dall’avvocato Lina Arena
Ho fatto un’amara esperienza: nel corso di una vivace polemica con un intellettuale comunista, di appartenenza accademica, ho dovuto constatare un aperto risentimento non appena gli è stato rivolto l’appellativo di ” comunista”. Strana coalizione quella di sinistra! Adulano i comunisti per sperare di vincere e poi si offendono se taluno, magari per errore, li qualifica comunisti! Sul fronte del successo elettorale della destra liberale mi è gradito comunicare che il gruppo dei LAICI ha conquistato un seggio nel consiglio provinciale di Catania. E’ già tanto. Da oggi il gruppo lavorerà per incrementare le adesioni e si batterà per stampare un altro quotidiano a Catania. La sinistra non ha mai lottato per la libertà di stampa e per il pluralismo delle testate. Toccherà adesso ai LAICI, formati da repubblicani, radicali e liberali, raggiungere questo obbiettivo? Sperare non è male.
da Natalino Russo Seminara
Grondona non si rifugi nei sofismi indietreggiando addirittura fino a Nerone, risponda : Prodi con Sme, Alfa, Nomisma, Iri, Unilever quando mai ha fatto gli interessi dello Stato ? Solito vizio stalinista : se un siciliano vota Bianco e Leoluca Orlando Cascio ( chissà perché si vergogna del secondo cognome ) è “puro”, se vota altri è mafioso. Pensavate ad una spallata ma in sostanza è finita in pareggio ( e noi abbiamo il vantaggio accumulato il 13 Maggio ), ma non disperate ci sono sempre i Giudici. (…) Csf, dopo i fotomontaggi del Tg1 Zaccariano pro D’Alema, Bindi e Rutelli ci vuole una bella faccia di tolla per criticare il Tg1 di Mimun.
da Gianluca Freda
Uno dei tanti motivi per cui voterò SI al Referendum è proprio di impedire che i datori di lavoro rispondano ad un diverbio, anche acceso, con un dipendente con il licenziamento in tronco anzichè con argomenti. In vita mia avrò litigato cento volte con i datori di lavoro, non sempre a torto, e solo in quel paio di casi in cui non avevo l’art. 18 a tutelarmi la faccenda si è chiusa con il licenziamento. Negli altri casi, passata la bufera e chiariti i punti di vista, i rapporti sono nettamente migliorati. L’art. 18 ha, tra gli altri vantaggi, quello di impedire ai datori di lavoro reazioni emotive di cui spesso, calmatesi le acque, sono i primi a pentirsi.
da Vittorio Grondona
Spero che Giorgio Trono sia l’unico a credere che l’art. 18 obblighi il dipendente ad essere integrato in caso di licenziamente senza giusta causa, o forse ce ne sono altri? A parte il fatto che l’offesa potrebbe essere comunque una giusta causa di licenziamento, si tranquillizzi sig. Trono, chi è licenziato non ha l’obbligo di farsi riassumere, è il datore di lavoro che se licenziasse senza giusta causa, “giustamente” sarebbe obbligato a reintegrare il dipendente, solo però nel caso in cui quest’ultimo intendesse avvalersi del suo diritto a non essere licenziato per capriccio del padrone.
da Primo Casalini, Monza
Roberto Tortoli e Giorgio Goldoni, non contenti di etichettare come cretini quelli che non la pensano come loro, aspirano a conoscere dove abitano ed annunciano di sapere finalmente dove stanno di casa tramite l’evidenza dei drappi arcobaleno che non si decidono a sparire. La cosa sa di minaccia, per quanto sfigata, perchè dietro c’è l’ahi che provano ogni giorno alla vista di tali drappi, frutto mediatico di una sinistra fai-da-te. Basta camminare o prendere un treno; si vedono persino dall’aereo, le bandiere. Audience impagabile. Ahi ahi ahi. Ma le minacce è meglio non sottovalutarle, anche se piccine picciò. Sono orientato alla gentilezza, pur nella polemica; meglio non esagerare, però. Suggerirei quindi ai due signori di utilizzare le loro minacce nella stessa modalità con cui il Sor Bossi, loro sodale, intendeva utilizzare il drappo italico.
