da Guglielmo Venturi.
L’ on. Gianfranco Bettini ha sollecitato un dibattito parlamentare sulla Rai. Il presidente della camera Casini ha respinto la richiesta , motivandola con la non legittimità del parlamento a discutere le competenze di una società autonoma come la Rai. Giusto? Giusto.Nella sua abitazione di Via dei Plebisciti, Silvio Berlusconi ha contemporaneamente partecipato ad una lunga riunione con i capi partito della maggioranza Fini, Bossi e Follini. All’ordine del giorno la prossima ristrutturazione dei vertici Rai. Non compete al capo del governo occuparsi di qualsivoglia vicenda concernente la Rai, soprattutto se proprietario di Mediaset, azienda ( si fa per dire ) concorrente. Giusto ? No, sbagliato.
da Gianluca Freda
Scusi, Ceratti, ma alle volte davvero non riesco a credere a quello che scrive. La seconda guerra mondiale è finita da una sessantina d’anni e da allora gli USA hanno usato le armi un numero imprecisato di volte contro un numero imprecisato di paesi diversi. Mi saprebbe dire in quali altri casi ciò ha prodotto felicità e democrazia? La cosiddetta “democrazia” americana potrà anche essere un pò meno scadente di quel che sembra a me, ma la storiella del modello occidentale tanto perfetto da giustificare qualsiasi ecatombe per essere imposto, in Somalia, in Tunisia, nel Congo, in India, ecc. l’hanno già sentita. Ci mancava solo di riesumare il vecchio concetto del fardello dell’uomo bianco in versione mediorientale per completare l’inesorabile percorso a ritroso verso l’ottocento a cui sembriamo ormai condannati.
da Piergiorgio Welby
«Die Welt mit ihren Mängeln / ist besser als ein Reich von Willenlosen Engeln» (il mondo con le sue mancanze / è meglio di un regno di angeli senza volontà). Son versi del poeta (e anatomista) svizzero Albrecht von Haller, citato con approvazione da Kant ne La religione nei limiti della semplice ragione.
di Claudio Urbani
Un grazie per le sue sentite parole, con la speranza che domani non le smentisca. Alberto Sordi è ed è stato un vero italiano e da sempre lo ha rappresentato, aderendo con i suoi personaggi alle varie realtà che si sono succedute ed evolute.Lei non ci si identifica e questo non puo che farci piacere. Lei caro Speroni rifiuta di essere italiano e non lo rimpiangiamo affatto, anche se si ricorda di esserlo, e come, quando ritira il suo stipendio da onorevole.Poteva risparmiare le sue parole, sicuramente non sollecitate da nessuno.
da Umberto Biondi
“Certamente non può essere definito un attore simbolo di tutti gli italiani: ha lo stesso passaporto mio, ma rappresenta una realtà locale, territoriale, la cultura romana, romanesca”. E’ il commento del capo di Gabinetto del ministero per le Riforme Istituzionali, Francesco Speroni (Lega Nord).“Basta sentire la mia pronuncia per capire che non posso riconoscermi in Alberto Sordi e poi – ha concluso Speroni – spero che i vigili padani siano diversi da quello che ha rappresentato lui nei suoi film”. (“Repubblica” di oggi, sito internet).
da Vittorio Grondona
Pare che Saddam abbia dato il “via all’attacco”. Non intende infatti distruggere i missili. Forse a qualcuno tornerà il sorriso?
da Alessandro Ceratti
Non è vero che la democrazia non si esporta con le armi. La seconda guerra mondiale dimostra che essa è stata esportata con una guerra tra le più violente e sanguinose in Germania, Italia e Giappone, paesi di cultura molto differente. E, benché la Germania avesse subito il trattamento Hitler per un decennio e l’Italia quello Mussolini per vent’anni, il che non metteva questi paesi nelle migliori condizioni, di fatto, la democrazia si è impiantata discretamente bene. Il punto è che noi paesi “democratici” ci siamo comportati talmente male che non abbiamo l’autorità morale per farlo. Meno che meno gli USA che si sono comportati e si comportano pessimamente. Pertanto affrettiamoci a darci una regolata vigorosa e poi andiamo in soccorso del popolo iracheno come il signor B. Khalaf ci domanda implorandoci, sperando che poi qualcuno abbia l’autorità morale per venire in soccorso di noi italiani oppressi da Berlusconi.
da Davide Cerulli
Sarebbe doveroso aggiungere che anche la “civile” Turchia, sulla difesa della quale si è divisa la Nato e si frugano le tasche gli Usa, non è proprio il massimo in quanto a trattamento dei curdi (ricordate un certo Ocalan?), eppure nessuno si sogna di proporre interventi, embarghi, esili, anzi siamo tutti in attesa di accoglierla nell’Unione Europea. Ciò che mi indispettisce in determinati atteggiamenti da parte dei favorevoli all’intervento è proprio questa sorta di distinguo, mirata più a zittire movimenti e movimentisti, in una sorta di rimprovero astioso, piuttosto che addurre prove di un favore popolare (quale può essere per l’appunto quello degli esuli iracheni).
da Lorenzo Mazzucato, Padova
Se avessi la possibilità di esprimere fisicamente (ahimè! la salute precaria..) la mia obiezione di coscienza alle operazioni propedeutiche alla guerra preventiva contro l’Iraq, andrei serenamente nelle stazioni ferroviarie presso Vicenza, e mi stenderei gandhianamente sui binari insieme con i preti, i giovani, i pensionati, gli operai e gl’impiegati pacifisti. Nei primi anni ’70, quando l’obiezione di coscienza al servizio militare era ancora un reato e si finiva ripetutamente in carcere militare (duro), ho fatto – giovinetto imberbe – molti sit-in di protesta davanti ai tribunali militari. La quota di illegalità espressa dai pacifici manifestanti odierni, distesi sui binari, è irrilevante rispetto al fine ideale da raggiungere. […] Invece, la nuova tattica “furbesca” dei freni a mano casarineschi, tirati a destra e a manca per fare notizia, ininfluenti sul decorso dei convogli militari Usa, sono dannosi alla causa perché controproducenti sulla vasta opinione pubblica, oltre a riguardare un atto non esplicito e volontario che non si dichiara pubblicamente (furbesco appunto) e si esonera dall’eventuale “pagamento diretto” delle conseguenze. […]