da Chiara Berton
Ma cosa vuol dire ” sano di mente ” ?
da Barbara Melotti
Ho letto il pezzo di Claudio condividendone con tutta me stessa ogni singola parola. Poi, con quel po’ di senso autocritico che nonostante tutto sopravvive, ho ricordato quando ‘io’ andavo in macchina a tutta birra con passeggeri a bordo, ‘io’ prendevo gli aerei a cuor leggero e contavo sull’inevitabile vittoria della ragione (la mia) nelle, piccolissime per fortuna, questioncelle tribunalizie. Il fatto è che, a un certo punto della vita, chissà dove, perdiamo l’illusione dell’immortalità e la nostra soglia del pericolo si alza esattamente a livello degli occhi. In che punto della scala della ‘sanità mentale’ si colloca il fenomeno, non so (e non credo di volerlo sapere).
da Fausto Cerulli
Perché, per fare il presidente del consiglio si deve superare un esame di idoneità psichica? Pensiamo a Berlusconi o a Bush, solo per comimciare dalla lettera B. Mi viene in mente anche Bossi, ma non è ANCORA capo dello stato.
da Franco Farfuglia, Roma
Il Giornale di Silvio dice che Ballaro’ non e’ piu’ in onda. E’ vero? E’ un auspicio berlusconiano? Una previsione mediasettica? Io ho visto lo spot!
da Monica Cappellini, Firenze
A proposito di categorie, e i giornalisti? Se esiste al mondo categoria di pazzi – ma non veri,ahime finti/venduti – e’ davvero quella.Meglio il gatto su scrivania.
da Giulio Pianese
Perché non dobbiamo avere la certezza che siano sani di mente? Non possiamo averla, perché anche tra gli esaminandi ci sarà quell’uno per cento. Ammesso e non concesso che esistano criteri sicuri per certificare senza ombra di dubbio la sanità mentale di un individuo.
Immagino che tu volessi dire che “fra gli esaminatori ci sarà quell’uno per cento”. Nessun problema, basta avere dieci esaminatori, oppure esaminatori già esaminati, come succede per i piloti. Per quanto riguarda i criteri sicuri, vai tranquillo, esistono. (csf)
L’altro giorno andando in taxi all’aeroporto sono incappato in uno di quei taxisti un po’ troppo focosi. Non che andasse forte. Ma faceva cose strampalate. Insultava gli altri automobilisti. Si agitava. Toglieva le mani dal volante. Girava la testa indietro. Corna, parolacce, gesti osceni. Pensavo: la nostra vita è sempre appesa a un filo, anche nei momenti in cui non dovrebbe. La nostra vita dipende dagli umori e dalla salute mentale di gran parte del nostro prossimo. Mi chiedo: ma la licenza di conduttore di taxi è subordinata al superamento di una visita medica e psicologica annuale, così come succede per i piloti di aeroplano? Temo proprio di no. Tempo fa un giudice milanese mi spiegò che, visto che l’un per cento degli italiani (o il due, o il tre, non ricordo ma non è essenziale al ragionamento) ha disturbi mentali, un italiano su cento (o due, o tre) rinviato a giudizio può star certo che verrà giudicato da un disturbato mentale (a causa del fatto che i giudici non hanno come obbligo quello di sottoporsi a visite che controllino il loro stato di salute mentale). Ci sono delle professioni e dei mestieri in cui non è molto importante che l’uomo sia a posto con la testa. Il contadino, l’industriale, il negoziante, l’idraulico, l’impiegato del catasto e tanti tanti altri. Ma l’autista di autobus? Il ferroviere? Il medico? Il giudice? Il vigile urbano? Il poliziotto? A loro affidiamo la nostra vita e loro possono distruggerla. Perché non dobbiamo avere la certezza che siano sani di mente?
Claudio Sabelli Fioretti
da Paolo Beretta
Posso anche capire quello che scrive il Dott. Khalaf riguardo Saddam. Che sia un pazzo criminale e’ cosa abbastanza risaputa e condivisa. Che il buon dottore sia in grado di ribattere punto per punto alle argomentazioni dei pacifisti, pero’, non esiste neanche in un film di fantascienza. Quello che il movimento sta cercando di dire e’ che, semplicemente, una guerra condotta come la si vorrebbe condurre:1) Non garantisce l’eliminazione di Saddam2) Garantisce una strage di civili di proporzioni enormi.Esistono sicuramente altri metodi per rimuoverlo dal suo posto (esilio e/o libere elezioni), magari anche un buon vecchio colpo di stato. Ma se gli USA vanno alla guerra, come prima cosa scaricano alcune centinaia di tonnellate di bombe (vedi Kosovo ed Afghanistan), ed a crepare saranno donne e bambini.A questo punto mi viene il dubbio che, forse, al dottor Khalaf non interessi piu’ di tanto il prezzo da pagare per deporre Saddam. Se e’ cosi’, allora per me l’uno vale l’altro.Quanto al traduttore, che si lamenta che non e’ stato dato spazio alle manifestazioni dei favorevoli alla guerra, potrei contestare che i favorevoli si faceva fatica a trovarli, ma non si preoccupi: voci favorevoli alla guerra, da parte dei governanti occidentali, se ne sentono piu’ che a sufficienza.
Per il massimo di obbiettività possibile bisogna ammettere che l’opinione (favorevole alla guerra) di movimenti di opposizione irachena o curda è qualcosa di diverso dell’opinione di governanti occidentali (csf)
da Guglielmo Venturi.
Ad Aulla è stata inaugurata una statua a grandezza naturale di Bettino Craxi. Il sindaco Lucio Barani è stato il promotore di questa pregevole opera destinata ad arricchire il decoro urbano del piccolo centro toscano, presumibilmente attingendo a fondi pubblici. Il primo cittadino della ridente località, nel corso della manifestazione, ha tra l’altro perentoriamente affermato: “E’ non solo un gesto dovuto a un grande uomo politico della Storia d’ Italia, ma intende inquadrare in termini esatti e politici il fenomeno del colpo di stato che si verificò con Tangentopoli.” E’ stata così messa autorevolmente una definitiva pietra tombale su una vicenda che continuava a lacerare l’unità della nazione e che rendeva ardua una pacificazione tra gli italiani dopo la guerra civile degli anni. ’90. Alla toccante cerimonia, accanto ai familiari Bobo Craxi e Paolo Pillitteri, erano presenti le autorità religiose Gianni Baget Bozzo e l’arcivescovo di Tunisi Twal, e le autorità politiche Gianni De Michelis, Massimo Bandini e Sandro Bondi ( già recentemente pluricitato in CSF blog). E’ passata inosservata l’assenza del noto finanziere di Portofino, Maurizio Raggio.