza su un delitto vergognoso come quello di corruzione di giudici. Il solito Giuliano Ferrara saluta trionfante l’arrivo della terza repubblica… Ed io che faccio? Con questo caldo ho pensato di mettermi in poltrona con accanto una bella birra gelata a guardarmi un bel concerto. Nell’intervallo, pensando al Cavaliere e per far contento il Presidente, canterò timidamente l’inno di Mameli, opportunamente modificato in “Fratello d’Italia”… Tutti gli altri italiani, meno quattro, infilati dentro tanto per non dare nell’occhio, sono solo fratellastri.
Caro Vittorio, mi consenta. Il presidente della Repubblica non ha poteri politici e nemmeno può essere confuso con la Corte Costituzionale. Cerchiamo di non scostarci troppo dal diritto. E anche secondo me Ilda Bocassini poteva risparmiarci, in sede processuale, la sua opinione sulle leggi promulgate. Che poi tutto quello che succede fa schifo, è vero. Ma è la poltica, l’unica arma, e il voto. Bisogna vincere le elezioni, bisogna presentarsi compatti alle elezioni. Avevamo una risorsa e l’abbiamo mandata a Bologna a battersi con Guazzaloca. Una stronzata. E la colpa, stavolta, non è davvero di Berlusconi. (csf)
dall’avvocato Lina Arena
Mi associo alla rabbia degli iraniani ed invoco l’aiuto americano per azzerare il potere degli ayatollah. Certamente il popolo iraniano ansioso di libertà non si rivolge al POPOPO (sinonimo dei sinistrismo italico radical chik) ma chiede l’intervento di Bush. Le bandiere rosse ormai sono intinte nel sangue e destano solo orrore. Non hanno mai liberato alcuno. Hanno solo simboleggiato schiavitù e morte.
Voi guerrafondai dove vi fermerete? Volete bombardare il mondo? Avete bisogno di una lista di Paesi da liberare a forza di missili? ( csf)
di Emanuele Macaluso (per Il Riformista)
Contrordine compagni! – con questa espressione Giovannino Guareschi negli anni cinquanta metteva alla berlina la disciplina dei comunisti che, di fronte all’ordine dei capi, cambiavano idee e fronte. Nella burla guareschiana c’era una parte di verità, non tutta la verità, perché nel Pci la discussione, dentro le mura del centralismo democratico, c’era eccome. E i cambiamenti di posizione avevano un minimo di motivazione. Quel che oggi vediamo nella Casa delle Libertà (sic!) su questo terreno fa rimpiangere il «contrordine compagni». Il caso della Lega – che dopo avere comunicato attraverso una solenne dichiarazione del capogruppo alla Camera, Cè, che i leghisti non avrebbero partecipato al dibattito sull’immigrazione, nello spazio di qualche ora decide di parteciparvi – è solo un anello di una lunga catena di dietrofront. In questo e in altri casi, gli ordini e i contrordini non vengono da Bossi, ma da Berlusconi. Tuttavia non tutti i «contrordini » sono da biasimare, possono esprimere un ripensamento reale. Guareschi non c’è più, ma lasciateci immaginare una sua vignetta che dice: «contrordine italiani moderati, sul Cavaliere ci siamo sbagliati».
da Guglielmo Venturi
Concordo pienamente con l’ esortazione di Filippo Facci ad abbandonare ogni forma di stereotipo verbale. Mi chiedo infatti in quale altro paese sarebbero ulteriormente sopportati slogan, frasi fatte e sciatterie espressive usate reiteratamente dalla stampa e da fruitori di blog, così come è ormai mal-costume in Italia.
di Paolo Bortolussi
Dal 2004 in Italia ci sarà una riduzione del 4% degli extracomunitari. Infatti con l’ingresso della Polonia nella comunità europea i 60000 polacchi residenti in Italia non saranno più considerati tali. (Da “Il Giornale”)
Risolto il problema. Facciamo entrare l’Africa nella Comunità Europea e non avremo più extracomunitari in Italia (csf)
da Claudio Molinari
Per favore non andate a vedere il sito di Previti. ormai il numero di visitatori di un sito é denaro, e dato che il nanopelato ha ridotto la politica a mercato é facile immaginare l’uso di questa moneta. voi giornalisti volete leggere i documenti del processo ? chiedete ai Tribunali. facile dire che non c’é traccia dei movimenti di denaro, ma come farete a individuare gli altri omissis ? per favore non visitatelo, anzi spargete la voce: la “verità” di Previti deve rimanere il più possibile inascoltata. nella società della comunicazione non si sottilizza su accessi critici e accessi solidali: basta il numero che, come insegnano i sondaggi inventati dal nostro ultimer, comunque ha un peso.
No, caro omonimo. Per molti motivi. Primo: il numero dei visitatori di un sito NON è denaro. E comunque non è certo il denaro che manca al noto Previti. Secondo: bisogna essere curiosi e leggere tutto. Terzo: più si conosce di Previti e meglio è. Quarto: chiedere ai tribunali? Stai scherzando? Hai presente che cosa sono i tribunali? (csf)
da Gianluca Freda
In quale altro paese del mondo il governo è così impresentabile che un giornalista suo seguace, non avendo più frecce al suo arco per elaborarne una difesa, fosse anche d’ufficio, deve chiedere orwellianamente la soppressione delle locuzioni scomode al potere, come ad esempio quella che recita “in quale altro paese del mondo…”? In quale altro paese del mondo l’incipit “in quale altro paese del mondo…” è così capillarmente e disperatamente diffuso?
Gianluca, mi verrebbe da darti ragione se non mi ricordassi della mia avversione per i luoghi comuni. Anche io dico spesso: negli Usa certa gente che si ispira al liberismo americano sarebbe da tempo in galera. Ma poi mi pento. Guardiamoci negli occhi. Siamo qui. Massacriamoci. Ma qui. Senza stare troppo a guardare in quale altro paese del mondo. (csf)
da Claudio Urbani
Il “bacio” dato da un ” tombeaur des femmés” come Berlusconi potrebbe essere semplicemente un segno di senilità, ma il fatto che questa volta sia stato ” Gesù” a darlo a Giuda la dice lunga ma ancora più lunga lo dice il fatto che questa volta il rospo è rimasto tale.
Il bacio di Totò, il bacio di Silvio. Ma se la gente la smettesse di baciarsi? Il bacio, dicono, è quel che rimane della forma arcaica del bambino che si nutre del cibo masticato che la mamma gli passa attraverso la bocca. Bossi si nutriva o Silvio si nurtriva? In entrambi i casi, che schifo! (csf)