da Primo Casalini, Monza
Sono tecnicamente ingolosito dall’eventuale match di Guazzaloca con Cofferati. Roba da NBA. A parte il mio tifo personale per il cinese, credo che Cofferati possa vincere, proprio perché viene da fuori, cioè per il motivo che dovrebbe essere un handicap.
Francamente Cofferati a Bologna mi sembra un buttar via risorse (csf)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Trovo vergognoso come “politicanti di parte” nella funzione di difensori di “politicanti per interesse”, possano impunemente oltraggiare le Corti della Repubblica. Questo ignobile esercizio viene continuamente esercitato anche dagli altri politicanti del medesimo partito dei politicanti per interesse. Se è vero che Berlusconi è stato eletto dal popolo sovrano, come non perde occasione di ricordarci, è altrettanto vero che di quel mandato, Berlusconi, ne sta facendo un uso esclusivo e personale.
Unica consolazione: se ne stanno anche accorgendo molti di quelli che lo hanno votato.
da Vittorio Grondona
E’ sorprendente la lucidità di Natalino quando ci racconta episodi e responsabilità politiche dei fatti passati. Per una persona normale è quasi impossibile far fronte a tanta sicurezza solo con la memoria, sarebbe necessario documentarsi ogni volta, ma non è sempre possibile. Per quanto riguarda l’ex Presidente Scalfaro, da bravo teleguidato, Natalino ripete esattamente il “qua qua” del Senatore Schifani, peraltro ampiamente sconfessato dal successivo intervento a titolo personale del Senatore a vita, strategicamente non trasmesso in diretta e faziosamente riportato “storpiato” dai media governativi. Ritenere lecito commettere gli errori perchè fatti anche da altri è una convinzione diabolica (Craxi docet). L’unico comportamento logico da tenersi in presenza di un riconoscimento di errore è quello di evitare di ripeterlo. E qui non centra destra o sinistra, vale per tutti!
da Gianluca Freda
Natalino ribadisce ormai ad ogni intervento l’unico argomento rimasto nella faretra dei berlusconiani: noi siamo malfattori, però anche quegli altri non scherzano. Con argomenti del genere qualsiasi malfattore si beccherebbe un paio d’anni aggiuntivi per oltraggio alla corte, come è probabilmente destino del Nano e del suo entourage. Senza contare che esistono diversi livelli di indecenza e Scalfaro non ha mai caldeggiato leggi fatte su misura per i propri problemi. E che i comunisti non avranno realizzato il Paradiso in Terra, ma hanno permesso la nascita di tutti i diritti posti oggi a tutela dei più deboli, scusate se è poco. I risultati di Berlusconi, invece, quali sarebbero?
GIANFRANCO MICCICHE’, sottosegretario all’Economia, è il viceministro rimasto impelagato in una storia di droga. Come consumatore, intendiamoci. Reato minimo. Il reato diventerebbe un po? più grosso, perlomeno più imbarazzante, se fosse vero quello che si sospetta, e cioè che lui la droga se la faceva portare direttamente al ministero. E se fosse vero, sarebbe ancora più imbarazzante perché lui questo fatto lo ha sempre negato. Ha perfino negato di conoscere intimamente il suo eventuale fornitore, Alessandro Martello. Assumere droga, a mio giudizio, rientra nella sfera delle libertà individuali. Mentire, se si è amministratori pubblici, rientra nei comportamenti spregevoli. Chiedetelo a Clinton, chiedetelo a Nixon. Bene. Deposizione spontanea sotto giuramento di Micciché: ‘Io non ho mai frequentato il Martello al di fuori della campagnaelettorale’. Ed ecco uno dei tanti scambi di messaggini (Sms) tra i due. Micciché a Martello: ‘Mi chiami appena puoi, Ale’. Martello a Micciché:’?’. Micciché a Martello: ‘!’. Martello a Micciché: ‘?!?’. Micciché a Martello: ‘Suca’. Avete assistito a un clamoroso caso di scambio di messaggini a fini elettorali.
