da Antonio Sechi, Pavia
Ferve il dibattito sulla questione se, come e quanto Alberto Sordi rappresentasse l’italiano medio. Sono seguiti sproloqui politici di ogni sorta, arrivati fin qui, sul genere Speroni. “Alberto Sordi non mi rappresenta”: e qualcuno ha gridato alla lesa maestà. Alberto Sordi non rappresenta nemmeno il sottoscritto, almeno spero. Infatti, considerato il genere di “italiano medio” descritto nei suoi film migliori, credo che nemmeno Sordi desiderasse più di tanto di incarnare il suo compatriota tipo, col personaggio vigliacco, arruffone, scansafatiche, ignorante di “Il dott.prof. Guido Tersilli…” e così via. C’è qualcuno che ha piacere di essere così rappresentato?
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da Guglielmo Venturi,
Il 15 febbraio hanno manifestato contro la guerra 10, 30, 110 milioni persone nel mondo.Chi lo sa ? Comunque molte. E molte anche in Italia. Il movimento sembra espandersi invece di ridimensionarsi. Su di esso piomba l’inquietante rivelazione di Mirko Morini, che rischia di gettare nello sconforto i manifestanti, di castrare il movimento, di avvicinare il momento della guerra preventiva. La bandiera ha 6 colori invece dei 7 di ordinanza? Non è originale in quanto già usata dagli omosessuali?.CSF ha diretto in passato Cuore. Trovo che il grido d’allarme lanciato sula bandiera della pace, se il mitico giornale esistesse ancora, avrebbe trovato la sua giusta collocazione nella storica rubrica ” Chi se ne frega? “
di Claudio Urbani
E’ singolare l’associazione ricorrente che mangiare tortellini Rana sia incompatibile con avere dei nobili ideali, idee personali e soprattutto dissociarsi dal portare deferente rispetto ai simboli del più biego capitalismo consumista. Sembra che tale tortellino sia assunto come droga ideale per allevare ossequiosi e deferenti seguaci dei poteri globalizzatori. Iacchetti a “Striscia” ha ironizzato su chi si faceva lavare l’auto da dei bambini; freudianamente Arena, nota multinazionale concorrente, ne condanna l’ uso impropio – per questo basta assaggirli – e lo fa assurgere a simbolo della destra. Personalmente ne preferisco l’uso emiliano: affogati in un brodo sublime.
da Alessandro Ceratti
Non mi faccia dire ciò che non ho detto signor Freda e, al contempo, valuti bene ciò che invece ho detto. La democrazia si può esportare con le armi? Sì? No? Basta un solo esempio! La seconda guerra mondiale ce ne fornisce tre. Perché allora dopo di allora il sistema non ha più funzionato? Non lo so, probabilmente perché le volte che successivamente gli USA hanno attaccato altri paesi l’ultima delle loro intenzioni era quella di esportare la democrazia. Così come non l’hanno ora per l’Iraq. I conti tornano, vede?
da Giorgio Trono
Al tg 3 intervistavano dei ragazzi e la didascalia che accompagnava il loro volto riportava , accanto al nome, la qualifica di “disobbediente”. Ecco risolto il problema della disoccupazione in Italia: è stato inventato un nuovo mestiere, col vantaggio che non paghi i contributi, sei in ferie tutto l’anno, appari in tv e sui giornali e tra qualche anno ti faranno pure scrivere un libro del tipo “Formidabili quegli anni”.
dal sito di Greenpeace
Mentre il Mondo intero è in trepidante attesa di vedere come finirà il braccio di ferro tra USA e resto del mondo sul minacciato intervento militare in Iraq, c’è chi inizia a prepararsi. E’ della fine di settembre, infatti, la stipula di accordo tra Exxon Mobil, la più grande multinazionale petrolifera ed il Dipartimento di Stato della Difesa statunitense di Donald Rumsfeld . (segue)
da Alessandro Di Marco, Roma
Siamo d’accordo, fatichiamo non poco a leggere i commenti agiografici che accompagnano le ore successive alla morte di un personaggio importante; essi costituiscono chiaramente, in alcuni casi, un esercizio di piaggeria nei confronti della famiglia o di un determinato milieu a cui il defunto apparteneva, ma che per contrasto, alcuni esponenti della comunicazione o della politica si affannino a prendere tempestivamente le distanze dal defunto, e da ciò che loro paventano possa rappresentare per la nostra immagine nazionale, mi sembra eccessivo e quantomeno passibile del sospetto che ‘le scuse non richieste…’ […] pensiamo ad affrontare il problema in tempo, guardando per una volta anche fuori degli italici confini, chiediamo ai nostri cugini francesi di un certo Aldo Maccione, da noi poco conosciuto, ma che lì viene perfettamente identificato con l?italiano tipo, un vero ambasciatore non autorizzato della nostra immagine all?estero. Sapete, a volte è meglio prevenire che curare. Sollecito una puntuale esternazione di Speroni e un bel saggio di Veneziani al riguardo.
da Mirko Morini
CSF ho una brutta notizia da darle e da dare a molti italiani che pensavano di esporre la bandiera della pace. Il corretto ordine dei colori nell’arcobaleno è viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione e rosso. Sono 7 colori. Contate i colori delle bandiere che vedete per strada: 6!!! Viola, blu, verde, giallo, arancione e rosso. Manca l’azzurro: è il rainbow simbolo delle organizzazioni omosessuali riciclato stampandoci PACE sopra. Guardate l’ordine dei colori di tante bandiere che vedete per strada e di quella che c’è nel sito di CSF: blu, azzurro, viola, verde, giallo, arancio e rosso. Cos’è? Allora le cose sono due: o la bandiera della pace non rappresenta l’arcobaleno o le bandiere della pace che girano non rispecchiano la bandiera della PACE e sono solo rimanenze di qualcosa d’altro con la stampa PACE e vendute a 5 euro. Chi mi sa dare una risposta?