di Alessandro Robecchi (per Il Manifesto)
Il lavoro è un diritto. Giusto. Date la vostra disponibilità e avrete un diritto a chiamata. Cioè funziona così: vi telefona l’azienda e vi dice, scusi, signor Gino, abbiamo un picco di produzione imprevisto, venga a lavorare un po’, perbacco, è un suo diritto. Per i diritti occasionali, invece, c’è il buono-lavoro. Vai in un’apposita agenzia, compri un buono da un’ora (7,5 euro comprensivi di optional welfare, souvenir del passato comunista tipo Inps) e hai comprato un’ora di qualcuno. Diritti? Ah, aspetti, le do il buono. Non sottovalutate la cosa: uno può avere nel portafoglio, per così dire in contanti, un centinaio di ore di lavoro di altra gente. Fa ridere, ma mica tanto: qualcuno gira per la città con qualche ora del tuo tempo in tasca, accanto alla patente e alle banconote. Ci sarà gente che perde a poker due anni di babysitter. Il gratta e lavora è allo studio, naturalmente. L’imprenditore prende il caffè al bar e distrattamente, gratta via la vernicetta da un cartoncino. Oplà, ha vinto sei ore di facchinaggio ritirabili presso l’apposita agenzia. Lo staff leasing è un’altra cosa ancora: puoi avere la fabbrica, il magazzino, i macchinari. Ma puoi non avere i lavoratori.
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da Claudio Urbani
Oggi, 11 aprile, data attesa da settimane da milioni di italiani per le rivelazioni di Berlusconi ” terrificanti” al processo SME, le aspettative non sono andate deluse. Pur assente Lui, Pecorella, avv. o on., fate voi, ha introdotto l’Applicazione Preventiva delle future leggi. Praticamente ha sostenuto che se in Parlamento giace o è in discussione una legge, questa sia immediatamente applicata! Grandioso, nuovi ed ampi orizzonti si aprono nell giurisprudenza! Intanto possiamo cominciare a pagare meno tasse, visto le future diminuzioni delle aliquote, i vigili potranno farci pagare anticipatamente le multe sul futuro Codice della Stada- a proposito, avete visto la norma sul giubbotto rifrangente in caso di incidente? Lo dovranno indossare tutti gli occupanti, quindi se ne dovranno avere in auto tanti quanti i posti-. Chicca finale: Pecorella ha sostenuto che l’imputato e il Presidente del Consiglio, non il sig. S.Berlusconi !!
da Livia Ortu – Roma
A distanza di pochi mesi la danno già per bruciata: Lucia Annunziata sta per essere scaricata; in molti ci eravamo illusi di avere una possibilità per una tv di stato diversa: nuovi programmi, maggior serietà, basta i giochini dopo il tg…. Invece in questi mesi abbiamo avuto un ritorno di personaggi mediaset scaricati , Lippi, Balestri, Ruta ecc. ecc, annunciati come un grande affare come per esempio Bonolis che negli ultimi tre anni è riuscito a fare programmi solo trash, pesanti e vuoti nello stesso tempo; con il curriculum che ha gli è stato assegnato anche il programma domenicale in genere considerato per le famiglie. Inoltre i direttori dei TG sono sempre gli stessi e quindi l’informazione è garantita (per la maggioranza) ed ogni sera le opinioni di Schifani ci vengono regolarmente somministrate come una “efficace” medicina. Dopo due giorni dalle elezioni amministrative il TG1 rietene oppotuno non commentare i risultati, tanto non contano perchè hanno votato in pochi. L’illusione è durata poco: siamo sicuri che Lucia farà di tutto per resistere, si sa è una tosta ma sarà comunque costretta a lasciare. Paolo Mieli aveva visto lungo!
di Emanuele Macaluso (per Il Riformista)
Sono dieci anni che sento tuonare contro le «appartenenze» politiche, considerate il male assoluto della democrazia. Oggi il tema si riaffaccia sul versante opposto: la crisi della Casa delle Libertà, si dice, è crisi di appartenenza. Bossi presenta liste per segnalare la propria identità. Fini avverte che An sembra solo una corrente del partito berlusconiano. Gli ex Dc non vogliono rifare il partito dello scudo crociato, ma quel simbolo lo mettono sempre più in evidenza e attorno ad esso si radunano per segnalare una appartenenza. Insomma il berlusconismo è stato ed è ancora un surrogato di identità sommerse, ma non ne dà un’altra e non può durare a lungo. Anche nel centro-sinistra si riparla di un’anima socialista da riscoprire, e la Margherita, che mostrava vitalità, soffre ora di identità. Nei Ds il rapporto tra ieri e oggi è ancora aperto. Da tale punto di vista queste elezioni segnalano un problema irrisolto: il provvisorio non regge, il vecchio non è riproponibile, il nuovo non ha radici e non sollecita appartenenze identificabili in valori, programmi, partiti (rinnovati, ma partiti). Ci sono invece fanatismi, personalismi e opportunismi indecenti. Discutiamone.