FLAVIO CATTANEO, il nuovo direttore generale della Rai, forse è il vero destinatario delle critiche di Marcello Veneziani, consigliere di amministrazione della Rai, per il continuo uso dell’inglese perfino nelle sigle delle varie branche dell’attività Rai (Rai fiction, Rai educational, Rei News, ecc.). Per Cattaneo ‘il lavoro è una mission’. E poi: ama ‘lavorare in team’. Wow! Micciché direbbe: ‘Suca’
TULLIO LANESE, presidente dell’associazione arbitri italiani, spiega che le giacchette nere diventeranno bianche. A me facevano già schifo colorate, figuriamoci bianche. Nello sport io sono conservatore. Odio quando cambiano i regolamenti. Per me il salto in alto dovrebbe essere sempre ventrale, gli sciatori da fondo dovrebbero fare sempre il passo alternato e il tie break è una cosa orrenda. Sono rimasto scioccato quando ho visto i giocatori di calcio pieni di pubblicità neanche fossero degli slalomisti e ho avuto una vera e propria crisi quando mi sono accorto che i tennisti stavano abbandonando il bianco per il colore. Ma gli arbitri bianchi no! Se ne incontro uno gli tiro una manciata di riso e gli attacco i barattoli dietro la macchina.
Claudio Sabelli Fioretti
Un lobbista ha proposto la pubblicazione integrale dell’Art. 18 delle Statuto dei lavoratori. Mi pare un buona idea. Lo trovate in Documenti (csf)
da Marco Foraggi
Se il momento storico mette a disposizione solo un sistema elettorale maggioritario, all’interno del quale è palesemente impossibile realizzare alcun progetto disocietà costruito su degli ideali, il vero politico di sinistra cosa fa? Si appiattisce su posizioni di centro identiche a quelle dei propri avversari per “vincere le elezioni” (mi fa un po’ ridere questa locuzione), o si deve dare alla rivoluzione?
Ok, oggi mi sento trionfalista, forse eccedo, ma ciò dipende dalla sconfitta del nano, non dalla convinzione che la vittoria della sinistra sia meritata. Quanto al massimalismo e all’integralismo del centro sinistra, volesse Dio ci fossero. E soprattutto volesse Dio ci fosse un progetto utopistico, visto che bisogna “partire” da ciò che il momento storico mette a disposizione, non divinizzarlo e rimanerci impantanati. L’utopia, in questo momento, sarebbe l’unica strada di salvezza per la politica e per il mondo, e il guaio di questa sinistra è proprio che sembra averla esaurita.
Sono da anni un ammiratore di Mc Donald’s. Per le stesse ragioni per cui ammiro l’IKEA. Sono fenomeni giustamente studiati nelle migliori università, perchè hanno portato vera e grande innovazione di cui tutti fruiamo. Anche quelli che non ci vanno. Mi ricordo tante drammatiche “hostarie” e cineserie in cui non era il caso di mettere il naso in cucina ed in cui piuttosto che andare alla toilette era meglio “scendere in campo”. E gli ettari di venditori di camerette a segatura portante. Il bovèrismo, poi, è peggio del bovarismo. Proprio per questo ce l’ho con quelli della mucca Ercolina, che hanno tutto il tempo di trattoreggiare, visto che le vacche le mungono i sikh. Proprio per questo ce l’ho con un concessionario dello stato che si impadronisce dello stato. Il mercato, o è affollato, o non è mercato, ma economia curtense, in cui si è costretti a comprare tutto dal signore. Esiste un imprenditore in Italia che può scegliere di non farsi pubblicità con Mediaset? E’ il feudalesimo, bellezza.
Ogni settimana contiamo sfiduciati le vittime degli incidenti stradali, peraltro sempre più numerose. Solo un anno fa qualcuno, che probabilmente per questo avrà pure ottenuto una promozione, ebbe la graziosa pensata di bbligare anche di giorno l’accensione dei fari sulle autostrade e su alcune superstrade. Tutti avevamo pensato, o meglio gli opinionisti dei media ci avevano fatto pensare, che un tale innovativo provvedimento fosse davvero l’uovo di Colombo e pertanto ci siamo accollatti di buon grado il relativo onere fiduciosi di ottenere come conseguenza una riduzione significativa degli incidenti. Ciò non è avvenuto, anzi i morti sono tristemente aumentati. Fra poco andrà in vigore il nuovo Codice della Strada con caratteristiche da fare rabbrividire anche il più corretto automobilista. Pare che il nuovo editto stia già ora procurando il terrore fra i sudditi. Non voglio però essere pessimista, anzi spero sinceramente che la nuova disciplina abbia il benefico effetto di fare trascorrere a tutti una serena domenica finalmente senza incidenti, perché sarebbe inaccettabile scoprire che, come sta succedendo per i fari, anche le nuove severissime regole procureranno il solo effetto di impinguare le casse delle amministrazioni pubbliche e delle scuole guida. Io credo che l’insegnamento dell’educazione, in questo caso di quella stradale, sia sempre più utile e fruttuosa del bastone, nonostante tutto!… E l’Europa? Si adeguerà a noi questa volta?