Sempre in Documenti, un paio di filastrocche di un ingegnere piemontese, Carlo Cornaglia, inviate da una lobbista.
da Piergiorgio Welby
Parliamo fuor di metafora! Si, insomma, facendo i conti della serva. Dopo le ‘grandi etiche’ cattolica e protestante che erano accettate anche dai laici, quale riferimento ideale ha guidato e guida le scelte o le priorità nell’era della tecnologia? La scienza è ancora una ancella o vive in solitudine? Il controverso dibattito sull’embrione è lo spartiacque tra civiltà e barbarie o una zavorra da gettare in mare? È una coperta troppo corta per coprire la nostra cattiva coscienza o un ultimatum rivolto alla scienza? La sacralità della vita umana ed il principio di precauzione sono le insuperabili Colonne d’Ercole o queste colonne le abbiamo superate da tempo e da tempo navighiamo nel gurgite vasto circondati da mostri e sirene?
Piergiorgio Welby si è guadagnato un giro su Documenti, dove segue il suo intervento ben oltre le 500 battute, ma non ci prenda il vizio!
Che Cofferati finisse per dar fastidio a qualcuno era nella logica delle cose. Sbolognarlo però offrendogli la carica di sindaco di Bologna è una mossa politica meschina. Inoltre una possibile sconfitta elettorale finirebbe per confinarlo politicamente per sempre. Io, petroniano doc, preferisco senza esitazione un sindaco bolognese. Bei tempi quelli di Giuseppe Dozza!… Poi non ho mai avuto fiducia di un sindacalista passato dalla parte del comando. Pensiamoci bene, un sindaco proposto dai partiti come potrebbe obiettivamente essere al servizio solo dei cittadini? Cerchiamoci in altro modo un amministratore come si deve, e a Bologna ce ne sono veramente tanti in grado di fare ottimamente il sindaco! Cofferati lasciamolo alla politica nazionale: cono convinto che ne beneficerebbero i bolognesi, i DS e gli italiani tutti!
MIMUN-PIONATI-SCAJOLA, il terzetto si esibisce nel numero della disinformazia. Pionati fa il servizio, Scajola dice il falso e Mimun manda in onda senza precisare che di falso si tratta. Poi si giustifica dicendo che darà spazio alle repliche. In poche parole: se uno va al Tg1 e dice che la Terra è piatta, tranquilli. Nessuno chiarirà che si tratta di una boiata pazzesca ma si darà spazio alle repliche.
CARLO TAORMINA, uno degli avvocati che si aggira dalle parti di Forza Italia, ha aiutato la misteriosa formazione di Iniziativa Comunista a raccogliere le firme a Roma. Poi ha detto che l’ha fatto per aiutare un gruppo che poteva togliere voti a Rifondazione e anche ai Ds. Gli è stato chiesto: ma Berlusconi non aveva detto che coi comunisti non bisogna avere niente a che fare? “Vabbé, ha risposto Taormina, ma a livello locale si può fare tutto”. Stupendo: già vedo una giunta provinciale Forza Italia- Rifondazione Comunista. A livello locale.
GIULIANO FERRARA, direttore del Foglio, ha inaugurato una nuova moda, mandare in edicola il giornale di sei giorni prima. Lo ha facilitato quello che è chiaramente un infortunio di tipografia. Ho in mano il Foglio di oggi, martedi 27 maggio. A pagina due ci sono tutte notizie di mercoledi 21 maggio, a pagina tre quelle di oggi, a pagina quattro quelle di martedì scorso, a pagina cinque anche. In ultima pagina la pubblicità. Di oggi. La pubblicità è sempre la più attuale delle notizie.
Claudio Sabelli Fioretti