da Giulio Pianese, Milano
Si tratta di una virata cromatica inaccettabile. Un vigliacco tentativo di sfuggire alle catalogazioni della saggezza proverbiale, quella che giustamente dice: “Li peggio so’ sempre i neri: preti, fascisti e arbitri”.
da Vittorio Grondona
Gentile Avv. Lina Arena, riferisca al suo amico che le amicizie e il nome non contano proprio nulla per vincere una causa. Ciò che conta è dimostrare di avere ragione, come ha fatto Santoro. Per quanto riguarda poi i comunisti che Lei, come il Cavaliere, vede in ogni cantone, si consoli, quei pochi rimasti, i più cattivi, hanno cambiato bandiera e ripudiato il passato… Stufi di essere sbandati e senza Dio, si sono messi carponi ad adorare l’Unto del Signore! Chi avrebbe mai immaginato una simile disfatta ideologica?
da Piergiorgio Welby
Chi non ricorda La maestrina dalla penna rossa? (…) Oggi che il Cuore non è più à la page, la nostra “educazione” è nelle mani dei Maestrini dalla penna blu. (…) Vogliono insegnarci come nascere: no con l’eterologa, no con la FIVET, no con metodi invisi all’oltre Tevere. Vogliono insegnarci a mettere su famiglia: o ci adeguiamo all’olografia da santino Ottocentesco o siamo fuorilegge. Vogliono insegnarci i loro vizi ma aborrono i vizi degli altri: un litro di Chianti in autostrada sì, una canna sul cesso di casa no! Vogliono insegnarci ad evitare la luganega ed il lardo di Colonnata in favore di mezza carota e una patata lessa. Insomma, non solo vogliono insegnarci a vivere…vogliono anche insegnarci a morire, senza il loro benestare non potremo lasciare, insalutati ospiti, la comune. (…) Questi Maestrini ignorano il dubbio, le doppie verità, il pensiero debole, la polisemia dei valori. Hanno menti robuste e monolitiche come i quarti posteriori di un cavallo normanno e tirano…tirano…con tutto il loro peso verso l’unica meta che conoscono: l’altura appagante di una cattedra dalla quale esercitare un potere qualsiasi. (…)
Domani, venerdi 13 giugno, finisce l’esilio. E poiché il popolo non può aspettare, in diretta su Caterpillar (Rai 2, ore 18, puntuali) incontrerò i fans descanottados (ringraziamo ancora una volta il nostro amato sponsor MAGAZZINI SALANI che ha realizzato le splendide canotte), e insieme raccoglieremo in apposite ampolle l’acqua sacra del Rubicone, poi zomperemo il fiume e di corsa affronteremo la Lunga Marcia che ci porterà, dopo 6 chilometri, a Santarcangelo di Romagna dove entreremo tra ali di folla osannante verso le 18 e 30, cercando di interrompere le chiacchiere di Cirri e Solibello.Quello che succederà dopo non si sa. So solo che dietro pressanti insistenze, accompagnato dalla Banda Osiris, canterò “La canzone popolare populista”, un ritmo popolar populista frenetico che ha già scalato le vette delle Hit Parade mondiali. Sabato alle 16 e 30, sotto un sole bollente, incontreremo in una storica partita di pallastrada (arbitrata dal Gran Bastardo Davide Riondino, alla presenza di Stefano Benni) i rinnegati di Caterpillar. Descanottados contro Caterpillar. Sul risultato non si possono avere dubbi, ma poiché l’arbitro è un Gran Bastardo, qualche dubbio è meglio averlo. Appuntamento a domani. Il popolo non può aspettare.
Claudio Sabelli Fioretti
da Guglielmo Venturi
E’ indubbio che tre bottoni possono essere “melius che uàn” per certe persone: dovrebbero contribuire a mantenere collo e testa più verticali. Se poi questa camicia divenisse trendy, non è da escludere che la cucitura posteriore possa essere, in futuro, sostituita da una stecca rigida,come quella usata dalle vecchie bustaie per signore extra large, e tale da consentire una postura della schiena più eretta. Un simpatico coordinato della suddetta camicia potrebbero essere dei pantaloni in tessuto inamidato, anzi, ingessato. Si potrebbe così produrre una vera rivoluzione del costume : il raggiungimento della posizione eretta, per centurie di portavoce, conduttori televisivi, giornalisti, avvocati et laudatores del nostro ” messaggero di pace” in Medio Oriente.
Luca Sofri, del quale si mormora che stia traslocando dal Foglio al succedaneo arancione il Riformista, segnala queste splendide camicie Rinaldi con tre bottoni sul colletto. Un vero gioiello. Mandatemene un Tir (csf)