da Claudio Urbani
L’ennesima perla del Cavaliere che usa lo Stato unicamente Pro-Domo sua, come si evince chiaramente da quanto pubblicato oggi sulla riforma dell’Avvocatura di Stato….: il decreto legge che, giusto una settimana dopo l’arringa dell’avvocato Domenico Salvemini al processo di Milano, è finito sul tavolo del governo.(…).Ma la perla del decreto è racchiusa nell’articolo 2. Stabilisce che l’Avvocatura dello Stato non può più costituirsi parte civile nei processi penali ma soltanto in sede civile. (…) Comma successivo: (…) “la costituzione di parte civile delle Istituzioni cessa di produrre qualsiasi effetto”. Si comincia da capo, i danni si possono chiedere solo in un nuovo processo civile. Ora, quali sono i processi penali pendenti che premono alle porte dell’Avvocatura? Passando al setaccio i procedimenti, se ne scopre solo uno: lo stralcio Sme per il presidente del Consiglio. (…)
Non è proprio così, ma quasi.
Clamorosa dimenticanza. Nei meandri del Caterraduno di Santarcangelo e della Grande Adunata del Partito Popolare Populista circola un clamoroso Cd realizzato dalla Banda Osiris nel quale oltre alle loro sigle di quest’anno sono ospitati anche tre storici documenti della vita del Papopo. Il primo è il discorso a reti unificate che il subsegretario del Papopo (io) diffuse a fine anno ad Andalo. Il secondo è la registrazione live dell’Inno del Papopo realizzata sempre ad Andalo con l’aiuto della Orchestra Sinfonica Giovanile di Genova. Il terzo è La canzone Popolare Populista (Il popolo non può aspettare) che sta scalando come voi tutti sapete le classifiche delle Hit Parade di tutto il mondo. Novità sensazionale: il discorso del subsegretario è in traccia Cd-Rom, il che vuol dire che potete anche vederlo. Cosa da non perdere.
Alle 18 in punto, appuntamento sul ponte sul Rubicone per l’inizio della lunga marcia che i descanottados del Papopo intraprenderanno destinazione Santarcangelo di Romagna. Raccoglieremo in apposita ampolla la sacra acqua delo storico fiume e poi trarremo il dado zompandoci sopra. Il tutto in diretta su Caterpillar, Rai Due.
da Giuseppe Candiani
Ho letto la sua intervista a Michele Santoro su Sette e come al solito quando si tratta di personaggi della sinistra, sull’argomento soldi il nostro “perseguitato”, ha glissato. Che problemi ci sono a dire quanto si guadagna? I nostri (la premiata ditta gino & michele, fabio fazio e decine di altri) vengono colti da timidezza/riservatezza quando devono parlare appunto del “VIL DANARO”. Trovo la cosa inappropriata.
C’è del vero in quello che dice. Però la riservatezza a non parlare del vil danaro è una caratteristica generale, che non vede colori politici. Spiace vederla praticare da gente che non si dovrebbe vergognare di parlare dei propri, onesti, guadagni. (csf)
dall’avv Lina Arena
Se grazie alle canotte avete conquistato il mercato non pensate di aver già saldamente afferrato il potere? In fondo, avete fatto lo stesso percorso del cavaliere: prima il mercato e poi lo scettro. Auguri!Il popolo non può aspettare, cara avvocata, è sempre più impaziente. (csf)
da Carlo Catalanotti
Si, sono di sinistra e orgoglioso di esserlo al punto tale che la destra mi fa orrore. Chiedo agli inserzionisti che qui scrivono se ce n’è uno, che è così tronfio come me, da provare lo stesso disgusto nel leggere ogni giorno le stesse e sempre solite faziosità che solo per odio non giovano alla sinistra. Possibile che neanche uno di questi signori abbia voglia di vantare gli ideali che noi abbiamo a differenza della destra? Se ci sei batti un colpo.
da Vittorio Grondona
Excalibur è roba da ridere! Questa mattina ho ascoltato con molto interesse la trasmissione radio anch’io di Margherita Di Mauro sull’art. 18. Per i sostenitori del sì non c’è stato praticamente spazio: quel poco concesso, fra l’altro ottenuto su protesta esplicita di Salvi, era interrotto proprio nel vivo del ragionamento dall’intraprendente conduttrice. Il discorso più significativo e di evidente scarsa sensibilità sindacale l’ha fatto in chiusura il sindacalista, si fa per dire, Angeletti: è meglio dare soldi al licenziato senza giusta causa che reintegrarlo nel posto di lavoro. Angeletti, che probabilmente non ha mai lavorato sotto padrone, dovrebbe almeno immaginare che dimostrare di essere stato licenziato senza giusta causa richiede pratiche legali tutt’altro che a buon mercato. Spesso l’indennità ricevuta non riesce nemmeno a coprire le spese. Non mi stancherò mai di dirlo: si faccia prima una legge migliore dell’art. 18, solo dopo se ne potrà discutere. (segue oltre le 500 battute)
L’estensione dell’articolo 18 alle imprese con meno di 15 occupati, oggetto del referendum del 15 giugno, riguarderebbe 3 milioni di lavoratori (il 34% degli occupati) e 900 mila imprese (il 91%). Se mai qualcuno avesse dei dubbi, dovrebbe semplicemente riflettere su queste cifre, pensare a quanti siano negati dei diritti accordati a tanti altri, a quante famiglie sono coinvolte e quanti rischi corrono tutte queste persone.
da Alessandro Ceratti
Fraticelli invita la sinistra, o meglio, il centro sinistra a proporre un progetto politico realistico e non utopico poiché il compito del politico è quello di realizzare il migliore progetto di quelli possibili. Foraggi risponde che in questo modo il politico di “sinistra” si trova costretto ad appiattirsi su posizioni di centro identiche a quelle degli avversari. Che cosa significa ciò? Che, se quanto detto è vero, i progetti di sinistra sono non solo velleitari ma obbiettivamente sbagliati. A questo punto meglio lasciar perdere la sinistra e diventare tutti degli autentici liberali (come un po’ per volta -troppo lentamente però- stanno facendo i riformisti DS). In fin dei conti se la sinistra non può realizzare i suoi progetti più autentici e che la identificano significa semplicemente che la sinistra ha torto.