da Antonio Augusto Rizzoli
Egregio signor Sabelli Fioretti Ella mi ha pubblicato qualche giorno fa una lettera che io Le avevo inviato personalmente.Ora Ella mi pubblica in data odierna una lettera di precisazione, del tutto innocua, tagliandola e togliendomi le qualifiche professionali , senza neppure chiedermi il permesso.La Sua rubrica è interessante, ma debbo farLe rispettosamente notare che Ella sembra troppo disinvolto e sembra Ella ignori le regole di un giornalismo corretto.La prego, pertanto, di voler pubblicare questa mia e la mia lettera integrale altrimenti Ella mi costringerà a prendere adatte misure a tutela del cittadino. E’ giusto, infatti, criticare la TV ed altri Enti, ma il giornalismo fatto in questo modo , approssimativo , alla lunga, mi creda, non paga. Ho vissuto a lungo sia in Inghilterra che negli USA e la prassi giornalistica è assai diversa. La ringrazio e La saluto.
Caro Prof. dott. Antonio Augusto Rizzoli, Libero Docente in Fisiologia Umana, Professore a contratto all’Università di Brescia, Specialista in Neurologia, Psichiatria, Medicina del Lavoro, Medicina Legale, International Member of the American Psychiatric Association, Università San Raffaele, Milano, effettivamente, avendo indirizzato la sua lettera alla “signorina Sabelli”, dovevo capire che lei aveva le idee confuse. In ogni caso, visto che non ci conosciamo, visto che lei mi scrive, visto che non vuole che pubblichi le sue lettere, visto che è permaloso, visto che scrive lettere lunghe, la prego di astenersi dal continuarmi a scrivere. In cambio come da lei richiesto ho pubblicato le sue qualifiche professionali e qui sotto pubblico le fondamentali righe che avevo tagliato. Spero di aver con questo atto restituito il suo pensiero alla comprensione generale.“In sintesi guardo poco o pochissimo la TV e vado rarissimamente al cinema. L’immagine attualmente è in funzione della civiltà di massa (leggiamo ancora Elémire Zolla “Eclissi dell’intellettuale”)”
da Alessandro Ceratti
Qualcuno prima di me ha fatto notare che la guerra porta sfortuna. Bene, ora esplode nel cielo texano lo shuttle Columbia. Lascia una striscia che appare come quella di una cometa (che erano considerate portatrici di sventura). Precipita su un piccolo villaggio che si chiama Palestine (Sic! Almeno, G. Riotta dice così. C’è da crederci?). A bordo oltre a sei americani c’è un israeliano, il che può ricordare la proporzione degli forze militari spiegate in medio oriente. L’interpretazione appare chiara: il fallimento delle azioni americane finisce per ripercuotersi sulla Palestina. Tutto ciò nell’imminenza di un attacco. Diciamolo chiaro: qualsiasi sovrano assiro-babilonese sarebbe indotto a cambiare i propri progetti militari.
No, le trasmissioni TV italiane non mi piacevano prima e mi piacciono ancora meno ora. Avendo, anche qui da molti anni, la satellitare preferisco, quando vedo la TV, sintonizzarmi sui programmi tedeschi e francesi. I programmi spagnoli, portoghesi e russi sono simili ai nostri. Non capto bene la TV inglese e tanto meno le stazioni americane. Non capisco le altre lingue come il greco, l’arabo od il giapponese e pertanto non guardo queste TV. Posso solo dire che sia TV che cinema stanno attraversando un grande periodo di involuzione e che sembra abbiano già fatto il loro tempo. (…) Molte delle critiche che rivolgiamo a questo Governo dovrebbero, in buona realtà, essere meditate in quanto dovrebbero essere rivolte al trend internazionale di trasformazione delle società occidentali.
da Mirco Marchetti
Se si dice da più parti che non è possibile il “processo alle intenzioni”, una “guerra preventiva” cos’è se non l’imbarbarimento del processo alle intenzioni?
“In una democrazia liberale nessuno è al di sopra della legge”, ha detto. E ha detto tante altre cose che vanno ricordate. Per la vostra persona banca della memoria, su documenti, il testo della dichiarazione di Berlusconi inviata a tutti gli italiani via videocassetta a reti unificate.
A Milano Albertini ha deciso di concedere ulteriori 300 licenze. Pare che queste licenze abbiano un valore di mercato intorno ai 250 milioni (lire). L’amministrazione dovrebbe assegnarle gratis. Si rinuncia così ad incassare 75 miliardi. Primo: è giusto? Secondo : Chi è capace di spiegarmi il metodo assolutamente legittimo e trasparente con il quale i politici assegneranno questi regalini?
L’attacco all’Iraq di George Bush è peggio di un crimine. E’ un errore.P.S. Vi ricordate cosa scrivero su questo tema qualche mese fa? Vedete? Ho cambiato idea. Sono un voltagabbana?
Per fortuna ci siamo dimenticati quello che scrivevi qualche mese fa (csf)
da Luciano Caldirola
Che cupa impressione da crepuscolo degli Dei, da vincere o morire, da Cortez che si brucia i vascelli alle spalle, in queste parole scandite e ripetute due volte, ed affidate ad una cassetta nel chiuso della villa inaccessibile ai giornalisti. Come non ricordare altri personaggi che sgomenti si sono aggrappati con le unghie alla loro posizione, perchè sapevano che un piccolo cedimento avrebbe fatto crollare tutto. Quel Macbeth assediato nel suo castello, circondato dalle armate degli ex amici che hanno aperto gli occhi. Quel tale asseragliato nel bunker della Cancelleria di Berlino, che aveva profetizzato per il suo Reich una durata di mille anni. Quell’altro in fuga verso il ridotto della Valsassina, che solo pochi anni prima aveva salutato dal famoso balcone il sole dell’Impero che tornava a risorgere, dopo 20 secoli, sui colli fatali di Roma. In fondo, erano stati tutti eletti democraticamente dai loro sudditi e, se non volevano arrendersi, anche loro era solo per onorare l’impegno assunto con gli elettori. (…)
da Vittorio Grondona
Spesso mi sono chiesto come la DC abbia fatto a governare per oltre 50 anni. La risposta che mi sono dato è semplice: la DC non si era mai sognata di fare la guerra. Nel 1991 cambiò idea e partecipò alla guerra del Golfo. Poco dopo scoppiò tangentopoli e… addio DC. Il centro sinistra prese l’amara decisione di partecipare alla guerra nell’ex Jugoslavia. Poco dopo fu sconfitto alle elezioni politiche del 2001. Ora abbiamo la cd Casa delle Libertà che trova opportuna la sua partecipazione a qualsiasi guerra decisadall’amico americano, infischiandosene altamente del consenso della popolazione. Sono convinto che il suo destino sia ormai segnato… Il Papa non vuole la guerra. Vedrete che la Chiesa sarà l’unica che resisterà, resisterà, resisterà… Veramente!